La Rubrica #cyberlawdiritto/10

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ITALIA- Catania. 06/10/13. Il processo di standardizzazione dei protocolli Internet.

 La Rete è un sistema di comunicazione tra terminali interconnessi che richiede l’elaborazione di regole e meccanismi specifici per garantire l’instaurazione efficace di una comunicazione corretta e lineare dei dati, utilizzando lo stesso linguaggio: ossia sequenze prestabilite di messaggi interpretabili univocamente e correttamente da ciascuno dei terminali che compone il sistema di comunicazione della Rete.

 Un ruolo particolarmente rilevante deve essere attribuito al cd. Internet Protocol consistente in una serie di regole di comunicazione e di comportamento che permettono ai terminaliconnessi di interagire tra loro scambiando informazioni.

In tale prospettiva, i processi di elaborazione dei protocolli di Internet e di standardizzazione delle relative specifiche tecniche risultano senz’altro determinante per favorire l’evoluzione del progresso tecnologico della Rete Internet dal momento che favoriscono il costante miglioramento del sistema, incrementando l’incentivazione del progresso tecnologico, la semplificazione delle procedure volte alla definizione degli standard, l’universalità dei servizi e la concreta e reale interoperabilità delle reti.

I processi di elaborazione dei protocolli e di standardizzazione delle regole tecniche hanno subito una significativa evoluzione grazie alla quale sono state realizzate significative innovazioni in materia.

Già nel 1978, l’International Organization for Standardization (Iso) elaborò un modello standard per l’interconnessione di sistemi aperti di comunicazione elettronica: il noto Open System Interconnection (modello ISO/OSI) caratterizzato da uno “stack” (o pila) di protocolli di comunicazione suddivisa in sette livelli o strati (cd. layer) finalizzati a ridurre la complessità implementativa di un sistema di comunicazione e migliorare la funzionalità della Rete.

Gli strati o layer che caratterizzano il modello ISO/OSI sono:

  • Livello 1: fisico (Physical Layer);
  • Livello 2: collegamento (Datalink Layer);
  • Livello 3: rete (Network Layer);
  • Livello 4: trasporto (Transport Layer);
  • Livello 5: sessione (Session Layer);
  • Livello 6: presentazione (Presentation Layer);
  • Livello 7: applicazione (Application Layer).

Il modello utilizzato come “standard de facto” per il funzionamento del sistema di comunicazione di Rete è quello basato sui protocolli TCP e IP, rispettivamente responsabili della trasmissione e dell’instradamento dei dati nella rete Internet.

Tale modello (elaborato negli anni ‘70 del secolo scorso dai ricercatori Vinton Cerf e Robert Kahn dell’Università di Stanford su finanziamento del Dipartimento della difesa del governo statunitense, e per esso, della Defence Advanced Research Project Agency – Darpa – inizialmente per finalità militari e scientifiche ed in seguito per applicazione generalizzata), ha determinato l’elaborazione di un insieme di protocolli di comunicazione essenziali per lo sviluppo di reti a commutazione di pacchetto e per l’interconnessione di calcolatori eterogenei.

La sigla TCP/IP (“Transmission Control Protocol/Internet Protocol”) identifica il modello TCP/IP costituito dall’insieme delle principali regole di comunicazione su Internet e si basa sulla nozione di indirizzamento IP, cioè di fornire un indirizzo IP ad ogni terminale di rete per poter inviare dei pacchetti di dati.

Fu così che nacque l’Internet Protocol Suite, i cui due protocolli più noti e importanti sono il TCP (Transmission Control Protocol) e l’IP (Internet Protocol).

Il modello TCP/IP è costituito da quattro livelli (network access; Internet; trasporto, applicazione) che contengono tutte le funzioni e i protocolli dei sette strati dello stack Iso/Osi.

Il livello “network access” specifica la forma nella quale i dati devono essere inviati indipendentemente dal tipo di rete usata; il livello “Internet” fornisce il pacchetto di dati (datagramma) trasmessi attraverso l’interconnessione dei terminali; il livello “Trasporto” assicura l’invio dei dati e predispone il meccanismo per conoscere lo stato di trasmissione; il livello “Applicazione” ingloba le applicazioni standard della Rete (Telnet, SMTP, FTP, ecc.).

Nel contesto americano che rappresenta notoriamente la patria dell’innovazione tecnologica, la definizione degli standard è attribuita a particolari organismi di natura privata costituiti dagli stessi operatori industriali: le standard setting organization (Sso), la cui presenza assicura un effettivo e costante dinamismo dell’innovazione tecnologica attraverso un più rapido e dinamico processo di definizione degli standard tecnici di Internet idoneo a realizzare una costante interoperabilità dei servizi.

