COREA DEL NORD. “La guerra è inevitabile”

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«Non desideriamo una guerra, ma non la nascondiamo e se gli Stati Uniti dovessero sbagliare i calcoli sulla nostra pazienza, innescando così una guerra nucleare, faremo sicuramente pagare agli Stati Uniti le conseguenze con la nostra potente forza nucleare che abbiamo costantemente rafforzato. Se gli Stati Uniti non vogliono essere bruciati a morte dal fuoco nucleare, farebbero meglio a comportarsi con prudenza e cautela», così chiude un comunicato del ministero degli Affari esteri nordcoreano pubblicato dal Kcna.

La guerra per Pyongyang non è più una eventualità, ma una certezza. «Lo scoppio di una guerra sulla penisola coreana è un fatto accertato», si legge in una delle più aspre valutazioni della crisi attuale fatte dopo il recente test balistico intercontinentale di Pyongyang e l’esercitazione militare congiunta tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud.

L’avvertimento nordcoreano è arrivato il 6 dicembre, dopo che un bombardiere supersonico B-1B ha sorvolato la penisola coreana, una dimostrazione di forza contro il regime di Kim Jong Un.

Le simulazioni di una guerra nucleare condotte dagli Stati Uniti in rapida successione stanno creando una situazione “touch and go” sulla penisola coreana e una serie di violenti commenti dei politici dell’opposizione degli Stati Uniti, che considerano la guerra sulla penisola coreana un «fatto consolidato». La domanda che rimane ora è: quando scoppierà la guerra.

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno svolto regolarmente la loro annuale “Vigilant Ace”. Un B-1B si è alzato in volo da Guam verso la Corea del Sud: «Attraverso questa esercitazione, le forze aeree sudcoreane e statunitensi hanno mostrato il forte intento e la capacità degli alleati di punire la Corea del Nord, se minacciati da armi nucleari e missili», ha dichiarato l’esercito sudcoreano in una dichiarazione.

Ma Pyongyang è tornata a ribadire con forza: la guerra non è più una questione di “se”, ma di “quando”. 

Luigi Medici