#ISRAELHAMASWAR. Libano cessate il fuoco: 52 violazioni di Israele e 4 di Hezbollah. Gaza nessun accordo. Hamas: 33 prigionieri israeliani sono morti. Consiglio di Sicurezza in Siria

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L’esercito americano ha annunciato il 30 novembre che il generale Jasper Jeffers, comandante delle forze speciali del Comando Centrale, è arrivato a Beirut per guidare un meccanismo per monitorare e far rispettare il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.

Sempre il 30 novembre sono iniziati al Cairo i lavori per discutere di uno scambio di ostaggi e di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il due dicembre un leader del movimento Hamas: “Gli incontri con il movimento Fatah al Cairo sono stati molto positivi e abbiamo fatto progressi nei dossier riguardanti la formazione di un comitato per la gestione di Gaza”. “Finora non ci è stato presentato nulla di nuovo riguardo ai negoziati per il cessate il fuoco con l’occupazione israeliana e allo scambio di prigionieri.”

Il primo di dicembre l’esercito israeliano ha lanciato un insolito avvertimento al suo governo: “Gli ostaggi a Gaza stanno morendo di fame! Il numero di ostaggi vivi diminuisce ogni giorno a causa della fame e della mancanza di cure mediche”. Le IDF hanno avvertito la loro leadership politica sui prigionieri rimasti a Gaza, sulla fame e sui problemi medici. Questo è il primo avvertimento del genere che proviene direttamente dall’esercito israeliano.

Nel frattempo la Mezzaluna Rossa iraniana arriva nel Libano meridionale. I ministeri libanesi gestiti da parte di Hezbollah hanno già ripreso a costruire, Ali Hamieh ha completato in 3 giorni la strada Al-Masna e il valico di frontiera che era stato gravemente distrutto da diversi attacchi israeliani durante la guerra.


Il ministro degli Esteri iraniano è arrivato ad Ankara, dopo aver lasciato la Siria. Ha detto che è un “errore di calcolo” pensare che i terroristi – riferendosi ai ribelli siriani – possano riemergere nelle circostanze create dall’invasione israeliana del Libano e della Palestina. L’esercito e il governo siriani sono in grado di affrontarli. Ha detto che l’Iran e i gruppi di resistenza sostengono la Siria nella lotta contro i terroristi.

Anche il ministro per gli Affari esteri russo Sergei Lavrov ha discusso della situazione in Siria con il capo del ministero degli Esteri turco; le parti coinvolte nella conversazione hanno espresso preoccupazione per lo sviluppo della situazione nel paese, ha riferito il ministero degli Esteri russo. I ministri hanno confermato la necessità di coordinare gli sforzi per stabilizzare la situazione in Siria. Il 2 dicembre il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi è arrivato ad Ankara. 

Il segretario generale di Hezbollah Naim Qassem ha tenuto un discorso il 29 sera dove ha detto: “Il nostro sostegno alla Palestina non si fermerà, in forme diverse e consideriamo la Palestina e Gerusalemme come la destinazione della libertà e della liberazione per noi un obiettivo raggiungibile”. “La nostra visione dell’esercito libanese è che è un esercito nazionale e sarà schierato nella sua patria e nella nostra patria e questi sono i nostri figli”. 

Qassem ha chiesto: “L’asse dell’accordo è a sud del fiume Litani e sottolinea il ritiro dell’esercito israeliano e il spiegamento dell’esercito libanese in tutto il sud per assumersi la responsabilità della sicurezza ed espellere il nemico da questa regione”. “Il coordinamento tra la resistenza e l’esercito libanese sarà ad alto livello per implementare l’accordo di cessate il fuoco”. “Netanyahu è uscito dicendo che le ragioni dell’accordo sono che vuole ripristinare il suo esercito e riarmarlo, e ammette che sono stati indeboliti in questa battaglia e sconfitti.” 

