CINA. All’opera i robot corrieri

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Dopo le prove terminate con successo del funzionamento del primo robot corriere, iniziate presso l’Università popolare della Cina l’anno scorso, il 18 giugno, i primi robot corrieri della società di e-commerce Jingdong hanno iniziato le attività nel distretto di Haidian, Pechino.

Il 18 giugno, riporta il cinese The Paper, presso la stazione di distribuzione della Jingdong a Shangdi nel distretto di Haidian, Pechino, è iniziato il lavoro di 20 robot corrieri. I primi robot hanno ricevuto 618 ordini e hanno iniziato a lavorare.

Il centro di spedizione intelligente offre soluzioni di spedizione e coordinamento multilinea e multiveicolo. Al fine di soddisfare le esigenze dei consumatori in diverse regioni della zona e diverse quantità di beni, Jingdong ha investito nello sviluppo di una varietà di robot addetti alla distribuzione, in base alla quantità di ordini abbinati per area.

Questi robot corriere hanno un carico massimo di 30 scatole, per massimizzarne l’efficienza; la loro velocità massima è di 15 km/h, fatto che ha notevolmente ampliato la gamma dei loro servizi.

Xinhua riporta che i robot hanno funzionato regolarmente, distribuendo i loro carichi a comunità e singoli in diversi scenari; il corriere esplora anche nuove modalità operative di spedizione; i robot corrieri si fermano autonomamente ai punti di consegna, evitando gli ostacoli e rispettando i semafori. I robot possono monitorare l’ambiente a 360 gradi tramite radar e sensori, evitare automaticamente gli impedimenti stradali, i pedoni e i veicoli in transito, leggendo i semafori e prendendo le decisioni corrispondenti.

Quando la destinazione sta per essere raggiunta, il sistema di back-end invierà le informazioni all’utente che può scegliere liberamente il riconoscimento facciale, inserire il codice di consegna, cliccare su una app da smartphone, ecc. Con l’aiuto del robot corrieri, il personale di distribuzione deve solo badare alla fase finale; tutto il resto del lavoro lo fanno i robot. 

La Jingdong ha intenzione di allargare la piattaforma anche in altre città dopo Pechino, come Shanghai, Tianjin, Guangzhou, Guiyang, Wuhan e Xian.

Antonio Albanese