IRAN. I funerali di Raisi mostrano il nuovo corso

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Il 22 maggio è stato il giorno dei funerali a Teheran del Presidente Ebrahim Raisi, del ministro per gli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e delle altre vittime del BELL 212 precipitato il 19 maggio nei pressi di Tabriz

Mentre folle oceaniche impedivano il transito del carro funebre, per ossequiare le vittime on line veniva pubblicata la prima ricostruzione dell’incidente: “Al-Ismaili era a bordo di uno dei tre elicotteri di ritorno dalla cerimonia di apertura di una diga al confine dell’Iran con la Repubblica dell’Azerbaigian”.

“Ha detto che gli elicotteri sono decollati intorno all’una del pomeriggio. Il 19 maggio ora locale, mentre le condizioni meteorologiche nella zona erano normali, quarantacinque minuti dopo la partenza del volo, il pilota dell’elicottero del presidente Raisi, che guidava il convoglio, ha ordinato agli altri elicotteri di aumentare la quota per evitare una nube vicina”.

“Tuttavia, l’elicottero del presidente, che volava tra altri due aerei, è improvvisamente scomparso”.

Al-Ismaili ha detto: “Dopo 30 secondi di volo sopra le nuvole, il nostro pilota ha notato che l’elicottero che si trovava nel mezzo era scomparso”, aggiungendo che il pilota ha deciso di tornare per cercare l’elicottero del presidente”.

Al-Ismaili ha detto che: “Dopo diversi tentativi via radio per cercare di contattare l’elicottero del presidente, e sebbene non fosse in grado di abbassare la sua quota a causa delle nuvole, il loro elicottero ha continuato a volare ed è atterrato in una vicina miniera di rame”.

Al-Ismaili ha riferito che il ministro degli Esteri Amir-Abdollahian e il capo del servizio di protezione presidenziale non hanno risposto alle ripetute chiamate da allora.

Ma il funzionario ha detto che i piloti degli altri due elicotteri hanno chiamato il capitano Mostafavi, che era responsabile dell’elicottero presidenziale, ma quello che ha risposto alla chiamata è stato l’imam della preghiera del venerdì a Tabriz, Muhammad Ali Al Hashem, le cui condizioni non erano buone. L’imam ha detto: “L’elicottero si è schiantato nella valle”.

Al-Ismaili stesso ha fatto una seconda chiamata ad Al-Hashim e ha ricevuto le stesse risposte sulla situazione.

Ha detto: “Quando abbiamo trovato la scena dell’incidente, le condizioni dei corpi hanno mostrato che l’Ayatollah Raisi e i suoi compagni sono morti immediatamente, e Al-Hashem è stato martirizzato poche ore dopo.”

Mentre l’Iran accompagnava il suo presidente nell’ultimo viaggio si apprende dalla Banca Mondiale che l’amministrazione Raisi ha portato al successo economico dell’Iran: “La Banca Mondiale, nel suo ultimo rapporto sulla situazione economica in Iran, ha esaminato la performance dell’amministrazione del defunto presidente Ebrahim Raisi, indicando il suo track record di successo nella sfera economica”.

Sono state circa 50 le delegazioni di alto rango cha hanno partecipato mercoledì ai funerali del defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, ma di certo a fare notizia sono state le delegazioni di Tunisia e Egitto: la Tunisia, con il primo Ministro, per la prima volta a Teheran dalla rivoluzione islamica e l’Egitto, con il ministro per gli Esteri, riprende ufficialmente le relazioni interrotte nel 1980 quando l’Egitto concesse asilo allo Scià Pahlavi, che fu rovesciato durante la Rivoluzione Islamica in Iran. C’era anche l’Azerbaijan che di recente si è riappacificato con l’Iran sulla questione del corridoio di Zangezur. 

E ancora a commemorare Raisi, l’Armenia, con il primo Ministro Nikol Vovay Pashinyan e il numero uno di Hamas, Ismail Haniyeh: “A nome della nazione resistente della Palestina e dei gruppi di resistenza, siamo venuti da Gaza per offrire le nostre condoglianze alla Repubblica islamica dell’Iran, alla sua leadership e al suo popolo”.

Il capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh ha lodato gli sforzi compiuti dal presidente Raisi per risolvere la crisi di Gaza, ha poi incontrato la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica a nome delle fazioni palestinesi e ha espresso le sue condoglianze all’Ayatollah Khamenei e alla nazione iraniana per la morte del presidente Ebrahim Raisi e del suo entourage.

L’Iran dunque di oggi dopo la morte di Raisi è un paese non più isolato che intrattiene relazioni con paesi africani, del vicino Caucaso, del Centro Asia, con la Russia, la Cina e con i paesi del sud est asiatico. E di continuare a tenere le file di gruppi di militanti raggruppati nella Resistenza Islamica, Hezbollah, Houti e Talebani, anch’essi presenti ai funerali. 

Lucia Giannini

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