#ISRAELHAMASWAR. Si intensificano i raid su Rafah. Ryad apre lo spazio aereo a Israele

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Alle 16:33 del 6 maggio sulla social sfera israelo-palestine si diffonde la notizia che: “il Gabinetto di Guerra israeliano ha appena approvato l’invasione di Rafah”. Alle 21:41 del 6 maggio sulla stessa social sfera viene “rimpallata” la dichiarazione di Benjamin Netanyahu, che conferma: “Israele dichiara ufficialmente che continuerà l’operazione a Rafah”. Una delegazione israeliana si recherà presto al Cairo per discutere i dettagli della proposta approvata da Hamas. Ma distanza di pochi minuti Hamas afferma di aver sospeso ogni ulteriore cessate il fuoco e i negoziati con Israele. 

Un alto funzionario americano ha detto alla CNN: “Ciò che Hamas ha concordato è diverso da ciò che Egitto e Israele hanno presentato la scorsa settimana. Comprende la cessazione permanente delle ostilità, che rappresenta una linea rossa per Netanyahu”.

Nella tarda serata del 6 maggio si segnalano malfunzionamenti del GPS nel centro di Israele e nell’area di Gerusalemme.

Secondo la testata Israele Yedioth Ahronoth: “C’è consenso in Israele sul fatto che fermare la guerra è una sconfitta storica, un passo falso strategico ed è un peccato che non può essere espiato”.

L’IDF è chiamata a sciogliere l’ultima parte dei 28 battaglioni di Hamas rimasti in piedi che si trovano a Rafah. Il comune di Rafah ha lanciato il 7 di maggio un appello di soccorso alla comunità internazionale chiedendo l’intervento per fermare i crimini contro i civili.

La portaerei nucleare americana CVN 69 Dwight D. Eisenhower è tornata urgentemente al Mar Rosso in connessione con la prevista operazione israeliana a Rafah.

L’operazione a Rafah di cui AGC ha parlato sin dal 24 aprile è stata completata nei preparativi il 4 maggio come mostrano le immagini satellitari quello che era atteso era solo il via libera. Apparentemente l’IDF ha subito perdite in un “incidente molto grave” a Metulla di cui si è saputo poco per molte ore. Si parla di uno degli eventi più difficili del Nord dall’inizio della guerra.

Nella notte mentre i volantini cadevano nei quartieri di Rafah e l’aviazione israeliana bombardava, qualcuno ha attaccato da est. Il portavoce dell’esercito israeliano ha confermato: “Durante la notte abbiamo lanciato missili intercettori contro un drone che veniva da est”. Nella giornata del 7 maggio sono stati lanciati da aerei dell’aviazione israeliana palloncini termici nello spazio aereo dell’area in cui sono entrati i cortei dei civili. 

Alle 11:00 del 7 maggio contemporaneamente all’operazione militare e all’offensiva, l’IDF continuava a chiedere alla popolazione dei quartieri orientali di Rafah di lasciare l’area. Al momento, secondo i dati israeliani, circa 100mila persone delle circa 150mila che si trovavano nella zona sono state evacuate da quest’area. Ciò significa che gran parte della zona è ormai spopolata.

Il Portavoce delle Brigate Al-Qassam, Abu Ubaida ha rilasciato un messaggio video dove annuncia la morte della prigioniera Judy Weinstein, 70 anni, a causa delle gravi ferite riportate con un altro prigioniero dopo il bombardamento del luogo dove erano detenuti da un mese.

Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha rilasciato una dichiarazione sull’operazione israeliana di Rafah, condannandola; allo stesso tempo si apprende che Ryad ha aperto lo spazio aereo a Israele per difendere Tel Aviv da eventuali attacchi. 

L’Egitto ha condannato le azioni dell’IDF a Rafah e ha affermato che si tratta di una “pericolosa escalation” che minaccia più di un milione di palestinesi. In una dichiarazione, l’Egitto ha avvertito che l’operazione potrebbe danneggiare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco permanente.

Il Ministero degli Affari Esteri libanese ha messo in guardia contro qualsiasi azione di escalation lanciata dalle forze Israeliane contro la città di Rafah, nella quale sono stati sfollati più di un milione di palestinesi a causa dell’aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza, che contribuisce all’attuazione di piani di sfollamento forzato.

Gli Houthi hanno risposto alle dichiarazioni di Netanyahu attaccando una nave commerciale. L’Autorità Marittima Britannica riceve la notizia di un incidente 82 miglia nautiche a sud di Aden, nello Yemen. Sempre dallo Yemen in un discorso del presidente Al-Mashat durante il lancio della mobilitazione generale da parte ufficiale ha ribadito ai militari di prepararsi alla quarta fase dell’escalation. 

