Percorsi corrispondenti ai propri bisogni e introduzione di figure specialistiche accanto a quelle già presenti nella Breast Unit. Così da far fronte a un ampio ventaglio d’esigenze: dallo psico-oncologo all’osteopata; dall’agopuntore al fisioterapista; dal ginecologo e sessuologo fino ad arrivare a nutrizionista e dietista specializzato.
Queste alcune delle indicazioni provenienti dalle donne con tumore al seno metastatico raccolte nel corso dell’indagine svolta da SWG su pazienti in cura nelle Breast Unit di tre regioni: Lombardia, Toscana e Sicilia (19 quelle coinvolte in tre web focus, uno per regione, della durata di due ore e mezza ciascuno).
Indicazioni sottolineate nel corso della presentazione, a Milano, de Il Punto: l’indagine che per la prima volta porta in primo piano la necessità di avere le stesse offerte di servizi in ogni centro di Senologia multidisciplinare italiano. Report promosso da Europa Donna Milano, il movimento che si occupa della tutela dei diritti alla prevenzione e alla cura del carcinoma mammario.
Alla realizzazione de Il Punto si è arrivati grazie al coordinamento e alla guida di un board scientifico di primissimo livello, composto da oncologi di spessore internazionale.
Nel nostro Paese si calcola siano 45mila le donne che vivono con questa neoplasia, mentre i nuovi casi registrati ogni anno superano le 3.500 unità.
Da qui l’urgenza di aprire un dialogo di respiro istituzionale affinché nelle Breast Unit attive sia accessibile un percorso di cura omogeneo mirato al tumore.
«Un diritto fondamentale – spiega Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia – che vogliamo pienamente sostenere, sollevato già ad ottobre, grazie alla campagna Una voce per tutte, che continuerà ad essere centrale nella nostra missione».
Per fare ciò l’appello è giunto a quanti risultano coinvolti in maniera diretta e indiretta: medici, analisti, società scientifiche e responsabili della programmazione sanitaria. Con un lavoro svolto in quattro territori del Nord, Centro e Sud: Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia.
Territori dai quali estrapolare pure le voci delle protagoniste, determinate a tracciare la linea di un iter rispettoso della malattia. In primis attraverso le sollecitazioni puntate sulle minori attese e la maggiore disponibilità di servizi, al fine di avere una migliore qualità di vita e più tempo a disposizione per sé stesse e le famiglie.
«In questo contesto il ruolo delle associazioni è centrale – dice Loredana Pau, vicepresidente di EDI – in quanto si fanno portavoce attive delle esigenze delle pazienti e possono contribuire a sostenerne il dialogo a livello nazionale. Nella redazione de Il Punto, fondamentale la partecipazione delle pazienti, che si mostrano sempre più attive nel sollevare le proprie istanze, mettendole a servizio dell’intera comunità».
Il Punto ha il patrocinio di Fondazione AIOM e Senonetwork Italia. La versione integrale è disponibile a questo link.
Europa Donna Italia è un’associazione di promozione sociale nata nel 1994 a Milano da un’idea di Umberto Veronesi e per iniziativa della European School of Oncology. Il suo obiettivo è rispondere efficacemente alle esigenze delle donne con tumore al seno, proponendosi come il principale movimento di opinione sul tema. Attualmente, coordina una rete di oltre 180 associazioni.
Per informazioni andare al sito di Europa Donna.
Marco Valeriani