#UKRAINERUSSIAWAR. Per un pugno di munizioni. La battaglia di Bakhmut la decide la logistica

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Un tempo pacifica città mineraria (di sale) di circa 70.000 abitanti, Bakhmut è diventata negli ultimi sei mesi l’epicentro dei combattimenti nell’Ucraina orientale, con sia i coscritti russi sia il famigerato gruppo paramilitare Wagner che combattono per per prenderla, nonostante il dubbio valore strategico della città.

I combattimenti nella regione si sono progressivamente trasformati in guerra di trincea, sottolineando la necessità di moderni sistemi di artiglieria e di un’adeguata scorta di proiettili da sparare.

Con l’Ucraina che spara più di 5.000 colpi di artiglieria al giorno secondo alcune stime, le munizioni per i sistemi di artiglieria si stanno esaurendo. Anche se il paese ha ereditato enormi scorte di proiettili da 152 mm in seguito al crollo dell’Unione Sovietica, decenni di cattiva gestione e mesi di intensi combattimenti hanno lasciato i suoi artiglieri in difficoltà, mentre il fronte orientale si trasforma in un poligono di tiro dell’artiglieria a doppio senso.

Mentre l’esercito russo intensifica la sua offensiva nell’Ucraina orientale, i funzionari ucraini hanno chiesto agli partner occidentali la consegna di più munizioni e moderni sistemi di artiglieria. In una recente intervista al Financial Times, il vice primo ministro Olha Stefanishyna ha dichiarato che il suo Paese “non ha la quantità di munizioni” di cui ha bisogno, riporta BneIntelliNews.

Negli ultimi mesi, i partner dell’Ucraina si sono dati da fare per fornire munizioni al paese, concludere accordi con terze parti e allestire nuove linee di produzione.

Alla fine di gennaio, Francia e Australia hanno annunciato la produzione congiunta di proiettili da 155 mm destinati a sostenere gli sforzi ucraini. Nel frattempo, l’esercito americano ha annunciato che intende aumentare la produzione di proiettili del 500%, da 15.000 al mese a 70.000.

«Capacità chiave come munizioni, carburante e pezzi di ricambio devono raggiungere l’Ucraina prima che la Russia possa prendere l’iniziativa sul campo di battaglia», ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg durante una conferenza stampa tenutasi a metà febbraio.

Secondo Stoltenberg, il consumo di proiettili di artiglieria da parte dell’Ucraina è attualmente “di gran lunga superiore” alla capacità produttiva dei membri della Nato, poiché la guerra ha messo in mostra la mancanza di preparazione di molti paesi; un recente rapporto ha affermato che, se la Gran Bretagna dovesse sparare proiettili di artiglieria da 155 mm alla stessa velocità dell’esercito ucraino, la sua intera scorta di munizioni verrebbe consumata in soli otto giorni.

La mancanza di munizioni è fortemente avvertita lungo tutta la linea del fronte, compresa la regione contesa di Soledar, piccola città mineraria, anch’essa di sale, che è passata sotto il controllo russo a metà gennaio dopo mesi di feroci combattimenti.

Luigi Medici

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