La bilancia globale del petrolio

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IRAN – Teheran 10/06/2014. Teheran annuncia la sua possibilità e disponibilità a raddoppiare la produzione petrolifera e in contemporanea in Libia la produzione di greggio precipita.

Il ministro iraniano del Petrolio Bijan Zanganeh ha detto, il 7 maggio, che il suo paese mira a più che raddoppiare la produzione di greggio entro i prossimi tre anni.
Il ministro del petrolio ha infatti annunciato che la produzione iraniana di greggio si è attestata a circa 2,5 milioni di barili al giorno, entro i prossimi tre anni, ha annunciato, la produzione potrebbe raggiungere i 5,7 milioni di barili al giorno: «Il primo programma del ministero del Petrolio è quello di aumentare la quota di produzione di condensa da petrolio greggio e di gas (…) A tal fine, la produzione di greggio dovrebbe aumentare di 700mila barili al giorno».
L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, Opec, di cui l’Iran è membro, ha detto che la produzione di petrolio iraniano è stata di 2,7 milioni di barili al giorno nel mese di aprile 2014, ultimo mese per il quale sono disponibili i dati. Si tratta di un dato in linea con lo storico della produzione persiana, fatta salva la produzione record del 2012: 2,9 milioni di barili al giorno. Contemporaneamente, i dati della produzione libica precipitano sempre più. Il governo libico stima che le sue esportazioni di petrolio greggio sono inferiori a 200mila barili al giorno a causa di problemi interni di sicurezza. Il governo ha detto che le esportazioni di petrolio dalla statale National Oil Co. (Noc) si sono attestate a 24,2 milioni di barili di petrolio nel primo trimestre 2014. Pur restando in media attestata la produzione a 200mila barili, da 1,6 milioni di barili al giorni, il governo ha detto che il persistente “stato di stallo” con i federalisti che vogliono uno stato libico costruito, appunto in senso federale. L’ottimismo nel settore petrolifero libico era aumentato lo scorso aprile, quando il Noc aveva annunciato di aver tolto lo stato di emergenza sulle operazioni petrolifere al terminale di Zueitina, nella parte orientale del paese, in cui hanno il controllo le forze anti-governative.