LIBRI. La geografia è uno strumento potente

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Un libro assai interessante per capire le nuove tendenze geopolitiche. In dieci capitoli che coprono l’Australia, il Sahel, la Grecia, la Turchia, il Regno Unito, l’Iran, l’Etiopia, l’Arabia Saudita, la Spagna e lo spazio, Tim Marshall spiega come la geografia e le caratteristiche fisiche di una regione influenzino le decisioni prese dai suoi leader. Innovativo, avvincente, e scritto con l’arguzia e l’intuito caratteristici di Marshall, si tratta di un’esplorazione avvincente e illuminante del potere della geografia di plasmare il passato, il presente e, soprattutto, il futuro dell’umanità.

Prisoners of Geography di Tim Marshall ci ha offerto un “nuovo modo di guardare le mappe” (The New York Times Book Review), mostrando come le scelte di ogni nazione siano limitate da montagne, fiumi, mari e cemento.

Da allora, la geografia non è cambiata, ma il mondo sì. Ora, in questo nuovo libro, Marshall ci porta in dieci regioni che sono destinate a plasmare la politica e il potere globale. Scopriamo quindi perché l’atmosfera terrestre è il prossimo campo di battaglia del mondo; perché la lotta per il Pacifico è appena iniziata; e perché la prossima crisi dei rifugiati in Europa è più vicina di quanto pensiamo.

«Nel Medio Oriente, la vasta fortezza dell’Iran e la sua nemesi, l’Arabia Saudita, si fronteggiano sul Golfo Persico. Nel Pacifico meridionale, l’Australia è intrappolata tra le due nazioni più forti del momento: gli Usa e la Cina. Nel Mediterraneo, Grecia e Turchia si fronteggiano in una contesa che affonda in tempi remoti e c potrebbe esplodere in conflitto aperto un domani. Benvenuto negli anni Venti del XXI secolo.

L’epoca della Guerra Fredda, in cui gli Usa e l’Unione Sovietica dominavano il mondo intero, sta diventando una lontana memoria. Stiamo entrando nell’epoca della rivalità tra grandi potenze in cui numerosi attori, anche quelli minori, stanno lottando per stare al centro della scena, mentre alcuni paesi accampano pretese sull’atmosfera, sulla Luna e anche oltre».

La traduzione dell’incipit dell’introduzione è nostra.

Tommaso Dal Passo