#ISRAELHAMASWAR. Accordo con Hamas bloccato per questioni interne al gruppo. Scontri a Jabalia, Gaza

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Steve Witkoff, inviato speciale del presidente eletto Trump per gli affari in Medio Oriente: “Prego Dio affinché si ottenga un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza prima dell’inaugurazione. Accordo che però sta incontrando più ostacoli del previsto perché Hamas non è un monolite e anzi è molto frammentato al suo interno”. 

Il 6 dicembre in Qatar: il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha incontrato a Doha alti funzionari di Hamas. Ma non si è arrivati alla firma di un accordo. 

Il Segretario generale del Movimento del Jihad islamico: “Speriamo che la Siria rimanga un vero sostenitore e sostenitore del popolo palestinese e della sua giusta causa”.

Lo scrittore politico di Gaza Wissam Afifa per Al-Aqsa TV ha dichiarato:Hamas sta lavorando con tutta la forza e la serietà per porre fine all’aggressione e raggiungere un accordo. Hamas ha mostrato flessibilità e spera che i partiti facciano pressione sull’occupazione per fermare la guerra, restituire gli sfollati e ritirarsi. Hamas considera gli interessi del nostro popolo la priorità del movimento. Nonostante la ferocia dell’aggressione, la resistenza continua ad affrontare e indirizzare duri colpi all’occupazione a Jabalia e Rafah negli ultimi giorni. Le fughe di notizie intenzionali nei media mirano a fare pressione sulla nostra gente e chiediamo il trasferimento di notizie da fonti ufficiali. Hamas e la resistenza esprimono sempre la loro posizione ufficiale e invitiamo le masse del nostro popolo a non prestare attenzione ai media presi di mira che cercano di frustrare il nostro popolo e di trasmettere un’immagine irreale della chiara intransigenza dell’occupazione”.

E ancora il giornalista Muhammad Abu Taqiya: “Tutti hanno concordato di formare un comitato di sostegno comunitario per la Striscia di Gaza, ma il rifiuto di questo accordo da parte dell’Autorità Palestinese è considerato una battuta d’arresto nazionale”.

Gli Houthi hanno rivendicato il 9 dicembre “un’operazione che ha preso di mira un obiettivo sensibile per il nemico israeliano nell’area “Yafna” ad Ashdod, a sud della regione di Giaffa in Israele”.

Ed ora uno sguardo alle aree di conflitto tra Libano – Israele – Gaza aggiornato alle ore 16:00 del 9 dicembre. La social sfera sta dedicando particolare attenzione agli eventi in Siria che saranno descritti in altro articolo. 

Nella città di Saxakia (distretto di Sidone), nel sud del Libano, i civili hanno cominciato la rimozione di bombe israeliane inesplose. L’IDF, l’8 dicembre ha confermato di aver attaccato gli uomini di Hezbollah che operavano nel sud del Libano: “Costituivano una minaccia nella zona, violando gli accordi”. Si legge nella nota stampa. Stessa situazione si è presentata nella mattina del 9 di dicembre. L’IDF ha postato immagini di confisca di armi nel sud del Libano. Secondo quanto dichiarato dall’esercito libanese: un cittadino è stato ucciso e quattro soldati sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un’auto a Bint Jbeil, nel Libano meridionale. La testata Al-Mayadeen conferma chedue missili hanno preso di mira un’auto a un posto di blocco dell’esercito libanese a Bint Jbeil, nel Libano meridionale, uccidendo una persona e ferendo 4 soldati libanesi. Intorno alle 16:00 ora italiana si apprende che quattro militari israeliani sono morti nella giornata dell’8 dicembre quando sono entrati in un tunnel di Hezbollah trappolato. 

L’esercito israeliano ha annunciato la morte quattro soldati nel Libano meridionale a causa di un’esplosione di una mina vicino a Ras al-Naqoura.

Israele conferma un attacco di droni alla città israeliana di Yavneh vicino alla Striscia di Gaza. L’esercito israeliano riferisce di un drone è penetrato nello spazio aereo, apparentemente proveniente dallo Yemen, e ha colpito la città di Yavneh. Intercettati due missili anche su Haifa. Gli Houthi rivendicano attacco. 

Continuano gli scontri a Gaza, secondo i media israeliani vi sarebbero elicotteri di evacuazione dell’esercito atterrati a Jabalia, nella parte settentrionale di Gaza, in seguito alle segnalazioni di un grave incidente di sicurezza. I media descrivono la situazione come un “evento di sicurezza molto difficile” nella zona. Le autorità israeliane hanno confermato la morte di due militari.

Fonti palestinesi riportano la notizia che: “i palestinesi hanno cercato di salvare le vittime intrappolate sotto le macerie dopo che un attacco aereo israeliano ha preso di mira un edificio residenziale nel campo profughi di Al-Nuseirat nella parte centrale di Gaza ieri, 20 martiri e decine di feriti e dispersi”. I quadricotteri israeliani hanno aperto il fuoco nel nuovo campo a nord del campo di Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale.

Altri feriti registrati nel campo di Jabalia e nella parte settentrionale di Gaza dove al momento è impossibile soccorrerli per mancanza di strutture sanitarie. Nel pomeriggio registrati attaccherei su una casa a est del villaggio di Al-Masdar, nel centro della Striscia di Gaza. I veicoli Israeliani hanno aperto un pesante fuoco contro le aree a est del quartiere di Al-Zeitoun a Gaza City.

Artiglieria israeliana in azione contro la casa della famiglia “Sarhan” nel campo di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.

Le Brigate Al-Quds rivendicano “il controllo di un aereo suicida israeliano nel cielo di Khan Yunis prima che effettuasse una missione di attacco”. Le Brigate Mujaheddin sostengono di aver teso “una imboscata a una forza israeliana nel campo di Balata intorno a Al-Quds Street e abbiamo fatto esplodere due ordigni esplosivi non appena i soldati della forza sono scesi da una jeep militare, causando vittime accertate”.

In Cisgiordania le IDF annunciano: “Diversi individui armati sono stati identificati durante l’attività antiterrorismo dell’IDF a Tubas per catturare un sospetto ricercato e per sventare siti infrastrutturali terroristici. Un aereo dell’IAF li ha colpiti ed eliminati. I soldati dell’IDF hanno quindi condotto un raid mirato nell’area dell’attacco e hanno confiscato le armi che si trovavano sugli individui armati, tra cui un fucile M-16, due pistole e una granata. Le forze dell’IDF continuano a operare per sventare attività terroristiche nell’area”.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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