SALUTE. Tumori, l’APEO accanto ai malati contro gli effetti collaterali su pelle e unghie

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Più dell’80% dei pazienti colpiti da malattia oncologica subisce, a causa dei trattamenti terapeutici ai quali si sottopone, seri danni a pelle e unghie. E per far fronte agli effetti collaterali, non ci si può affidare a mani inesperte e all’improvvisazione.

Appare dunque quanto mai urgente e indispensabile provvedere tramite l’attivazione di protocolli estetici clinicamente testati, validati e pubblicati sulle riviste scientifiche recensite. Ad accendere i riflettori sul ruolo sociale svolto dall’estetica oncologica è ora l’Associazione Professionale APEO. Realtà recentemente protagonista di un convegno nazionale incentrato sul tema e sulle prassi di riferimento per chi possiede il titolo di specialista. Queste ultime – ovvero le linee guida e i requisiti necessari a operare nel settore specifico – sono state elaborate congiuntamente dall’APEO e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) con la fattiva collaborazione di UNI e il contributo di CEPAS (istituto di certificazione), FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), Confartigianato e CNA.

Ambra Carolina Radaelli, presidente APEO, parla di traguardo rilevante che «In Italia segna davvero un prima e un dopo nel settore dell’estetica oncologica. La nuova pubblicazione – dice Radaelli – è sinonimo di credibilità, affidabilità, scientificità e mani esperte in aiuto ai malati. Allo stesso tempo rappresenta uno strumento decisivo destinato alle specialiste in estetica oncologica, poiché fornisce indicazioni chiare, precise e al massimo del dettaglio per la somministrazione dei vari servizi ai pazienti così da preservarne la dignità e il benessere a livello psico-fisico. A questo proposito vogliamo inoltre esprimere il nostro sentito ringraziamento alla Senatrice Ylenia Zambito che ne ha promosso la divulgazione e ci ha consentito la presentazione ufficiale al Senato».

Valter Andreazza, responsabile della segreteria generale APEO e project leader, pone altresì l’accento su come «le problematiche ungueali, i gonfiori, le cicatrici, la perdita delle funzionalità fisiologiche, le infiammazioni e le macchie rappresentino una triste realtà» nelle persone malate di cancro.

«APEO vuole aiutarle in modo concreto attraverso protocolli ben delineati. E, contemporaneamente, creare una coscienza del ruolo sociale svolto dall’estetista; aspetto basilare di un’oncologia che deve sconfiggere sempre più il male e prendersi cura dei singoli individui».

Andreazza insiste allora sul valore di una «figura professionale capace di accrescere le rispettive abilità e saper affrontare problemi complessi, arrivando a “sintonizzarsi” con gli specialisti medici. In questo senso – conclude Andreazza – il percorso APEO costituisce un primo passo verso nuove sinergie e intese fra i due mondi professionali».

Come è nata APEO

«Il primo nucleo di attività dell’Associazione Professionale di Estetica Oncologica (APEO) – si legge nell’introduzione del portale web dedicato – è stato lo Spazio Benessere aperto all’interno dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) sin dal settembre 2013, con il sostegno del professor Umberto Veronesi. Da allora, sono più di mille i pazienti dello IEO, provenienti da tutta Italia, che hanno tratto beneficio dai trattamenti di bellezza e benessere. A oggi, le estetiste APEO in tutta Italia sono più di trecento e cominciano a formare un vero e proprio network d’eccellenza».

Marco Valeriani

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