Consiglio europeo e mercati finanziari

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Nel vertice di ottobre, il Consiglio europeo ha tenuto a reiterare il proprio impegno verso le tensioni che affliggono i mercati i finanziari, per ristabilire la fiducia, stimolando la crescita e l’occupazione.

I principali argomenti trattati, riguardano le manovre di politica economica degli Stati membri, dove i capi di stato e di governo, hanno riportato i loro progressi rispetto al “Compact” per la crescita e l’occupazione, discutendo del completamento dell’Unione economica e monetaria. Il summit si è concluso con una discussione sui partner strategici dell’Unione ed un esame delle situazioni in Siria, in Iran e in Mali.

 

L’implementazione dell’agenda Ue sulla crescita e l’occupazione, accordata dagli Stati membri lo scorso giugno, è stata riesaminata durante il summit, sottolineando che la crescita e l’occupazione debbono restare la priorità e l’obbiettivo degli stati dell’Unione. Il Consiglio europeo ha pertanto indicato le aree dove concentrare gli sforzi maggiori, individuate negli investimenti nella crescita, attuando il pacchetto di finanziamenti di 120miliardi di euro accordato lo scorso giugno per rafforzare il Mercato unico; e nello sviluppo dei trasporti, del settore energetico e dei network digitali intraeuropei. In tal senso si auspica il completamento del mercato energetico interno entro il 2014 e la realizzazione di un mercato digitale interno entro il 2015. Le linee di miglioramento, com’è stato ribadito, restano quelle enunciate nella strategia “Europa 2020”, atta a promuovere la ricerca e la competitività del settore industriale, creando un quadro normativo e fiscale per la crescita e lo sviluppo.

 

Nell’ambito del Consiglio, i capi di Stato e di governo hanno inoltre avuto un’ampia discussione al riguardo rapporto intermedio sul rafforzamento dell’Unione economica e monetaria, presentato per l’occasione dal presidente del Consiglio Herman Van Rompuy. Quest’ultimo lavorando a stretto contatto con il presidente della Commissione, l’Eurogruppo e la Banca Centrale Europea, dovrà infatti approntare per il prossimo dicembre un resoconto finale che indicherà passi e scadenze in tema di rafforzamento dell’Unione economica e monetaria.

 

Assumendo le difficoltà strutturali specifiche dell’eurozona, il rapporto di Rompuy si focalizza sulle manovre pratiche ed istituzionali necessarie ad assicurare stabilità all’Unione economica e monetaria, mantenendo un atteggiamento di apertura e trasparenza verso gli stati non-membri, onde evitare di compromettere il buon funzionamento del mercato interno. Il documento, illustra pertanto i quadri normativi per il settore finanziario, per le questioni di bilancio, per la politica economica, per la legittimazione ed il controllo democratico. Alcuni componenti sono già al vaglio dei rispettivi parlamenti o governi, altri sono solo idee presentate per essere discusse nel prossimo futuro.

 

Particolare interesse ha ricevuto la cosiddetta “Unione Bancaria”. Il lavoro sul sistema unico di supervisione sta infatti procedendo per coprire tutti gli istituti dell’area euro, restando aperto all’adesione volontaria degli Stati membri esterni all’eurozona. Il Consiglio europeo ha affermato che lo scopo è quello di raggiungere un accordo sul quadro legislativo da adottare entro il primo gennaio 2013, lavorando nel frattempo sull’implementazione operativa che dovrebbe attuarsi il prossimo anno.

 

Una volta che il meccanismo di supervisione sarà operativo e sotto il controllo della Banca Centrale Europea, è già nei progetti che il meccanismo di stabilità sarà abilitato a ricapitalizzare direttamente le banche, rompendo il circolo vizioso tra istituti di credito e fondi sovrani. Il Consiglio ha quindi confermato che sarà l’Eurogruppo a stabilire le linee guida ed i criteri operativi per le ricapitalizzazioni operate secondo il meccanismo di stabilità europeo.

 

Sono stati infine introdotti al tavolo di discussione i quadri legislativi sull’armonizzazione delle risoluzioni bancarie e le garanzie dei depositi, dei quali il Consiglio europeo ha auspicato una rapida adozione, dato che una volta operativi la Commissione sarà finalmente in grado di proporre un meccanismo uniforme di risoluzione, valido per tutti gli Stati membri parte del sistema unico di supervisione.