Qassem: “Quando abbiamo lanciato il fronte di supporto, abbiamo ripetuto che non vogliamo la guerra, ma siamo pronti per essa se il nemico israeliano la impone. L’occupazione l’ha costruita 64 giorni fa sulla base dell’annientamento di Hezbollah, del ritorno dei residenti del nord e del lavoro per costruire un nuovo Medio Oriente. L’israeliano si aspettava di raggiungere i suoi obiettivi in ​​poco tempo dopo aver colpito il sistema di comando e le capacità che avevamo”. “Hezbollah è stato in grado di resistere sul fronte e ha iniziato a colpire il fronte interno del nemico, il che ha reso la situazione un importante stato difensivo.”

“Questo accordo non è un trattato e non è un nuovo accordo che richiede le firme dei paesi. Piuttosto, è un programma di misure esecutive per la risoluzione 1701”. “Molte grazie al negoziatore politico, alla resistenza [partner], al Presidente del Parlamento, Nabih Berri, e al Primo Ministro, Najib Mikati, per il suo lavoro, e alla leadership dell’esercito e delle forze di sicurezza, e agli onorevoli media.” “Dialogheremo con tutte le forze che vogliono costruire un Libano indipendente nel quadro dell’accordo di Taif”. 

Il 1° dicembre il British Maritime Trade Center riporta un nuovo attacco Houthi nel Golfo di Aden. Nel pomeriggio arriva una dichiarazione delle forze armate yemenite che rivendica un secondo attacco: “Il 1° dicembre 2024 d.C. La forza missilistica delle Forze Armate yemenite, ha effettuato un’operazione di puntamento contro un obiettivo vitale nella regione occupata di Jaffa con un missile ipersonico Palestine 2”. “Le operazioni delle forze armate yemenite non si fermeranno a meno che non venga fermata l’aggressione contro la Striscia di Gaza e non venga tolto l’assedio”. La nave invece è stata colpita a sud di Aden. La rivendicazione Houthi afferma: “Abbiamo preso di mira un cacciatorpediniere statunitense e 3 navi di rifornimento affiliate agli Stati Uniti, la Stena Impeccable, la MAERSK Saratoga e la Liberty Grace nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden con 16 missili balistici e da crociera, oltre a un drone”.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle ore 17:00 del 2 dicembre.

Israele ha bombardato i confini tra Siria e Israele il 30 novembre, affermando di aver sventato il contrabbando di armi mentre la Russia e la Siria bombardavano i miliziani di HTS tra cui il centro di comando HTS a Idlib in cui doveva esserci Joulani di cui non si conoscono le sorti. La TV irachena mostrando le Al-Nujaba, che cita un alto funzionario della sicurezza a Damasco, conferma la morte di Abu Muhammad Jolani. HTS non ha confermato la notizia. 

A partire dal 1° dicembre rinforzi massicci delle forze di Hashd al Shaabi (PMF/PMU — resistenza irachena) in viaggio per assistere l’SAA nella loro controffensiva contro le forze HTS/Al-Qaeda, in Siria. Il numero uno delle Kataib Sayyid al-Shuhada ha affermato il sostegno dell’Iraq contro HTS e i militanti dalla Turchia. Un grosso contingente di Hezbollah iracheni si muove in aiuto dell’esercito siriano.

Secondo quanto riportato dai media arabi, l’atterraggio di un aereo cargo iraniano che trasportava munizioni per l’esercito siriano è stato impedito dall’aeronautica israeliana. I Caschi Bianchi sono arrivati ​​ad Aleppo, “preparandosi a servire la città”. 

Alle 10:30 del mattino del 2 dicembre le forze SDF hanno iniziato a consegnare le città sotto il loro controllo nella campagna settentrionale di Aleppo all’SNA sostenuti dalla Turchia chiamati “Esercito Nazionale”. Le città sono Tal Rifaat, Harbal, Umm Hawsh, Ahras, Kafrnaya, Deir al-Jamal, Aqaba, al-Ziyara, Kafin, Masqan e Fafin nella campagna di Aleppo.

Scontri si registrano a Nord di Hama e a sud nell’area d Daraa. Oggi si terrà il Consiglio di Sicurezza in Siria per decidere sulla controffensiva contro HTS e alleati. 

Dal Libano meridionale per tutto il fine settimana sono arrivate notizie di violazione da parte israeliana che si difende affermando che sta solo impedendo a Hezbollah di riarmarsi. Secondo i francesi sarebbero 52 le violazioni di Israele. 