Peraltro, il legislatore americano ha predisposto un’organica disciplina antitrust per effetto del National Technology Transferand Advancement Act del 1995 e della circolare n.A-119 del 1998 dell’Office of Management and Budget.

Il processo di definizione dei protocolli Internet è finalizzato a realizzare la regolare ed efficiente interoperabilità delle reti. Alla standardizzazione, su scala globale, dei protocolli Internet provvede principalmentela nota Internet Engineering Task Force. L’Ietf (sigla abbreviata) rappresenta una comunità internazionale aperta, libera ed auto-gestita da volontari, tecnici, specialisti e ricercatori interessati all’evoluzione tecnica di Internet e che contribuiscono all’elaborazione e allo sviluppo di tecnologie e di protocolli di Internet. Si occupa di sviluppare e promuovere standard Internet, in stretta cooperazione con il World Wide Web Consortium e ISO/IEC, in particolare TCP/IP e la suite di protocolli Internet. Il motto di Ietf è “Rough consensus and running code”, cioè “Consenso diffuso e codice funzionante”: le proposte non vengono adottate con votazioni formali, ma viene richiesto che ricevano un consenso generalizzato all’interno del gruppo di lavoro e che vi siano delle implementazioni funzionanti e diffuse. L’attività della task force è svolta grazie al supporto organizzativo e finanziario dell’ http://www.internetsociety.org/ (Isoc).

La missione della Ieft è quella di migliorare Internet attraverso documenti tecnici che ne sviluppino la progettazione e la gestione, per favorire la concreta realizzazione di un costante processo evolutivo che renda sempre più efficiente e sicuro il funzionamento tecnico della Rete Internet.

Il lavoro viene svolto da gruppi di lavoro (working groups) che operano soprattutto tramite mailing list, aperte alla partecipazione di chiunque sia interessato e che si riuniscono tre volte l’anno. I gruppi di lavoro si occupano ciascuno di uno specifico argomento e sono organizzati in aree (protocolli applicativi, sicurezza, ecc.).

Per quanto riguarda la composizione interna dell’organizzazione Ietf, particolarmente rilevante è il ruolo dell’Ietf Administrative Director (Iad) responsabile del coordinamento generale dei lavori della task force, dell’organizzazione dei meeting, della segreteria e della gestione finanziaria.

L’Administrative Director dirige la cd. Ietf Administrative Support Activity (Iasa) che comprende i volontari nominati dall’Isoc con il compito di fornire supporto legale ed amministrativo allo Iad.

Entrambi gli organi provvedono alla supervisione, alla direzione e all’organizzazione dell’Ietf Administrative Ovesight Committee (Iaoc), i cui componenti sono nominati dalla cd.“Ietf community”.

Ogni quattro mesi la task force organizza meeting nel corso dei quali gli interessati possono contribuire partecipando in maniera interattiva e dinamica allo svolgimento degli stessi e alle liste di discussione (mailing list) in base alle specifiche attività tematiche predisposte dai vari gruppi di lavoro (working group) dell’Ietf che approfondiscono alcune aree tematiche ognuna delle quali sotto la responsabilità di un Area Director, al quale sono attribuiti importanti specifici compiti per verificare la regolarità procedimentale richiesta per l’elaborazione di una Request for Comments.

I Direttori di Area compongono l’Internet Engineering Steering Group (Iesg) avente il compito di verificare l’esistenza del rough consensus (ampio consenso) ai fini dell’adozione di una proposta di standard affinché la relativa bozza (Internet Draft) possa essere pubblicata come Rfc e divenire un protocollo standard.

All’interno dell’Ietf il processo di elaborazione degli standard Internet si svolge nell’ambito di gruppi di lavoro aperti. Ai fine dell’adozione di uno standard, la proposta può essere inoltrata dal soggetto interessato al gruppo di lavoro competente o essere il risultato di discussioni ed elaborazioni all’interno di un working group nell’ambito di meeting o mailing list.

Quando presenta una proposta di standard, il proponente rinuncia a qualsiasi diritto sull’idea: il relativo protocollo, una volta approvato e divenuto standard sarà di pubblico dominio.

In particolare, la proposta standard viene pubblicata come Internet Draft e discussa nell’ambito dei gruppi di lavoro competenti attraverso le mailing list. È prevista la possibilità di apportare modifiche all’originaria proposta presentata sino a quando non venga raggiunto il rough consensus (ossia un “ampio consenso”) sull’ultima versione del draft.

