ITALIA. Nessun rimorso per il Daniela L

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Il Presidente della Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, è tornato a farsi sentire presso le massime Autorità Nazionali in merito alla triste vicenda del motopesca mazarese Daniela L sequestrato nell’ottobre 2012, in acque internazionali a 38 miglia dalle coste libiche, da un gruppo di miliziani armati con atto di vera e propria pirateria, ed affondato nel porto di Bengasi.

Il numero uno del Distretto (che fin dalle prime ore del sequestro ha seguito da vicino la complessa vicenda) appena ricevuti dai miliziani i fotogrammi relativi all’affondamento, ha immediatamente informato le Autorità italiane dell’accaduto, e trasmesso una nota con le dolorose immagini al Premier Paolo Gentiloni.

Nella stessa nota, Tumbiolo aveva sottolineato sia il sostegno che la professionalità della Diplomazia Italiana per la liberazione dei pescatori, ma anche la leggerezza e la sciatteria di alcuni ambienti governativi che hanno messo la società armatoriale a rischio di fallimento.

Nella lettera Tumbiolo evidenzia che la vicenda del m/p Daniela L è l’ultimo atto della “guerra del pesce” che è costata oltre 100 milioni in termini di danni economici alla Comunità mazarese ed oltre 4.000 posti di lavoro persi, secondo le stime dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo.

Il Presidente del Distretto ha deciso di rivolgere un accorato appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella esprimendo in premessa il proprio “imbarazzo e stupore” per la mancata soluzione della vicenda. 

Un grido di dolore quello di Tumbiolo: «Lo Stato ha voltato le spalle agli armatori del Daniela L che oggi rappresentano plasticamente il dramma della marineria della capitale della pesca mediterranea. Infatti – ha spiegato Tumbiolo – per un cavillo procedurale, gli armatori sono stati esclusi dal dovuto indennizzo, cioè il premio per la demolizione previsto dai regolamenti comunitari. Io credo, ne sono profondamente convinto, che uno Stato giusto debba riconoscere a questi armatori almeno un trattamento paritetico rispetto agli altri e non abbandonarli all’inesorabile fallimento».

Tumbiolo ha così concluso: «Trovo ingiusta questa cinica indifferenza. Caro Presidente, Lei rappresenta l’ultima speranza per questa nostra laboriosa Comunità che, seppur in crisi, porta da anni in Italia e nel mondo la bandiera del Cluster e della Blue Economy quale prestigioso modello di sviluppo, innovazione e dialogo fra i popoli».

Il Presidente del Distretto ha relazionato ed informato della vicenda il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Redazione