#ISRAELEHAMASWAR. Tensioni USA – Israele. Houti di fatto bloccano porto Eliat

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Secondo la CNN vi sarebbero tensioni senza precedenti tra la Casa Bianca e Netanyahu, nel mezzo della sensazione di Biden del prezzo politico per restare al fianco di Israele. Secondo il portale Axios Sullivan ha informato Netanyahu e il Consiglio di Guerra della necessità di passare alla fase meno intensa della guerra entro poche settimane. 

A quanto pare il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha detto a Netanyahu che la guerra di Gaza dovrebbe passare a una fase meno intensa entro poche settimane, non mesi. Tra le lamentele consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: «Abbiamo guardato un video inappropriato di soldati israeliani che recitavano inni ebraici all’interno di una moschea a Jenin e siamo preoccupati». Mentre negli stati Uniti erano preoccupati uomini vicini ad Hamas sono andati nelle sinagoghe di Tel Aviv è hanno intonato la chiamata alla preghiera del venerdì. 

Tel Aviv, comunque, sempre secondo i media statunitensi, non ha altra scelta che limitare la sua offensiva mentre la mobilitazione in corso dei suoi 360.000 soldati di riserva inizia a mettere a dura prova l’economia, fonte Economist. 

A chiudere il cerchio dell’informazione sullo status delle informazioni tra Israele e Stati Uniti. Il capo del Mossad, David Barnea si apprende dai media israeliani ha incontrato il 14 sera il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan presso la sede del Mossad.

Barnea ha discusso di questioni strategiche con Sullivan, la principale delle quali è la minaccia rappresentata dall’Iran: armi nucleari, intensificazione regionale, ecc. Oltre a ciò, sono state discusse anche la forza e l’importanza della regione nel continuare a consolidare e costruire nuovi legami in Medio Oriente, nonché la cooperazione tra i servizi di sicurezza americani e israeliani nel perseguire interessi comuni.

Secondo il Commissario generale dell’UNRWA Gaza non è più un luogo vivibile. A fare da eco a queste parole, le parole della Presidenza palestinese: «Israele sta giocando con il fuoco e trascinando la regione in guerre che potrebbero non finire mai, e il presidente Mahmoud Abbas, fin dal primo momento dell’aggressione contro Gaza, ha chiesto che questa fosse immediatamente fermata, così come le incursioni nelle città della Cisgiordania».

Gli Houti continuano a ostacolare il passaggio delle navi nel Mar Rosso. Al Jazeera il 14 pomeriggio ha parlato di “ forze armate costringono una nave portacontainer diretta in Israele a cambiare rotta”. Il 15 dicembre. La compagnia di navigazione tedesca Hapag-Lloyd ha confermato che la sua nave Al-Jasrah è stata attaccata mentre navigava al largo della costa yemenita e ha detto che nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito. Nel pomeriggio del 15 dicembre altre due navi sono state assaltate: MSC Alanya e MSC PALATIUM III, secondo le forze armate yemenite di Sanaa sarebbero state attaccate da missili navali. In un comunicato diramato da Hezbollah per conto yemenita si legge: “Rassicuriamo tutte le navi dirette verso tutti i porti del mondo, ad eccezione dei porti israeliani, che non accadrà loro alcun danno e che dovranno tenere aperto il dispositivo di datazione. Non esiteremo a prendere di mira qualsiasi nave che violi quanto affermato nelle sue precedenti dichiarazioni. Continueremo a impedire a tutte le navi dirette ai porti israeliani finché il cibo e le medicine di cui la nostra gente ha bisogno non entreranno nella Striscia di Gaza. Le nostre operazioni sono una vittoria per l’oppressione del popolo palestinese e un’attuazione delle direttive del signor Comandante e una risposta agli appelli delle persone libere del nostro popolo e della nostra nazione”. 

Al momento c’è un bocco quasi totale verso Eliat. Nella serata del 14 dicembre a Hodeida in Yemen si è svolta una manifestazione in sostegno del popolo palestinese 

Ed ora uno sguardo all’aggravamento sulla linea di contatto tra Israele e Hamas. Gli elicotteri ambulanza dell’aeronautica israeliana continuano a lavorare attivamente per trasportare i morti e i feriti negli ospedali. L’IDF ammette di aver ucciso 117 soldati durante le battaglie di terra nella Striscia di Gaza

Il capo dell’agenzia di intelligence dell’IDF, Aharon Haliva, ha valutato la situazione nell’area Rimal della città di Gaza: «Dobbiamo continuare a fare pressione sul nemico, la campagna è articolata e ci sono ancora diversi mesi davanti». Il ministro dell’Esercito israeliano Yoav Galant ha riferito al consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti:«Lo smantellamento di Hamas richiederà diversi mesi di combattimenti.»

Difficile l’aggiornamento puntuale della situazione nella striscia di Gaza al di fuori delle comunicazioni ufficiali: nella giornata del 14 dicembre fino a notte inoltrata i collegamenti internet sono stati interrotti. A quanto pare per facilitare l’evacuazione dei feriti israeliani. 

Osama Hamdan, leader di Hamas ha detto: «La nostra resistenza affronterà la minaccia israeliana di pompare acqua di mare nei tunnel». 

Si confermano battaglie tra uomini di Hamas e Israele su diversi assi nella città di Gaza, tra cui: il quartiere di Al-Daraj, Baghdad Street ad Al-Shujaiya e il quartiere di Sheikh Radwan.

Bombardamenti dell’artiglieria israeliana colpiscono la periferia delle città di Khiam, Hula, Rab Thilaine, Naqoura, Shihin, Al-Jebain, Marwahin e Tayr Harfa aree a sud del Libano. La resistenza islamica ha risposto sparando agli insediamenti israeliani posti sul confine con il Libano. 

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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