#ISRAELHAMASWAR. Gli Houti colpiscono dallo Yemen e IDF avanza a Gaza. Se Hezbollah entra in guerra…

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Sono passati più di trenta giorni dall’attacco di Hamas contro Israele. Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele si assumerà la “responsabilità generale per la sicurezza” a Gaza dopo la guerra. E ancora Il primo Ministro israeliano ha detto che concederà “pause tattiche” nelle operazioni militari nella Striscia di Gaza della durata di un’ora per consentire la consegna di forniture umanitarie all’enclave e il rilascio di singoli ostaggi. Ha rifiutato ancora una volta la possibilità di un cessate il fuoco.

Se non fosse ancora chiaro per Israele è una questione di sopravvivenza dello Stato e per Hamas è una questione di logoramento dello stato di Israele; è come se, in questo momento storico, non si riuscisse a vedere “la via di mezzo”. 

Il premier israeliano deve inoltre affrontare la paura e sfiducia dei coloni che vivono a nord nei suoi confronti per il timore di una escalation della tensione con gli Hezbollah libanesi.

Il Canale 12 di Israele ha dichiarato: «Occorre evitare qualsiasi azione che possa portare direttamente Hezbollah in guerra. Anche se si intende radicalizzare Hezbollah, è saggio non dirlo adesso». Nel frattempo le al-Qassam dal Libano si sono assunte la responsabilità del lancio di razzi sull’area di Nahariya, Acri e Haifa, dove affermano di aver lanciato 16 razzi. 

L’amministrazione presidenziale turca ha smentito le notizie di un presunto accordo tra Erdogan e Netanyahu sull’accoglienza di un milione di palestinesi da parte della Turchia e ancora dai media turchi si apprende che: «Il motivo per cui il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha rifiutato di abbracciare il segretario di Stato americano Antony Blinken è stata la scortesia mostrata in precedenza dal capo della diplomazia americana», riporta Hürriyet.

«Quando l’auto di Blinken è arrivata al palazzo del Ministero degli Esteri, Hakan Fidan è sceso dall’auto e si è fermato davanti alla porta dell’auto di Blinken, come si fa per ogni ministro in visita. Ma quando ha visto che Blinken, stava parlando al telefono, e non è sceso dell’auto, Fidan ritornò all’edificio. Fidan ha ribadito la mancanza di cortesia diplomatica di Blinken e ha respinto il tentativo del Segretario di Stato americano di abbracciarlo». 

Il presidente iraniano Ibrahim Raisi visiterà l’Arabia Saudita domenica 12 novembre per partecipare all’incontro dell’Organizzazione per la cooperazione islamica sulla Palestina. Nell’ambito della visita non è escluso un incontro con il principe Mohammed bin Salman.

Secondo Bloomberg il sottomarino nucleare statunitense USS Florida è entrato nel Golfo Persico per contenere l’Iran. Gli Stati Uniti stanno progettando di fornire a Israele bombe guidate di precisione Spice per un valore di 320 milioni di dollari. Le bombe sono prodotte della società israeliana Rafael e sono prodotte in Israele.

Il presidente dell’assemblea nazionale libanese Nabih Berri ha ricevuto il presidente Najib Mikati il 7 di novembre e hanno discusso degli sviluppi a Gaza. Mikati: «Le mie posizioni e quelle del presidente Berri sono le stesse riguardo alla necessità di un cessate il fuoco a Gaza e alle pressioni sugli israeliani affinché interrompano le provocazioni e gli attacchi contro i civili nel sud».

L’OMS in merito ai bombardamenti sugli ospedali da parte di Israele per colpire Hamas ha dichiarato: «non possiamo controllare cosa c’è negli ospedali di Gaza, ma gli edifici sono pieni di pazienti» fonte rappresentante OMS. Tra il 6 e 7 novembre si sono verificati 21 eventi con un alto numero di vittime, che hanno causato la morte di 548 persone. Dal 7 ottobre, circa 1.071 famiglie hanno perso dei membri a causa degli attacchi israeliani. Il bilancio delle vittime è salito a 10.328, di cui 4.237 bambini, 2.741 donne. Sono 2.350 le denunce di persone scomparse, tra cui 1.300 bambini. 192 membri del personale medico furono uccisi. 48 giornalisti sono stati uccisi.

Il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il generale Herzi Halevi, ha dichiarato durante un discorso al 140° squadrone “Golden Eagle” dell’IAF che opera con gli F-35I: «Sappiamo come raggiungere qualsiasi luogo in Medio Oriente.»

Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza ha superato le 10mila persone. Di questi, almeno 4.100 sono bambini; I dichiarati “corridoi umanitari” non sono altro che corridoi della morte perché secondo il Ministro l’IDF effettua attacchi mirati contro panifici, esacerbando la crisi alimentare, e pannelli solari, cercando di tagliare completamente l’elettricità all’enclave palestinese. Sempre più spesso gli interventi chirurgici devono essere eseguiti senza anestesia, alla luce delle torce elettriche.

Hamas continua a bombardare e mandare on line video, tra questi si segnala uno in cui combattenti delle brigate Izz ad-Din al-Qassam a est della città di Khan Yunus (parte meridionale della Striscia di Gaza) si muovono nei tunnel per poi compiere imboscate contro i militari israeliani. Israel Today riporta le parole di un ufficiale dell’intelligence dell’esercito israeliano: «Hamas sa molto di noi, sa come lavoriamo e dispone anche di un’accurata base di intelligence, che infatti funziona bene. Pensavamo che la minaccia più grande che avremmo dovuto affrontare nella Striscia di Gaza sarebbero stati gli ordigni esplosivi, ma si è scoperto che il pericolo sono i missili anticarro».

Gli Houti hanno rivendicato il lancio nella sera del 6 di novembre di una una serie di droni contro vari obiettivi sensibili israeliani. Come risultato dell’operazione, basi e aeroporti presi di mira hanno interrotto le attività per diverse ore. “Le Forze Armate yemenite”, si legge nella comunicazione: “confidando in Dio Onnipotente, continuano a svolgere operazioni militari di maggior qualità a sostegno e nella vittoria dell’oppressione del popolo palestinese e in risposta agli appelli del nostro grande popolo yemenita e di tutti i popoli della nazione e fino a quando la brutale aggressione israeliana contro i nostri fratelli a Gaza si fermerà”.

Il portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Obeidah il 7 novembre ha riferito che «il regime occupante ha ostacolato il rilascio di 12 prigionieri stranieri. Siamo pronti a rilasciarli, ma la situazione sul campo e l’aggressione del regime sionista, che minaccia le loro vite, ce lo impediscono». Che cosa le Qassam vogliono in cambio del rilascio dei prigionieri non lo si conosce nel dettaglio, ma in altre circostanze hanno chiesto la liberazione di prigionieri e carburante. E sempre il portavoce ha annunciato la distruzione di 13 carri armati dell’esercito israeliano. 

L’esercito israeliano si sta preparando per un attacco all’ospedale pediatrico Ar-Rantisi nella Striscia di Gaza e ha chiesto all’amministrazione della struttura medica di sgomberare l’edificio, ha detto un rappresentante anonimo del Ministero della Salute dell’enclave in un’intervista al Qatar Canale televisivo Al Jazeera. La vita di almeno 70 bambini è in pericolo. Il Ministero della Sanità di Gaza ha invitato la comunità internazionale a intervenire al più presto per prevenire l’attacco all’ospedale Al-Rantisi. L’esercito israeliano non ha ancora commentato queste informazioni.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte.

Nel pomeriggio del 6 novembre Iron Dome era attivo per contrastare il lancio di razzi delle Qassam site in Libano. Portavoce dell’esercito israeliano: «Dopo che le sirene hanno suonato nel Golan settentrionale, sono stati rilevati 20 missili dal Libano».

Le forze di difesa israeliane stanno attualmente conducendo operazioni di terra nella Striscia di Gaza. Le truppe israeliane stanno gradualmente avanzando dalle direzioni settentrionale e orientale nel tentativo di circondare Gaza City. Sono stati rilasciati filmati che mostrano combattimenti urbani alla periferia delle aree popolate. In risposta, i militanti di Hamas hanno pubblicato nuovi filmati di scontri con unità dell’IDF nelle città di Khan Yunis e Juhr al-Dik in direzione orientale.

Il 6 novembre le forze di difesa israeliane hanno mostrato i lanciarazzi di gruppi palestinesi scoperti nei territori occupati. Questi sistemi improvvisati vengono utilizzati per il bombardamento indiscriminato delle città israeliane.

L’aeronautica israeliana continua a effettuare attacchi aerei su obiettivi nella Striscia di Gaza. Sono stati pubblicati nuovi filmati che mostrano attacchi aerei e la distruzione di un deposito di armi di Hamas.

Le operazioni militari al confine con il Libano si limitano attualmente ai bombardamenti reciproci.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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