AFGHANISTAN. Nuovo “Surge” USA contro i talebani

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Il Pentagono sta considerando un maggiore e più aggressivo ruolo in Afghanistan, che dovrebbe vedere l’esercito americano ancora una volta combattere sia contro i talebani che contro la rete Haqqani. Secondo quanto riporta NbcNews, Pentagono e Casa Bianca stanno prevedendo una maggiore presenza nei prossimi mesi nella loro revisione strategica per l’Afghanistan. La nuova strategia si concentrerà sulla relazione tra Afghanistan e Pakistan e le reti terroristiche in tutta la regione.

Il riesame della strategia, guidato dal consigliere della sicurezza nazionale e ex comandante militare in Afghanistan, il generale HR McMaster, dovrebbe essere presentato al presidente all’inizio di luglio e reso pubblico a metà mese. Se approvato, si tratterebbe di un’ulteriore espansione della missione anti-terrorismo statunitense in Afghanistan; il segretario della Difesa Jim Mattis ha approvato un piano per dispiegare oltre 4.000 uomini in Afghanistan, alcuni destinati alla missione di addestramento della Nato e ad altri destinati alle operazioni di combattimento a terra. Ci sono attualmente 8.400 soldati Usa. 

Gli Usa hanno affidato la responsabilità della sicurezza alle forze armate e di sicurezza afgane nel 2014, terminando ufficialmente la missione di combattimento Usa e lo smantellamento della capacità di combattimento di talebani e rete Haqqani. Le forze armate statunitensi, quindi, potevano solo andare a caccia di al Qaeda. Nel corso degli anni i talebani hanno ripreso fette di territorio nella parte meridionale, orientale e centrale del paese impegnando pesantemente le forze di sicurezza afgane. L’esercito statunitense è rimasto nel paese per lampante formativa e addestrativa, lavorando con le forze militari e la polizia afgane e fornendo loro supporto aereo.

Nel giugno del 2016, il presidente Obama aveva approvato un maggiore impegno dell’esercito americano nel sostenere gli afgani dall’aria, autorizzando attacchi aerei contro i talebani per sostenere l’offensiva militare di Kabul. Ma questi attacchi erano ancora limitati alle circostanze  e non sistematici. Circa sei mesi dopo, il presidente Obama autorizzò i militari a combattere anche i mujahidin di ISIS-Khorasan. 

Tommaso dal Passo