Un drone dell’esercito israeliano ha colpito un lanciarazzi vuoto da qualche parte nel Libano meridionale che stava venendo spostato. Le forze israeliane in Libano stanno avanzando verso la città di Bani Hayyan.

Nella sera del 29 novembre l’esercito israeliano ha effettuato due attacchi con droni nell’area di Wata al-Khiyam, presumibilmente una località da tempo sotto il loro controllo. Bersaglio sconosciuto. I soldati israeliani hanno anche sparato da Maroun al-Ras verso Bint Jbeil. Secondo un abitante del luogo, al 1° dicembre i carri armati Merkava si stanno spostando tra Tayr Harfa in direzione del triangolo di Shamaa al-Jubain, a est di Chama nel Libano meridionale. Il due dicembre il Corrispondente di Al-Manar: “Dopo il ritiro di 6 carri armati Merkava questa mattina dai quartieri orientali e meridionali della città di Khiam verso l’area di Al-Wati, poco tempo fa è stato osservato un ulteriore numero di veicoli in ritirata, compresi i carri armati. I veicoli, tra cui 12 carri armati Merkava, che si sono ritirati dalla città di Khiam e si sono radunati nell’area di Al-Wati a est della città”.

I carri armati e i bulldozer israeliani continuano a invadere un’area in cui non erano riusciti a entrare prima, ora si muovono più liberamente nei quartieri della città di Aitaroun. Nella giornata del 30 di novembre si hanno le prime segnalazioni di un attacco aereo israeliano nella stessa area attaccata ieri a Baisarieh vicino a Tafahta. E ancora si segnalano altri attacchi nella a città di Tebna, tra Tefahta e Al-Bissarieh. 

Il caporedattore del quotidiano libanese Al-Modon, Munir Al-Rabi’, ad Al-Arabiya TV: Le violazioni israeliane che stanno avvenendo ora in Libano sono simili alle violazioni del 2006 e non possiamo dare per scontato che faranno crollare l’accordo. In risposta Mahmoud Qamati, vice del consiglio politico di Hezbollah: “Hezbollah è impegnato nel 1701 e il nemico israeliano continua le sue violazioni e noi restiamo in silenzio, quindi perché non chiedete al governo e all’esercito chi sta proteggendo la sovranità in questa situazione?”

Nella sera del 2 di dicembre la Resistenza islamica ha lanciato una risposta di allerta difensiva prendendo di mira il sito di Ruwaysat al-Alam nelle colline occupate di Kfar Shuba. Questa azione è seguita alle ripetute violazioni israeliane dell’accordo di cessate il fuoco, in vigore dal 27 novembre 2024, tra cui attacchi ai civili, attacchi aerei in tutto il Libano e violazioni dello spazio aereo su Beirut. Gli sforzi diplomatici per fermare queste violazioni non hanno avuto successo.

In risposta bombardamenti dell’artiglieria israeliana prendono di mira Cheba e Kafr Shuba nel sud del Libano.

In un comunicato della Resistenza: “Dopo intense comunicazioni senza risultati, è entrata in vigore la risposta di avvertimento della resistenza a tutte le gravi violazioni commesse da Israele dopo l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco. Questa risposta della resistenza è arrivata nell’area di Shebaa Farms, ovvero un’area non soggetta alla Risoluzione 1701. La resistenza ha risposto alle violazioni di Israele senza violare questa risoluzione”. 

L’esercito israeliano ha annunciato la morte di un altro prigioniero israeliano nella Striscia di Gaza. Hamas nella sera del due dicembre in una dichiarazione ha detto: “33 prigionieri israeliani sono stati uccisi e di alcuni di loro si sono perse le tracce, a causa del criminale Netanyahu e del suo esercito fascista. Continuando la vostra folle guerra, potreste perdere i vostri prigionieri per sempre. Fai quello che devi fare prima che sia troppo tardi.”

Ancora scontri a Gaza un missile è stato lanciato dalla Striscia di Gaza verso la Striscia di Gaza. Scontri tra Hamas e forze Israeliane nel campo Nuseirat.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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