ARMENIA. Le relazioni nippo-armene tra cognac e sakè

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L’Armenia ha uno storico legame con il Giappone. Nato per la presenza di una comunità d’affari diffusa in tutta l’Asia, il Giappone è stato sempre un avamposto diplomatico Yerevan. La posizione del Giappone come centro della diplomazia armena in Asia prosegue tutt’oggi. Il Giappone è stato uno dei primi paesi a riconoscere la nuova Repubblica d’Armenia indipendente nel settembre 1992, e l’ambasciata armena a Tokyo è stata istituita solo nel 2010, mentre il Giappone ha aperto la sua ambasciata a Yerevan nel 2015. 

I legami diplomatici, economici e commerciali si sono comunque costantemente estesi, con due visite presidenziali armene e due visite dei ministri degli Esteri in Giappone dal 1999-2012, oltre a diverse visite separate del premier armeno, di vari ministri e parlamentari riporta Asia Times. Il commercio bilaterale è promettente, ma finora relativamente scarso, con l’Armenia che ha esportato in Giappone, nel 2017, solo circa 1,17 miliardi di yen e importa circa 2,17 miliardi di yen di merci e prodotti. 

Il ruolo del Giappone come paese donatore per l’Armenia è molto più significativo, con l’aiuto pubblico allo sviluppo esteso fino al 2016 per un totale di circa 39 miliardi di yen in prestiti e sovvenzioni, con ulteriori 4,5 miliardi di yen nel finanziamento della cooperazione tecnica. Negli ultimi anni, i viaggi ufficiali giapponesi in Armenia hanno incluso quattro visite dei viceministri per gli Affari esteri e una visita del ministro per gli Affari esteri, nonché una visita dell’attuale ministro degli Esteri nipponico Taro Kono a settembre 2018. 

Da parte armena, riporta Asia Times, c’è oggi il tentativo di voler creare una relazione strategica con il Giappone vista l’importanza dell’Asia come fonte di nuovi mercati e investitori per Yerevan e per la sua volontà di alleggerire la dipendenza dalla Russia, passando attraverso il settore IT in espansione nel paese caucasico. 

La firma di un nuovo accordo di investimento nippo-armeno nel 2018 ha inoltre dato nuovo slancio all’espansione delle relazioni bilaterali. L’accordo ha offerto lo status di nazione più favorita, e si prevede inoltre di incoraggiare gli investimenti giapponesi nel crescente settore delle tecnologie dell’informazione in Armenia, strategia profonda alla base della visione giapponese; inoltre il Giappone è attraente per motivi strategici, cercando l’Armenia un equilibrio con Mosca e Pechino.

La presenza armena nella Belt Road Initiative vede, infatti, anche la Cina come porta d’ingresso per una maggiore “interconnettività” che la facciano uscire dall’isolamento infrastrutturale internazionale e non allarghino eccessivamente a Pechino, al contrario di Georgia e Azerbaijan.

Tommaso dal Passo