Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato Hamas: “Se i rapiti non verranno rilasciati entro il 20 gennaio, ci saranno conseguenze infernali in Medio Oriente. Colpiremo tutti i responsabili più duramente di chiunque altro abbiamo colpito nella lunga storia degli Stati Uniti. Liberate immediatamente i rapiti!”. Nessun accordo sul cessate il fuoco per Gaza è stato ancora raggiunto.
Il presidente di Israele ha prontamente ringraziato Trump per i suoi discorsi decisivi. Channel 12, citando fonti informate: “Il 2 dicembre la pressione americana ha impedito a Israele di attaccare Beirut”.
Due alti funzionari libanesi hanno detto a Reuters: “I leader libanesi hanno invitato gli Stati Uniti e la Francia a fare pressione su Israele affinché fermi le violazioni del cessate il fuoco”. L’esercito libanese, nel frattempo, annuncia la necessità di reclutare soldati nelle unità di combattimento. In un comunicato si legge: “Il Ministero della Difesa Nazionale – Comando dell’esercito ha annunciato la “necessità di reclutare soldati tirocinanti nelle unità di combattimento nell’esercito da coloro che lo desiderano e soddisfano le condizioni. Coloro che desiderano presentare le loro domande di persona esclusivamente alla Liban Post Company, durante l’orario di lavoro ufficiale, a partire dal 12/3/2024 fino al 1/3/2025 incluso. Il numero richiesto sarà selezionato con priorità per essere reclutato nell’esercito, in base alle esigenze e alle condizioni stabilite dal comando in quel momento.”
Israele riapre il suo spazio aereo civile nelle regioni settentrionali dopo averlo chiuso per mesi per paura dei missili di Hezbollah.
Il giornalista Khalil Nasrallah, specialista degli affari regionali vicino a Hezbollah ha scritto: “Come era chiaro, Hezbollah non sarà paziente a lungo con le violazioni israeliane. Sembra che il governo israeliano, così come il governo americano, abbiano frainteso il silenzio di Hezbollah, e quindi si è verificata l’escalation [da parte degli israeliani]. Quindi, la resistenza ha iniziato a implementare una risposta difensiva iniziale. La risposta è una chiara indicazione di una decisione messa sul tavolo con l’obiettivo di frenare l’esercito di Israele. Questa mossa [da parte di Hezbollah] getta la palla nel campo americano e conferma che la “libertà di movimento” [da parte del nemico israeliano] verrà accolta con il fuoco”.
Le forze armate yemenite hanno annunciato il 3 dicembre: “In collaborazione con la Resistenza islamica in Iraq, abbiamo condotto tre operazioni militari contro il nemico israeliano nelle ultime quarantotto ore, come segue: Due operazioni hanno preso di mira due obiettivi israeliani in Israele nord con un certo numero di droni. Una seconda operazione ha preso di mira un obiettivo vitale nell’area di Eliat, Israele sud con un certo numero di droni”.
A conferma di ciò i media israeliani affermano he una nave lanciamissili della Marina israeliana ha recentemente abbattuto un UAV sul Mar Rosso, hanno detto i militari. Secondo le Forze di Difesa Israeliane, il drone è stato lanciato verso Israele “da est”, termine usato per descrivere gli attacchi dall’Iraq. L’esercito afferma che l’aereo è stato abbattuto prima di entrare nello spazio aereo israeliano, motivo per cui le sirene non hanno suonato.
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte.
“Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha detto che sabato o domenica è previsto un incontro in Qatar con i ministri degli Esteri di Russia e Turchia per discutere della situazione in Siria”. Incontro che avverrà nell’ambito degli accordi di Astana. L’Iran ha detto alla Siria che è disponibile a mandare truppe in Siria.
Nel frattempo le operazioni militari in Siria contro il governo Assad sono diventate tre: HTS e alleati a Idlb, Aleppo e ora nord di Hama. Ad as Suwaida e Daraa ribelli e drusi contro il governo; operazione SHA – pagate dalla Turchia contro Assad nel nord di Aleppo e Manbij. E ora i curdi appoggiati dagli Stati Uniti nell’area curda a est di Deir Ez Zor. L’aeronautica americana sta effettuando attacchi aerei su posizioni in sette villaggi controllati dalle milizie appoggiate dall’Iran e dalle truppe siriane lungo le rive del fiume Eufrate nella parte orientale di Deir ez-Zor. Si segnalano scontri tra le forze democratiche curde siriane e l’esercito siriano a est dell’Eufrate.
Ritornano gli attacchi aerei israeliani in Libano sud nella notte del due dicembre colpire Kfar Arnon a Nebatiya, Khiam, Cheba, Kfar Shuba. I morti da questi attacchi sarebbero 9. Due raid israeliani hanno preso di mira le città di Maroun al-Ras (distretto di Bint Jbeil) e al-Sarirah (distretto di Jezzine) nel Libano meridionale. Raid israeliano prende di mira la città di Yaroun (distretto di Bint Jbeil) nel Libano meridionale. L’aeronautica militare israeliana ha lanciato raid su diverse città nel Libano meridionale, tra cui Iqlim Al-Tuffah.
L’esercito israeliano ha rastrellato le città di Maroun al-Ras, Yaroun e Bint Jbeil nel Libano meridionale fonte Al-Akhbaar.
Secondo il portavoce delle IDF: ”L’esercito sta attaccando obiettivi in Libano in risposta alla violazione degli accordi di pace”. Ancora nella giornata del tre di dicembre si segnalavano pattuglie israeliane penetrate verso Wadi Al-Saluqi attraverso la strada che si dirama dalla periferia di Blida e Muhaybib nel Libano meridionale. Aereo da ricognizione israeliano (Heron MK) ha sorvola Beirut a bassa quota nella notte del 2 dicembre.
L’esercito israeliano ha annunciato il lancio di un attacco contro “obiettivi terroristici” in Libano dopo che Hezbollah ha lanciato razzi sul monte Dov. Le sirene suonano ad Ha’Avot Ha’Hashan nella valle di Hula nell’Alta Galilea. Il 3 dicembre un razzo ha colpito l’area vicino a Kiryat Shmona, secondo i media israeliani il suono dell’esplosione udito a Kiryat Shmona è stato apparentemente causato dalla detonazione di un razzo inesploso. IDF: Dopo la sirena che ha suonato alle 19:29 a Erez, un proiettile proveniente dalla Striscia di Gaza settentrionale è stato intercettato dall’IAF.
Hamas non si è ancora arresa a Jabalia. Hamas è sempre riuscita a rintracciare le forze israeliane a Jabalia. Circa 30 combattenti israeliani sono stati uccisi durante gli scontri a Jabalia durante questa operazione. Il numero medio di combattenti morti è uno ogni due giorni, incluso il comandante della 401a Brigata.
Scontri registrati ancora nell’area di Tubas in Cisgiordania.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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