INTELLIGENZA ARTIFICIALE. A rischio il 60 % dei posti di lavoro per l’IA

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Il direttore del Fondo monetario internazionale ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’intelligenza artificiale sui mercati del lavoro, aggiungendo che il mondo ha avuto poco tempo per “prepararsi” alla tecnologia.

L’intelligenza artificiale sta colpendo la forza lavoro globale “come uno tsunami”, ha dichiarato il 13 maggio il direttore generale del FMI Kristalina Georgieva durante un evento a Zurigo. “Abbiamo pochissimo tempo per preparare le persone e le aziende”, ha aggiunto, riportano Reuters e AF.

Intervenendo all’Istituto svizzero di studi internazionali, Georgieva ha osservato che l’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto sul 60% dei posti di lavoro nelle economie avanzate e sul 40% dei posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi due anni.

Per molte aziende, tuttavia, tale impatto ha già iniziato a manifestarsi. La società di collocamento Challenger, Gray & Christmas, Inc. ha osservato in un rapporto di febbraio che i tagli di posti di lavoro legati all’intelligenza artificiale sono in aumento negli Stati Uniti da maggio 2023. Ciò è dovuto al fatto che le aziende si stavano muovendo verso lo sviluppo della tecnologia o dipendevano da essa per sostituire alcune tecnologie, compiti e ruoli.

Il rapido progresso dell’intelligenza artificiale sta attualmente influenzando l’occupazione nei media e nella tecnologia, ma i suoi effetti “cominciano a farsi sentire” in altri settori, aggiunge il rapporto. A marzo, secondo quanto riferito, IBM ha iniziato a licenziare i dipendenti in ruoli non a contatto con i clienti, con l’obiettivo di sostituirli con l’intelligenza artificiale.

L’anno scorso il capo dell’azienda aveva dichiarato che l’azienda stava pianificando di rallentare o sospendere le assunzioni in 26.000 ruoli che potrebbero essere svolti tramite intelligenza artificiale e automazione, ha riferito la rivista CRN. Quel numero rappresentava circa il 10% della forza lavoro dell’azienda.

Nel frattempo, circa il 40% e il 26% dei posti di lavoro rispettivamente nei mercati emergenti e nei paesi a basso reddito sono a rischio a causa dell’intelligenza artificiale, ha osservato in precedenza il Fondo monetario internazionale.

Secondo PwC, l’intelligenza artificiale e le tecnologie correlate potrebbero sostituire circa il 26% dei posti di lavoro esistenti in Cina.

Georgieva ha precedentemente invitato i politici a gestire questa “tendenza preoccupante” e a impedire che la tecnologia “alimenti le tensioni sociali”.

Nel suo intervento del 13 maggio, ha ribadito l’allarme: l’intelligenza artificiale “potrebbe portare a un enorme aumento della produttività se gestita bene, ma può anche portare a una maggiore disinformazione e, ovviamente, a una maggiore disuguaglianza nella nostra società”.

Maddalena Ingrao

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