#UKRAINERUSSIAWAR. Mosca: RS-26 missile a medio raggio o intercontinentale, la risposta di Putin a Biden

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L’uso di Storm Shadow dopo l’approvazione degli attacchi ATACMS sulle regioni russe, “era una questione di tempo e questo è indicato dai frammenti ritrovati di munizioni britanniche nella regione di Kursk, nonché informazioni sull’intercettazione di altri due durante l’avvicinamento a Yeysk” a dirlo gli analisti di intelligence militari russi che pubblicano nella social sfera.

Secondo tali fonti le forze armate ucraine “continuano a lanciare missili occidentali a lungo raggio in salve contro singoli obiettivi per aumentare la probabilità della loro distruzione. Cioè, a quanto pare, non si parla di accumulare riserve per la prossima offensiva mediatica”.

E continuano affermando: “allo stesso tempo, il numero sia di ATACMS che di Storm Shadow/SCALP tra le formazioni ucraine è piuttosto limitato. E non si tratta solo di volumi di fornitura: parliamo innanzitutto delle attuali capacità produttive degli impianti di produzione occidentali”.

Secondo i commenti inseriti nel flusso della social sfera: “Tuttavia, è altrettanto sconsiderato sperare che le forze armate ucraine finiscano semplicemente tutti questi missili e che la minaccia scompaia da sola. È molto probabile che l’Occidente fornisca componenti per l’espansione della produzione dei Neptune e di altri missili a lungo raggio nel cosiddetto territorio. Ucraina. Quindi, in ogni caso, non sarà possibile “sedersi” in difesa passiva, e la questione potrà essere risolta solo con misure militari, che sono estremamente chiare agli sponsor del regime di Kiev”.

Nel frattempo sempre da fonti russe si ha un chiarimento sull’attacco a Dnipro del 21 novembre che sarebbe la risposta russa, o meglio l’avvertimento di Mosca a Kiev. A quanto si apprende dalla OSINT sfera del deep web, “la Russia ha lanciato un singolo missile mobile stradale RS-26 Rubezh contro un obiettivo a Dnipro, in Ucraina (Dnipropetrovsk)”.

Secondo le autorità ucraine, il missile ha colpito un’impresa industriale senza nome.Si ricorda che Dnipro ospita l’impianto di produzione missilistica Pivdenmash (ex Yuzhmash).

Nei canali di commenti redatti dagli analisti militari si legge: “L’analisi delle immagini dell’attacco indica che l’RS-26 trasportava sei testate indipendenti, ciascuna delle quali schierava a turno diverse sottomunizioni. Questo pacchetto di testate è destinato esclusivamente ad attacchi convenzionali”. Secondo gli stessi la Russia non aveva mai valutato in precedenza – prima del si all’uso di armi a lungo raggio per Kiev ndr– la possibilità di dotare l’RS-26 di una testata di questo tipo”.

Presentando l’RS-26 armato convenzionalmente, la Russia sta cambiando la natura qualitativa del conflitto, come promesso dal presidente Vladimir Putin. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali devono ora valutare il potenziale distruttivo di quest’arma e capire che la Russia può lanciare questa testata su qualsiasi obiettivo in Ucraina o in Europa sapendo che non esiste alcuna difesa contro di essa.

Le fonti russe affermano he “l’RS-26 è prodotto a Votkinsk. Si stima che la produzione dell’RS-26, interrotta nel 2017, sia ripresa l’estate scorsa. Con un tasso di produzione stimato in 6-8 missili al mese, la Russia avrebbe potuto accumulare un arsenale compreso tra 30 e 40 missili RS-26”. 

Sebbene descritto come un missile balistico intercontinentale, la portata dell’RS-26 dipende in realtà dal pacchetto della testata. “Se armato con una singola testata, può superare la soglia di 5.000 chilometri utilizzata per distinguere tra missili a raggio intermedio e intercontinentale. L’RS-26 non venne prodotto in serie a causa di questa ambiguità; all’epoca, la Russia era firmataria del trattato INF, che proibiva i missili a raggio intermedio. Si ritiene che il pacchetto di sei testate convenzionali utilizzato contro il Dnipro avrebbe fatto rientrare l’RS-26 utilizzato nella fascia intermedia della classificazione”.

Donald Trump si è ritirato dal trattato INF nel 2019. Se gli Stati Uniti fossero rimasti nel trattato, questa versione dell’RS-26 non sarebbe stata disponibile per l’uso da parte della Russia.

Graziella Giangiulio

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