È possibile individuare una serie di fasi in cui si articola il processo di elaborazione degli standard Internet. In particolare, i documenti che possono diventare standard evolvono secondo le seguenti tappe evolutive:

  • Proposed Standard”: si tratta di una proposta che gode di ampio consenso a seguito dell’opinione favorevole dell’Iesg e che ha ricevuto un sufficiente feedback dagli sviluppatori. Ha, dunque, un certo interesse nella comunità Internet; tuttavia, gli implementatori devono considerare questa specifica ancora immatura. La Proposed Standard viene pubblicata come Request for Comments dal Rfc Editor;
  • Draft Standard”: richiede la presenza di almeno due implementazioni che hanno dimostrato la loro regolare interoperabilità. Decorsi almeno sei mesi dalla data di pubblicazione, il soggetto interessato (l’autore del progetto o il working group competente) può chiedere che il progetto sia qualificato come Draft Standard, a seguito di una specifica e rigorosa valutazione volta a verificare il regolare funzionamento del protocollo. Si tratta di uno standard che l’IESG ritiene sufficientemente maturo;
  • Internet Standard”: richiede la presenza di un numero di implementazioni significativo e una notevole esperienza applicativa dimostrata dagli utenti sul funzionamento di questo standard, al quale viene assegnato un numero progressivo nella lista degli standard (STD). Lo standard dell’Ietf viene pubblicato come Request for Comments.

I documenti che non sono ritenuti adatti ad essere qualificati come Internet Standards vengono classificati come:

  1. Experimental”: documento relativo a progetti ancora in fase di ricerca; esso viene pubblicato a titolo informativo senza che ci sia la pretesa di farlo diventare standard a breve. Può essere l’output di un gruppo di lavoro Internet (sia IETF che IRTF), oppure un contributo individuale;
  2. Informational”: documento di tipo informativo su un determinato argomento; può non disporre di un particolare consenso nella comunità Internet e non rappresenta una raccomandazione di sorta;
  3. Historic”: standard ormai completamente obsoleto sostituito da nuove specifiche oppure caduto in disuso;
  4. Best Common Practice” (BCP): documento che suggerisce semplicemente alcuni modi di comportamento/configurazione che non sono standard ma soltanto consigliati o consigliabili. Anche in questo caso deve esistere il consenso, ma il processo di approvazione è molto più veloce.

In tale prospettiva, il processo di standardizzazione dei protocolli Internet è basato su un’evidente caratterizzazione tecnica dei compiti dell’Ieft, come si evince nella dichiarazione della missione della task force contenuta nella Rfc 3935secondo cui «the goal of the IETF is to make the Internet work better. The mission of the IETF is to produce high quality, relevant technical and engineering documents that influence the way people design, use, and manage the Internet in such a way a sto make the Internet work better. These documents include protocol standards, best current practices, and informational documents of various kinds».

La maggior parte dei più importanti protocolli Internet è delineata nelle Rfc elaborate dall’Ietf nell’ambito del processo di standardizzazione che si svolge al suo interno.

Naturalmente, la standardizzazione dei protocolli Internet risulta estremamente importante nella misura in cui condiziona l’effettiva e concreta interoperabilità delle reti e la regolare fruibilità dei servizi di telecomunicazione.

Non a caso è prevista la predisposizione di specifiche politiche pubbliche per garantire il concreto perseguimento di tali obiettivi, da cui derivano effetti rilevanti che non riguardano soltanto il settore tecnologico ma che condizionano inevitabilmente anche il mercato e il settore produttivo con ripercussioni dirette sui cittadini, imprese e collettività. In questo senso si è orientata chiaramente la Commissione europea con la Comunicazione dell’11 aprile 2000 sugli aspetti di politica internazionale ed europea riguardanti l’organizzazione e la gestione di Internet per gli anni 1998-2000.

Con tale documento, dopo alcune considerazioni generali sui protocolli Internet, si afferma espressamente che «l’Unione europea è interessata agli aspetti di normalizzazione delle tecnologie dell’informazione, dal punto di vista dell’interoperabilità e della leale concorrenza», precisandosi che la Commissione europea «promuove e incoraggia la partecipazione dell’industria e della tecnica europea alle organizzazioni deputate all’elaborazione degli standard, sostiene la cooperazione internazionale tra gli organismi di normalizzazione, incoraggia in Europa una maggiore presa di coscienza e un maggior numero di protocolli, incoraggia le organizzazioni coinvolte in progetti di ricerca dell’Unione europea e partecipa attivamente al processo di sviluppo dei protocolli, garantendo l’attuale neutralità delle specifiche Internet».

Particolarmente interessante è la recente Comunicazione della Commissione europea in materia di transazione al protocollo Internet versione 6 (IPv6) in Europa.

Con tale iniziativa la Commissione europea intende perseguire l’obiettivo di un ampia diffusione della nuova versione del protocollo IPv6 già a partire dal 2010 attraverso una serie di strumenti volti a predisporre, di concerto con gli Stati membri, campagne di sensibilizzazione mirate alle diverse categorie di utenti e finalizzate alla diffusione della versione 6 del protocollo.