#ISRAELEHAMASWAR. ISIS entra nel conflitto: minaccia di uccidere gli ebrei nel mondo, Roma negli obiettivi. A Khan Yunis, ucciso leader del Jihad islamico

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Nella giornata in cui il portavoce di Daesh, Abu Hudhayfah, condanna i palestinesi per essere lontani dalla via di Allah e troppo vicini al nazionalismo, agli infedeli, minaccia gli ebrei nel mondo: Washington, Londra, Parigi, Roma. 

Gli Stati Uniti affermano di non avere nulla a che fare con l’omicidio del vice capo del Politburo del movimento palestinese Hamas, Saleh al-Arouri, a Beirut, ha affermato John Kirby, coordinatore per le comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Ha anche detto che gli Stati Uniti non stanno attualmente cercando di stabilire chi potrebbe essere coinvolto in questa operazione. 

Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha osservato che Hamas ha ancora un potere significativo nella Striscia di Gaza, nonostante la lunga guerra. Quando gli è stato chiesto se esistesse la possibilità che l’organizzazione potesse scomparire, ha risposto: «Si può fare militarmente, ma è possibile distruggere un’ideologia? NO». Ma allo stesso tempo è possibile eliminare la minaccia militare contro gli israeliani. Rispondendo alla domanda «È probabile che un gruppo di questo tipo venga distrutto e non esista più?», ha risposto che «Probabilmente no. È possibile distruggere la minaccia?».

Sempre il dipartimento di Stato americano in merito alla causa contro Israele presso la Corte internazionale dell’Aia: «Gli Stati Uniti non vedono alcuna azione a Gaza che costituisca un genocidio». 

L’israeliano Channel 13 ha detto che tutti i vertici di Hamas verranno uccisi. Saleh al-Arouri è dunque il primo della lista ma non l’ultimo. In un annuncio congiunto dell’IDF e dell’ISA il 4 gennaio si legge: «L’IDF e l’ISA hanno ucciso il capo di stato maggiore operativo del Jihad islamico nel nord della Striscia di Gaza, un importante agente dell’organizzazione terroristica della Jihad islamica. Mamdouh Lolo è stato assistente e confidente dei leader dell’organizzazione terroristica del Jihad islamico nel nord della Striscia di Gaza. Inoltre, era in contatto con alti funzionari dei quartieri generali dell’organizzazione terroristica all’estero. È stato ucciso in un attacco da parte di un aereo dell’IDF, sotto la direzione della direzione dell’intelligence militare dell’IDF con l’ISA».

Lolo era una figura di spicco della Jihad islamica che pianificò e guidò numerosi attacchi terroristici dalla Striscia di Gaza contro civili e soldati israeliani. 

Israele ascolta gli Stati Uniti e ritira parzialmente le truppe da Gaza. Lo riporta il quotidiano Politico riferendosi a tre funzionari americani. Le fonti del giornale hanno notato che Washington vede la mossa come un segnale che lo stato di Israele sta iniziando ad abbandonare i bombardamenti su larga scala e si sta muovendo verso attacchi più precisi. La testata Haaretz riferisceche3.000 soldati israeliani hanno contattato il numero verde per la salute mentale dall’inizio della guerra a Gaza.

La Germania esorta i cittadini a lasciare il Libano il prima possibile mentre il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, promette una “forte risposta” dopo i doppi attentati nel sud. I governi europei chiedono ai loro cittadini di lasciare il Libano in un contesto di tensioni che potrebbero sfociare in un conflitto militare. Oltre alla Germania anche Gran Bretagna, Canada, Svezia e Danimarca hanno invitato i cittadini dei loro paesi a lasciare immediatamente anche il territorio libanese. 

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte.

L’IDF il 4 mattina l’aeronautica israeliana ha attaccato un edificio della Croce Rossa nella Striscia di Gaza. Dopo una lunga pausa, Ashkelon è stata nuovamente bombardata con razzi, era operativo il sistema di difesa missilistico Iron Dome.

Gli incendi sono caduti su alcune parti di Khiam, nel sud del Libano, a seguito del massiccio bombardamento a cui sono state sottoposte. La Resistenza islamica ha risposto con attacchi di razzi verso le aree dei coloni. 

Nelle aree urbane nel nord dell’enclave si stanno svolgendo feroci battaglie. I media israeliani riferiscono di un’imminente operazione per liberare Gaza, cosa che viene segnalata, tra le altre cose, dal ritiro di singole unità dalla città.

Nel sud, le forze di difesa israeliane sono riuscite ad espandere la loro zona di controllo nell’area di Khan Yunis. Il 4 gennaio l’aeronautica israeliana ha lanciato un potente attacco su Khan Yunis. Secondo fonti palestinesi, gli israeliani hanno stabilito una presenza vicino alla moschea Abad ar-Rahman, da dove i militanti di Hamas stanno tentando invano di allontanarli.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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