Ed ora uno sguardo alla situazione Israele – Hamas aggiornata alle ore 16:00 del 7 di maggio

Il Portavoce dell’esercito israeliano ha riferito che due soldati sono stati uccisi e un altro ferito a seguito dell’esplosione di un drone suicida ieri a Metulla. Secondo Israel Today: “Il fuoco preciso di Hezbollah non gli permette di colpire solo con missili anticarro. In una situazione del genere è impossibile per gli abitanti del nord tornare alla loro vita normale. E in affetti anche nella giornata del 7 maggio, due missili anticarro sono stati lanciati dal Libano meridionale verso una posizione dell’esercito israeliano ad “Har Dov” nelle fattorie libanesi di Shebaa”.

Le sirene hanno suonato per ben quattro volte a Kiryat Shmona e dintorni, fino a Dishon, per paura di presenza di droni. Sirene in azione anche a Jefte, Al-Malikiyah, Ramot Naftali e Dishon nell’Alta Galilea, temendo infiltrazioni di droni. L’esercito israeliano ha lanciato missili intercettori contro un drone proveniente dal Libano. Un drone è esploso nella catena montuosa Ramim nell’Alta Galilea. Mentre un missile anticarro è stato lanciato dal Libano verso l’area di Shtoula nella Galilea occidentale.

Secondo la radio dell’esercito israeliano dal Libano sono stati lanciati 4 droni suicidi, 3 dei quali sono esplosi nell’Alta Galilea, provocando danni e un incendio. Altre fonti riferiscono 6 droni, 5 dei quali intercettati. L’attacco comunque è stato classificato come insolito. 

Le sirene suonano anche a Keila, a nord del Golan, e in diversi insediamenti nell’Alta Galilea, temendo infiltrazioni di droni.

Diverse le rivendicazioni della Resistenza Islamica: attacco all’attrezzatura spia ad Al-Samawa sito nelle colline libanesi di Kfarchouba; attacco al sito di Al-Raheb e ancora dopo i droni altri attacchi con missili contro Ramot Naftali, Infine rivendicato attacco contro la caserma Zibdin a Shebaa Libanano.

Le Brigate Al-Quds: “Abbiamo bombardato gli insediamenti che circondano la Striscia di Gaza con lanci di missili”. Rivendicato attacco contro Nir Ishaq con uno sbarramento missilistico.

Le truppe di terra dell’IDF continuano ad operare nel corridoio centrale della Striscia di Gaza. Nel corso dell’attività operativa, le truppe hanno individuato una cellula di Hamas entrata in una struttura militare della zona. Gli aerei da combattimento dell’IAF hanno colpito gli uomini di Hamas.

A partire dal tardo pomeriggio intorno alle 18:15, ore italiana, del 6 maggio l’IDF ha iniziato a lanciare una potente serie di attacchi contro Rafah. Gli aerei israeliani hanno colpito la parte orientale di Rafah. 

Intorno alle 23:10, ore italiana, l’artiglieria israeliana ha bombardato i quartieri di Al-Salam e Al-Janeina a est della città di Rafah. Allo 08:00 circa, ore italiane, una brigata corazzata dell’IDF ha catturato il checkpoint di Rafah, issando la bandiera israeliana. Veicoli blindati israeliani hanno raggiunto il confine con l’Egitto.

Un carro armato Merkava IV della 401a Brigata corazzata si schianta contro le bandiere palestinesi sul lato di Gaza del valico di Rafah. I palestinesi hanno continuato l’esodo anche nella giornata del 7 maggio. 

Le Brigate Al-Qassam hanno risposto al fuoco di Israele a est del valico di Rafah con colpi di mortaio di grosso calibro con un sistema missilistico a corto raggio “Rajum” da 114 mm.

Le forze del martire Omar Al-Qasim e le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa hanno invece preso di mira i militari israeliani siti nell’asse “Netzarim” con razzi Q.Sira Al-Mada.

Scontri anche nel quartiere Al-Shoka, sempre a est della città di Rafah. La resistenza islamica ha rivendicato un attacco con droni d’assalto “che hanno preso di mira ufficiali e soldati israeliani mentre si trovavano nella Striscia di Gaza nel cortile della caserma Yiftah, colpendoli con precisione e lasciandoli morti e feriti”.

Alle 16:00 circa l’aviazione Israeliana ha intensificato gli attacchi su su Rafah. 

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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