Assad insieme ai suoi alleati si prepara alla battaglia finale contro i ribelli più recalcitranti: HTS a Idlib sud e Hama nord e quindi è cominciato il toto scommesse su quando partirà l’azione di terra che circonderà e annienterà HTS e i suoi alleati.
Nel frattempo, via social, sono cominciate a circolare delle mappe (in apertura) che mostrano come dopo i colloqui di Astana il National Liberation Front si sia preso la Zona 1 e poi la zona 2, aree in cui non avrebbero invece dovuto esserci azioni militari. Assad passerà alla storia come colui che per mantenere il potere ha infranto tutti gli accordi di pace presi con i ribelli sul suo territorio. In un video postato dai ribelli e da Hts si vede come la riapertura delle autostrade come la M5 in realtà mettano in pericolo la vita dei privati cittadini, perché le strade sono ancora circondate da carri armati di varie fazioni e ovviamente da militari e mezzi armati di Assad e alleati. Il controllo della M5 può essere considerato come il vero motivo dell’ammassamento di truppe intorno ad Idlib e Hama e delle operazioni militari che ne conseguiranno. La M5 è l’autostrada più importante di tutto il paese, per la sua lunghezza (474 km) e perché funziona da spina dorsale dell’intera rete stradale nazionale. Collega il confine con la Giordania a sud con Damasco, la capitale, e prosegue più a nord fino ad Aleppo, la seconda città più grande del paese. Altre città collegate da questa autostrada sono Daraa, Al Nabk, Homs e Hama.
Nello scacchiere siriano sta muovendosi anche il Paese dei Cedri. Il Libano sta lentamente e inesorabilmente entrando nelle questioni siriane. Nel 2012 lo ha fatto perché ad Arsal ospitava i jihadisti di ISIS, poi ha prestato le forze di Hezbollah per combattere ISIS che ora gestiscono molti quartieri di Damasco, ed ora ritorna il pericolo Arsal dove i campi profughi non sono sotto il controllo di nessuno e chiunque arrivi depreda, arresta, arruola. I turchi nel frattempo dagli accordi di Sochi si sono portati a casa il benestare per fare i cani da guardia dell’Iran ovvero delle milizie sciite vicine ad Hezbollah attraverso i loro punti di controllo nel nord della Siria e ora nell’area demilitarizzata di Idilb, volendo ben guardare ad una futura mappa della Siria si osserva una regione più rossa e meno verde-banco-rossa tutto questo è assolutamente indispensabile alla Russia che da oltre un anno, afferma di voler lasciare la Siria e ora ha un argomento in più per farlo: la questione Ucraina.
Maddalena Ingrao