GIAPPONE – Tokyo 14/05/2015. Il governo giapponese il 13 maggio ha approvato il disegno di legge che permetterà al paese di espandere l’uso delle sue forze di difesa.
Il disegno di legge sarà sottoposto alla Dieta il 14 maggio. Dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, il Giappone ha modificato la sua costituzione in modo che l’esercito non poteva essere usato per risolvere le controversie internazionali. Attualmente le forze armate giapponesi sono chiamati Forze di autodifesa e le loro funzioni sono molto limitate.
Il disegno di legge governativo approvato sull’assistenza militare internazionale nelle missioni di pace è parte dello sforzo del Giappone di rivedere la sua legislazione in tema di sicurezza. Le nuove misure consentiranno a Tokyo di fornire supporto logistico ai propri alleati militari. A legge approvata, il governo non avrà bisogno di chiedere il mandato del parlamento ogni volta che invierà forze di autodifesa all’estero.
In passato, infatti, la Dieta giapponese aveva dovuto approvare leggi ad hoc per autorizzare il dispiegamento di forze Jsdf all’estero; fu il caso, ad esempio, per la partecipazione a missioni di rifornimento per le forze multinazionali in Afghanistan nei primi anni 2000, o per dispiegare la Jsdf in «aree non di combattimento» in Iraq. La nuova politica di sicurezza del Giappone, adottata nel luglio 2014 dal Consiglio dei ministri nipponico, ha posto le basi per questa nuova legislazione chiamando in causa la creazione di una «legislazione (…) per assicurare la sopravvivenza del Giappone e proteggere i propri cittadini». Il documento era specificamente indirizzato alla creazione di un supporto logistico affermando che, «è necessaria per consentire che la Sdf svolga ruoli in attività di sostegno ad ampio raggio per garantire la pace e la stabilità della comunità internazionale. È inoltre indispensabile per assicurare la pace e la sicurezza del Giappone, per consentire lo svolgimento di tali attività in misura maggiore rispetto ao perdi precedente senza ostacoli».
Il pacchetto legislativo sulla sicurezza nazionale comprende 10 emendamenti alle esistenti leggi di autodifesa. La chiave di volta del nuovo impianto legislativo permetterà al Giappone di inviare le sue forze armate all’estero in varie occasioni: per venire in aiuto dei suoi alleati, contro una minaccia all’esistenza dello Stato, come risposta a una provocazione militare, oltre che a difendere i cittadini giapponesi all’estero e partecipare alla loro liberazione in caso di cattura. L’obiettivo dichiarato di Shinzo Abe era quello di approvare la nuova legislazione nei primi mesi del 2015, un piano che si sta realizzando. Nel dicembre 2014, il primo ministro giapponese aveva incaricato il ministro della Difesa appena nominato Gen Nakatoni, ex ufficiale Jsdf, di creare un quadro giuridico per consentire una risposta «senza soluzione di continuità», disse Abe, per le «contingenze di sicurezza che minacciano il Giappone».