LIBRI. Il Diavolo in cerca di Goethe

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«A pensarci bene, qual è il grimaldello capace di forzare l’animo di un aspirante scrittore che le ha tentate tutte senza risultato? Bisogna fare leva sulla sua vanità, riconoscere in lui il genio incompreso, presentarsi come un taumaturgo capace di proporre rimedi, di ridare speranze, di ricostruire illusioni.. e per un aspirante scrittore chi più di un editore compiacente possiede tutte queste qualità? Era proprio quello che ci voleva nel paese dei letterati: ci mancava solo un diavolo di editore che, venuto da chissà dove, penetrasse a Dichtersruhe come la volpe nel pollaio». 

A Dichtersruhe, un paesino di un cantone svizzero incastonato tra le montagne, un sedicente editore di una millantata casa editrice irrompe nella routine locale promettendo la sicura edizione del manoscritto vincitore del concorso letterario organizzato per l’occasione.

La leggenda narra che Goethe di ritorno dal suo viaggio dall’Italia abbia pernottato, a causa di un guasto alla carrozza su cui viaggiava, in una locanda del paese svizzero. Di preciso non è dato sapere quale struttura abbia effettivamente ospitato l’artista. A tal proposito le tre locande, che si fregiano di tale onore, si contendono il vanto di averlo ospitato. Non a caso, in una nota l’autore de Il Diavolo nel Cassetto, Paolo Maurensig, ci mette al corrente che la traduzione letterale del nome del paese Dichtersruhe è “riposo del poeta”.

Padre Cornelius, mandato dalla diocesi per supportare l’anziano parroco, sembra essere l’unico in grado di identificare, nella figura dell’editore, il pericolo satanico.

Ogni personaggio introdotto dall’autore sembra nascondere, dietro l’apparenza del ruolo, segreti celati che logorano la coscienza di ognuno nessuno esente. Lo stesso Padre Cornelius ci racconta delle verità personali che generano sospetti sotterranei.

Come in un thriller, il diavolo crea le condizioni ideali per far emergere le basse qualità morali degli abitanti del villaggio; la vanità ingigantisce l’ego e gli aspiranti scrittori sono pronti a tutto pur di veder pubblicato il proprio romanzo. Un patto con il diavolo, dove il male si rivela come una possibile verità che tutti preferiscono rimuovere.

La rimozione, in questo caso, non assurge ad una funzione catartica del peccato, bensì nasconde solo, al presente, quella parte malvagia con la quale tutti devono convivere.

In questo contesto il diavolo è un uomo tra gli uomini, un provocatore che conosce le debolezze altrui e su queste fa leva.

La luce crepuscolare che proietta le sue ombre sui muri popolari del villaggio crea quell’atmosfera che si lega alle favole, dove la morale cerca la propria giustizia con i mezzi oscuri dell’animo umano.

L’intera vicenda ci viene narrata dallo stesso Padre Cornelius che invano si nasconde dietro la luce divina cercando di celare l’aspetto terreno della propria natura. Chi porta una luce genera ombre, anche e soprattutto la propria.

Un libro sull’arte della letteratura dove la parola è generatrice e portatrice di premonizioni e suggestioni.

«Tutte le volte che si prende una penna in mano ci si accinge a officiare un rito per il quale andrebbero accese sempre due candele: una bianca e una nera”».

Paolo Maurensig ha esordito nel 1993 con La variante di Lunenburg edito da Adelphi.

Tra i suoi romanzi ricordiamo: Canone inverso (1996 – Mondadori), Venere Lesa (1998 – Mondadori), Il guardiano dei sogni (2003 – Mondadori) e L’arcangelo degli scacchi (2013 – Mondadori). Nel 2015 con il libro Teoria delle ombre (Adelphi) si è aggiudicato il Premio Bagutta.

Simone Lentini

Il diavolo nel cassetto
Paolo Maurensig

Editore: Einaudi
Collana: L’Arcipelago Einaudi
Anno edizione: 2018
Pagine: 114 pp
EAN: 9788806236663