
Le esportazioni cinesi verso la Corea del Nord sembrano essere tornate ai livelli precedenti alla pandemia.
Secondo i dati dell’Amministrazione generale delle dogane cinese analizzati dal JoongAng Ilbo, la quantità di riso e fertilizzanti azotati esportati verso il Nord da gennaio a marzo di quest’anno ha già superato il volume totale delle esportazioni di questi prodotti nel 2022, riporta Korea Joongang Daily.
La Cina ha esportato 29,16 milioni di tonnellate di riso verso il Nord nei primi tre mesi del 2023, molto più dei 23,89 milioni di tonnellate di riso inviati al regime nel 2022.
Nello stesso periodo, la Cina ha esportato 7,02 milioni di tonnellate di solfato di ammonio, un materiale utilizzato nei fertilizzanti azotati, più dei 7 milioni di tonnellate inviati l’anno scorso.
Anche l’ammontare totale degli scambi commerciali tra i due Paesi vicini sembra avvicinarsi ai livelli del 2019, prima che si diffondesse la Covid-19.
Da gennaio a marzo, il totale delle esportazioni cinesi verso la Corea del Nord è stato di 438,42 milioni di dollari, circa il 96,4% dei 454,92 milioni di dollari registrati nel primo trimestre del 2019.
Rispetto al primo trimestre del 2022, le esportazioni sono aumentate del 154%.
Le importazioni totali della Cina dalla Corea del Nord nello stesso periodo, secondo l’agenzia doganale cinese, sono state di 47,43 milioni di dollari, circa l’86,9% dei 54,59 milioni di dollari misurati da gennaio a marzo 2019.
Rispetto al primo trimestre del 2022, le importazioni sono aumentate del 102%.
I dati hanno mostrato che la Cina normalmente vende ai nordcoreani cereali e fertilizzanti, mentre questi esportano principalmente parrucche, silicio e tungsteno.
La voce più importante delle esportazioni cinesi è stata quella del riso e dei prodotti cerealicoli, pari a 34,02 milioni di dollari nei primi tre mesi di quest’anno.
La seconda voce più importante è stata quella dei materiali fertilizzanti come azoto, fosforo e potassio, per un valore di 25,58 milioni di dollari. Al terzo posto troviamo i materiali per parrucche lavorate, con un valore di 22,64 milioni di dollari di esportazioni.
La Corea del Nord ha venduto principalmente parrucche e prodotti per ciglia, per un valore di 17,98 milioni di dollari. Seguono il ferro al silicio con 7,64 milioni di dollari, il tungsteno con 5,85 milioni di dollari e l’elettricità con 4,84 milioni di dollari.
Mentre la Corea del Nord ha registrato un deficit commerciale di quasi 1,4 miliardi di dollari con la Cina durante la pandemia dal 2020 al 2022, all’inizio di quest’anno si sono registrati ancora gravi squilibri.
Nel primo trimestre del 2023, il deficit ha raggiunto circa 39 milioni di dollari, più della metà dei 75,965 milioni dello scorso anno.
Il commercio tra i due Paesi, che finora si è svolto solo tramite treni merci tra Dandong, in Cina, e Sinuiju, in Corea del Nord, potrebbe presto espandersi ai camion merci.
Lucia Giannini