Slovenia nuova Cipro?

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SLOVENIA – Lubiana. Dopo Cipro, un nuovo Paese dell’Ue sta vivendo una crisi finanziaria pesante: la Slovenia (vedi AGC – Slovenia sull’orlo del collasso). La Slovenia, infatti, cerca di evitare un pesante piano di salvataggio: entro il 6 giugno dovrà emettere un prestito obbligazionario per far fronte ai propri impegni finanziari.

Lo ha detto l’ex premier, Janez Jansa, alla consegna del parlamento al centro-sinistra. La Slovenia dovrebbe emettere un prestito obbligazionario di almeno un miliardo di euro, in vista delle scadenze sul proprio debito nel 2013, stimate per un totale di almeno 2 miliardi di euro. Il governo conservatore di Jansa è stato sostituito il 20 marzo dal centro-sinistra di Alenka Bratusek; Jansa è stato il primo ad indicare una data precisa al passaggio di consegne.

Il 6 giugno 2013 scadranno, infatti, i 907 milioni di euro in buoni del tesoro a 18 mesi emessi nel dicembre 2011. Nell’ottobre 2012, la Slovenia ha emesso titoli decennali per un valore di 2.25 miliardi di dollari, con un rendimento del 5.7%. Il nuovo leader sloveno, Bratusek , ha detto però, nel giorno del suo insediamento, «Vi assicuro che con i decreti che stiamo preparando, saremo in grado di risolvere i nostri problemi finanziari autonomamente», contraddicendo le previsioni di Jansa. Il governo Bratusek, nelle parole del premier, si concentrerà sulla soluzione dei problemi bancari della Slovenia, sul rilancio dell’economia, il recupero della competitività e la creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani.

Per il Fondo Monetario Internazionale, l’ex repubblica iugoslava, nella zona Euro nel 2007, potrebbe aver bisogno di un prestito di tre miliardi di euro o più per finanziare il bilancio, ripagare i debiti e contribuire al risanamento delle banche nazionali.

Secondo le stime Fmi, la Slovenia potrebbe aver bisogno di circa 1 miliardo di euro per ricapitalizzare le tre banche più grandi del paese, di cui lo stato possiede l’intera o la maggior parte della partecipazione.

Le altre banche presentano un “buco” da circa 7 miliardi di euro, pari al 20% circa della produzione economica del Paese e sono proprio queste ad essere al centro della speculazione: la Slovenia potrebbe diventare la prossima Cipro.

La situazione della Slovenia è aggravata da una nuova recessione dovuta al calo della domanda di esportazioni e alla diminuzione della spesa interna per effetto dei tagli al bilancio.

Il governo Jansa aveva perso la maggioranza al parlamento nel gennaio 2013, in seguito ad uno scandalo di coruizione pubblica ma la verità è che il suo partito aveva già perso popolarità a causa delle pesanti misure di austerity: una politica che Bratusek ha promesso di cambiare.