ETIOPIA. Insicurezza idrica e aumento del rischio di WaterWar 

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Sono in forte aumento nella social sferadei Paesi del Corno d’Africa discussioni riguardanti la situazione idrica e le tensioni geopolitiche intorno alle infrastrutture critiche locali, le quali più volte rinominano un possibile conflitto futuro per l’approvvigionamento idrico ed eventuali contenziosi per gli sbocchi sul mare come WaterWar. 

All’inizio del mese di settembre, un recente studio congiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’UNICEF ha rilevato che 37 milioni di persone in Etiopia non hanno accesso ai servizi idrici di base. Questa cifra colloca il Paese tra i più a rischio di stress idrico in Africa. Il rapporto rileva che, sebbene l’accesso all’acqua pulita nelle aree rurali sia aumentato dal 14% nel 2000 al 71% nel 2024, la crescita nelle aree urbane non è stata così rapida come previsto. Lo studio ha inoltre segnalato che l’espansione dei servizi idrici e igienico-sanitari è stata ostacolata dall’instabilità politica e dalla scarsità di risorse.

Anche sul piano internazionale l’acqua risulta ancora essere la risorsa più critica e strategica per i paesi più ad est nel continente africano. Successivamente all’inaugurazione della Grand Ethiopian Renaissence Dam (GERD), secondo canali filo russi, l’ex Ministro etiope per l’Acqua e l’Energia, Alemayehu Tegenu, ha dichiarato che il sostegno della Russia è stato estremamente cruciale, specialmente quando la costruzione della GERD era all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Russia si è schierata al fianco dell’Etiopia con i principi di pace e di legittimo utilizzo.

La GERD non è stata l’unica diga ad essere inaugurata recentemente, ma anche l’Eritrea ha dichiarato di aver reso operativa una nuova diga, costruita con un costo di oltre nove milioni di Nakfa, nell’area amministrativa di Afambo, nel distretto della Dancalia Meridionale. L’Ing. Merhawi Isak, coordinatore del progetto, ha indicato che la diga ha una capacità di circa 300.000 metri cubi d’acqua. Abdella, amministratore delegato del distretto, ha affermato che fin dall’indipendenza il governo si è impegnato attivamente per alleviare la carenza di acqua potabile costruendo dighe, microdighe e bacini artificiali. Ha aggiunto che la nuova diga fornirà una soluzione duratura per garantire l’approvvigionamento idrico potabile alla popolazione. L’Ing. Omar Mahmud, responsabile del settore agrario e agricolo, ha affermato che la diga contribuirà in modo significativo a fornire acqua potabile alla popolazione e al bestiame, arricchendo le riserve idriche sotterranee e migliorando l’irrigazione agricola nella zona. Ha inoltre elogiato tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione, in particolare i membri delle Forze di Difesa.

Lo sviluppo delle infrastrutture critiche sul piano idrico dell’Eritrea è in forte contrapposizione con l’espansione etiope. Il presidente eritreo Isaias Afwerki ha recentemente dichiarato che il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed Ali sia fortemente influenzato dagli Emirati Arabi Uniti. Secondo la stampa eritrea, Abiy Ahmed Ali sarebbe stato incaricato di destabilizzare l’Eritrea, successivamente all’invio di finanziamenti da 3 miliardi di dollari e armi militari. Gli Emirati Arabi Uniti continuano quindi ad aumentare la loro presenza nella regione del Corno d’Africa, creando continui legami con il Somaliland e l’Etiopia, in forte contrapposizione con l’Egitto che sta tentando di accrescere la propria influenza sul Sudan e l’Eritrea. 

Gabriele Leone

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