AMBIENTE. Gli Oceani sono sempre più bollenti

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Una serie senza precedenti di calore oceanico è entrata nel secondo anno, preoccupando gli scienziati che affermano che il salto delle temperature della superficie del mare, che si dice si sia diffuso a oltre il 90% delle superfici degli oceani lo scorso anno, è più drammatico di qualsiasi cosa abbiano mai visto.

Il rapporto annuale sullo stato del clima globale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, pubblicato la scorsa settimana, afferma che i record sono stati battuti, “e in alcuni casi distrutti”, per i livelli di gas serra, le temperature superficiali, il calore e l’acidificazione degli oceani, l’innalzamento del livello del mare, la copertura di ghiaccio marino antartico, e il ritiro dei ghiacciai, riporta AF.

Temono che i cambiamenti potrebbero rappresentare un cambiamento importante per i sistemi terrestri che non può essere invertito; il riscaldamento si estende ben oltre l’Oceano Pacifico fino all’Atlantico, dove le temperature sono di 1-2°C superiori a quelle del periodo 1971-2000, linea di base e le acque al largo del Sud Africa, del Giappone e dei Paesi Bassi.

Nello studio si afferma che le temperature medie globali della superficie del mare raggiungono livelli record ogni mese, con temperature eccezionali nell’Atlantico settentrionale orientale, nel Golfo del Messico e nei Caraibi, oltre al Pacifico settentrionale e in gran parte dell’Oceano Antartico.

I record stabiliti nei mesi di luglio, agosto e settembre 2023 sono stati particolarmente ampi.

Vedere un riscaldamento così drammatico in tutti gli oceani della Terra è allarmante, dato che per riscaldare l’acqua è necessaria molta più energia che per l’aria. Gli oceani più caldi stanno già avendo impatti devastanti sulle barriere coralline, come la Grande Barriera Corallina al largo dell’Australia orientale, dove si è verificato un maggiore sbiancamento dei coralli, osservato anche nei coralli intorno alla Florida.

Una minaccia potenzialmente più preoccupante è che il riscaldamento possa spingere una corrente chiave dell’Oceano Atlantico al collasso.

I ricercatori affermano che alcuni pesci hanno difficoltà a trovare acqua fresca nelle loro aree abituali, mentre altri crescono più rapidamente in età più giovane.

Gli oceanografi affermano che l’aumento del calore dell’oceano è seguito a tre anni del modello climatico La Niña, che di solito sopprime il riscaldamento globale, e alcuni sperano che possa esserci un passaggio dall’attuale modello El Niño a La Niña nella seconda metà di quest’anno.

Maddalena Ingrao

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