YEMEN. Gli Emirati spostano le truppe sul Golfo Persico, lasciando la guerra 

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Le forze militari saudite sono state spostate per essere dispiegate in due porti strategici del Mar Rosso e lo stretto di Bab al-Mandeb dopo che gli Emirati Arabi Uniti, attore chiave della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita, hanno detto che stavano andando avanti con piani per ridurre il numero di truppe nello Yemen.

Come riporta Press Tv, funzionari militari yemeniti e sauditi hanno preso il comando delle basi militari nei porti di al-Mokha, situato 346 chilometri a sud della capitale Sana’a, e di al-Khokha, che le forze emiratine avevano usato per sostenere le loro operazioni nella città costiera di Hudaydah.

Le truppe saudite sono state inviate anche alla città portuale yemenita meridionale di Aden e all’isola vulcanica di Perim, nello stretto di Mandeb.

Gli Emirati avevano fatto che il paese del Golfo Persico stava pianificando il trasferimento di truppe nello Yemen in quello che è stato sostenuto era un passaggio da una strategia militare ad un piano di “pace”. 

Alla fine di giugno, fonti diplomatiche occidentali avevano detto che gli Emirati Arabi Uniti stavano ridimensionando i loro sforzi militari nella guerra nello Yemen per concentrarsi sulle minacce poste dalle crescenti tensioni Usa-Iran. Gli Emirati Arabi Uniti hanno scatenato la rabbia tra i lealisti nei confronti dell’ex presidente dello Yemen Abd Rabbuh Mansur Hadi per le sue attività sull’isola di Socotra nel Mar Arabico.

I cargo degli Emirati hanno trasportato a Socotra, carri armati, veicoli corazzati e attrezzature pesanti. I lealisti di Hadi dicono che gli Emirati Arabi Uniti, che ha fatto parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita che sta martellando lo Yemen, hanno abbandonato una causa iniziale di lotta contro gli Houthis, e stanno invece fornendo sostegno a coloro che cercano una separazione dei territori yemeniti meridionali dal nord del paese.

L’Armed Conflict Location and Event Data Project, Acled, stima che la guerra ha causato la morte di oltre 60.000 yemeniti dal gennaio 2016 e ha anche avuto un pesante tributo sulle infrastrutture del paese, distruggendo ospedali, scuole e fabbriche.

Tommaso dal Passo