#ISRAELHAMASWAR. Nel nord di Israele tornano i coloni. Hamas si congratula con HTS. L’ANP spara a Jenin contro le brigate di Hamas. HTS cerca di entrare in Libano. Gli houthi colpiscono navi a Gibuti

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In Israele molti residenti nel nord hanno approfittato del cessate il fuoco per visitare o tornare alle loro case, solo per trovarle gravemente danneggiate dalla guerra. Le case mostravano evidenti segni di abbandono, con cumuli di immondizia, cibo avariato, vestiti sporchi e una proliferazione di roditori e insetti.

I gruppi legati ad Hamas sperano che la presa da parte di HTS del potere in Siria possa in qualche modo contagiare Gaza. Khalid Meshaal, figura di spicco Hamas che vive all’estero ha dichiarato: “La liberazione della Siria preannuncia la liberazione di Gaza, di Quds e di tutta la Palestina”. Non si capisce bene come però HTS dovrebbe intervenire a Gaza. 

Hezbollah invece ha risposto come previsto che: “I crimini tuttora commessi da Israele sul territorio siriano, sia attraverso l’occupazione di ulteriori terre sulle alture di Golan sia attraverso la distruzione delle capacità difensive della Siria, costituiscono una flagrante aggressione e una sfacciata violazione della sovranità del popolo e dello Stato siriano. Questo è un tentativo persistente di destabilizzare questo paese fraterno. Questa occupazione aggressiva delle terre siriane avviene nel contesto della continua aggressione dell’esercito israeliano in Libano, delle sue violazioni quotidiane e dei suoi attacchi a Gaza, mettendo i popoli della regione in pericolo imminente, sottolineando l’unità del cammino dei popoli e la necessità di rifiutare e affrontare questa aggressione. Condanniamo queste aggressioni e mettiamo in guardia contro il loro proseguimento”.

In Libano si registra il tentativo di infiltrazione di gruppo di HTS nella zona di Deir al-Ashayer, al confine libanese-siriano, dove hanno aperto il fuoco contro l’esercito libanese, e si è verificato un breve scontro, poi si sono ritirati.

Ed ora uno sguardo agli scontri tra Israele e le forze dell’Asse della resistenza aggiornato alle ore 17:30 di oggi.

Le forze armate yemenite riferiscono che “la Marina, l’aeronautica e la forza missilistica hanno preso di mira 3 navi da rifornimento americane dopo aver lasciato il porto di Gibuti”. E ancora affermano “di aver preso di mira due cacciatorpediniere americani nel Golfo di Aden che scortavano navi da rifornimento. L’operazione è stata effettuata con una serie di missili e droni”. Si tratta della seconda operazione in meno di 10 giorni. 

Sempre gli yemeniti affermano di aver effettuato due operazioni militari contro obiettivi militari nelle regioni di Giaffa e Ashkelon con due droni.

Secondo una lunga dichiarazione del Movimento del Jihad Islamico in Palestina riguardante Jenin: “Per il sesto giorno consecutivo, la città di Jenin e il suo accampamento sono testimoni di violenti scontri tra i servizi di sicurezza dell’Autorità di Ramallah e le forze della resistenza palestinese, dopo che la situazione è esplosa in seguito all’arresto di un gruppo di nostri figli della resistenza nella zona di Jenin da parte dei servizi di sicurezza e la confisca dei fondi appartenenti alle famiglie dei martiri, che costituisce la continuazione del piano attuato da tali forze contro le brigate della resistenza dispiegate nelle città e nei campi della Cisgiordania occupata Gerusalemme, che svolgono un ruolo attivo e distinto nel far fronte agli attacchi dell’esercito di occupazione. Branchi di coloni armati”.

E ancora si legge: “Per il sesto giorno, le forze dell’Autorità continuano l’assedio del campo di Jenin, mentre i servizi di sicurezza dell’Autorità di Ramallah hanno rafforzato le loro forze all’interno del campo e hanno schierato veicoli blindati sulle strade e cecchini sui tetti, il che ricorda le pratiche di l’esercito israeliano nelle sue incursioni”.

Un membro del Servizio di sicurezza nazionale palestinese annuncia le sue dimissioni e la sua assoluzione dai servizi di sicurezza dell’Autorità in seguito al martirio del giovane Ribhi al-Shalabi, provocato ieri dai proiettili dell’Autorità nella città di Jenin.

In una dichiarazione rilasciata da un battaglione copto sugli avvenimenti nel campo e nella città di Jenin, dà alle autorità un termine massimo alle dieci del mattino se non si ritira dalle vicinanze del campo di Jenin.

Si registrano scontri in Cisgiordania a Deir Abu Daif, Umm al-Tut, Tal Fit, Zababdeh.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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