IRAN. Teheran ha interessi più ampi oltre Hamas

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Teheran non desidera che il conflitto a Gaza si estenda alla regione, nonostante l’assalto israeliano a Rafah

Stando al quotidiano emiratino The National, che cita sue fonti vicine al cosiddetto “asse regionale” di Teheran, l’Iran persegue questo obiettivo. Il mese scorso, Iran e Israele si sono attaccati direttamente a vicenda per la prima volta. Da allora le tensioni si sono un po’ attenuate.

“Nonostante gli ultimi sviluppi, la posizione di Teheran finora rimane fedele al percorso in atto da sette mesi, che è la tattica della pressione e della flessibilità”, riporta The National. L’8 maggio il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha affermato che è stato raggiunto un accordo per concentrarsi sul raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza.

“C’è un accordo non scritto con i partiti occidentali riguardo al focus sulla tregua a Gaza, e ci hanno detto che si sarebbero mossi in quella direzione, e oggi stiamo assistendo a effetti positivi”, ha detto Amirabdollahian, ripreso dalle agenzie iraniane.

Ha aggiunto che ci sono stati “intensi contatti da parte dell’Occidente con l’Iran, e la loro richiesta principale era quella di invitare l’Iran a dar prova di moderazione (…) Se gli americani e gli occidentali manterranno le loro promesse e la tregua, ciò aprirà la strada a un cessate il fuoco sostenibile”, ha aggiunto Amirabdollahian.

I gruppi militanti sostenuti dall’Iran in Libano, Yemen, Iraq e Siria hanno attaccato in questi mesi obiettivi israeliani e hanno chiesto un cessate il fuoco immediato nei territori palestinesi gestiti dal loro alleato Hamas.

Secondo Hamas, più di 34.800 persone sono state uccise a Gaza dal fuoco israeliano dal 7 ottobre, ha detto il Ministero della Sanità dell’enclave. L’esercito israeliano ha iniziato la sua offensiva dopo che i militanti guidati da Hamas hanno attaccato il sud di Israele uccidendo più di 1.200 persone.

I colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran hanno portato ad una tregua senza preavviso in Iraq a febbraio. Da allora i due paesi hanno cercato di espanderla nelle aree colpite dal conflitto del Medio Oriente.

Nel frattempo, mediatori e negoziatori continuano i colloqui per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza dopo che Hamas ha affermato di aver accettato le proposte per porre fine alla guerra durata sette mesi, dandone una usa interpretazione, rigettata da Israele.

Tel Aviv deve ancora rispondere ufficialmente alle proposte elaborate dai mediatori statunitensi, egiziani e del Qatar la scorsa settimana. Tuttavia, la presa di controllo del lato di Gaza del valico di frontiera di Rafah con l’Egitto manifesta che Israele intende portare avanti la guerra, per raggiungere l’obiettivo dichiarato di eliminare Hamas da Gaza.

“La posizione iraniana riflette il pragmatismo (…) Teheran non ha deviato dalla sua rotta in generale, tranne forse per quello che è successo in aprile, quando ha deciso di rispondere all’attacco diretto al complesso della sua ambasciata a Damasco con un’ondata di missili e droni contro Israele”, proseguono le fonti di The National. “Altrimenti, Teheran si impegna alla cautela e al principio di flessibilità, come ha fatto nei negoziati segreti e indiretti con gli Stati Uniti a Muscat lo scorso gennaio”.

Sebbene Washington non abbia commentato tali discussioni, i media statali iraniani hanno confermato i cicli di colloqui indiretti, affermando che si sarebbero concentrati sui negoziati per la rimozione delle sanzioni contro l’Iran – ritenute una delle principali motivazioni per l’incremento dell’iniziativa di Teheran per mitigare il conflitto regionale.

Secondo il giordano Shorufat Center che studia globalizzazione e terrorismo, l’Iran non rischierà una guerra diretta con Israele per il bene di Hamas perché “l’Iran ha interessi più ampi oltre Hamas”.

Lucia Giannini

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