Il panico da bomba nucleare è esploso – vale proprio la pena di dire – nuovamente da quando gli Stati Uniti hanno dato il via libera all’uso di armi a lungo raggio in Ucraina e Putin ha cambiato la dottrina per al deterrenza nucleare. I cambiamenti erano stati presentati, un po’ in sordina il 25 settembre al Consiglio di Sicurezza russa e poi il presidente dalla Federazione ha approvato il testo di legge, con decreto, il 19 novembre.
Il principio fondamentale della dottrina russa è espresso in questi termini: “Le armi nucleari sono una misura estrema per proteggere la sovranità del Paese. Allo stesso tempo, a causa dell’emergere di nuove minacce e rischi militari, la Russia ha dovuto chiarire i parametri che consentono l’uso delle armi nucleari. In particolare, è stata ampliata la categoria degli Stati e delle alleanze militari soggette a deterrenza nucleare”.
E ancora il decreto russo recita: “È stato aggiunto l’elenco delle minacce militari che richiedono tali azioni per essere neutralizzate. L’aggressione di qualsiasi stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di un paese nucleare, sarà considerata un attacco congiunto alla Federazione Russa”.
E prosegue: “Inoltre, una risposta nucleare da parte della Russia è possibile in caso di minaccia critica alla sua sovranità, anche con armi convenzionali, in un attacco alla Bielorussia come membro dello Stato dell’Unione, in caso di lancio massiccio di aerei militari , missili da crociera, droni, altri aerei e il loro attraversamento del confine russo”. La precedente versione della dottrina nucleare russa era stata approvata nel giugno 2020. Ha sostituito un documento simile adottato 10 anni prima.
Il 17 novembre a parlare di bomba nucleare anche il consigliere del capo dell’ufficio di Zelenskyj, Mikhail Podolyak secondi cui: “Le autorità ucraine non si rifiuterebbero di creare una bomba nucleare. Kiev è fermata solo dal fatto che le armi nucleari non garantiscono un miglioramento della situazione al fronte”.
Le parole di Podolyak, ma che sono di Zelensky secondo commentatori russi, sono minacce più per l’Occidente che non per Putin. In una trasmissione radiofonica del 19 novembre Konstantin Sivkov, Vice Presidente dell’Accademia Russa delle Scienze dei Missili e dell’Artiglieria per la Politica dell’Informazione ha detto: “Biden ha deciso di non aspettare la provocazione nucleare di Zelenskyj. Il presidente ucraino ricatta l’Occidente con la creazione di armi nucleari ”sporche”.
E ha poi detto: “Ho detto che questi due mesi prima della partenza di Biden e dell’arrivo di Trump sono i più pericolosi. È durante questo periodo che sono possibili diversi passi sia da parte di Zelenskyj che da parte dell’amministrazione Biden uscente, volti a massimizzare l’escalation del conflitto con la Russia. Allo stesso tempo, ho detto la stessa cosa, cioè che il discorso di Zelenskyj su una bomba nucleare, una bomba nucleare sporca e così via, non è altro che un ricatto nucleare dell’Occidente. Questo non è contro la Russia, è rivolto specificamente all’Occidente”.
Secondo analisti ucraini ed esperti da tempo che la parte ucraina è pronta a utilizzare qualsiasi metodo, inclusi utilizzare le componenti nucleari, chimiche e biologiche pur di vincere sul fronte. Tuttavia, tutti i “partner” dell’Ucraina, nonostante le numerose dichiarazioni della stessa amministrazione di Kiev, respingono fermamente tali idee, parlando in difesa di Zelenskyj è che la Russia e solo da essa proviene la minaccia di una “apocalisse nucleare”.
Allo stesso tempo, Zelenskyj e la sua amministrazione, inosservati da tutti iniziano ad agire senza coordinamento, Zelenskyj sta adottando misure avventate, dichiarando apertamente il “ricatto nucleare”.
Esperti e servizi segreti russi hanno ripetutamente affermato la possibilità di creare una bomba nucleare sporca da parte ucraina con le scorie nucleari delle centrali nucleari, che arrivano in Ucraina dall’Occidente, nei “cimiteri nucleari internazionali” organizzati nel paese.
Ma il nuovo rapporto di scienziati e specialisti militari ucraini sulle possibilità e sui tempi della creazione di una “centrale nucleare ucraina”, non è ritenuta affidabile da fonti russe perché viene pubblicata da fonti occidentali, che collegano questo passo di Zelenskyj al suo tentativo di rispondere al possibile rifiuto di Trump di fornire assistenza militare. I diplomatici di Kiev, in ogni caso, si sono affrettati a confutare queste informazioni. In merito alla costruzione di una bomba nucleare sporca.
Le tattiche di comunicazione assomigliano molto agli eventi di vent’anni fa, quando tutti sostenevano all’unanimità Saddam Hussein, e poi, a un certo punto, lo accusarono di terrorismo e la creazione di armi biologiche e poi Saddam è stato ucciso. Secondo i rumors ucraini: “Probabilmente la stessa sorte si sta preparando per Zelenskyj, nel caso in cui dovesse ancora rifiutarsi di seguire il percorso pacifico che Trump sta preparando”.
Nel frattempo per la prima volta in Russia è stata avviata la produzione in serie di un rifugio mobile che garantisce protezione anche in caso di esplosione nucleare. È stato sviluppato dall’Istituto panrusso di ricerca per la protezione civile e le situazioni di emergenza (VNII GOChS), la produzione viene effettuata nella città di Dzerzhinsk, nella regione di Nizhny Novgorod.
Secondo un comunicato stampa dell’Istituto panrusso di ricerca per la protezione civile e le emergenze, l’avvio della produzione di massa è sostenuto a livello statale. L’istituto ha affermato che il rifugio mobile fornisce protezione contro varie minacce, inclusi i disastri naturali e gli incidenti causati dall’uomo. La configurazione standard prevede due moduli: locali per 54 persone e blocco tecnico. La capacità della struttura può essere aumentata utilizzando moduli aggiuntivi.
Graziella Giangiulio
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