VIA LATTEA. Scoperto un pianeta vagabondo grande quanto Marte

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Gli astronomi hanno scoperto un pianeta che fluttua attraverso la Via Lattea, non legato alla gravità delle stelle vicine. La scoperta, pubblicata su Astrophysical Journal Letters, suggerisce che la Via Lattea potrebbe essere brulicante di pianeti “girovaghi”. Il nuovo esopianeta, il più piccolo pianeta libero che gli astronomi abbiano mai trovato, è troppo piccolo per essere osservato direttamente. I ricercatori sono stati in grado di individuarlo con l’aiuto di un evento di microlensing, stabilendo che è delle dimensioni tra Marte e Terra.

L’evento spiegano gli scienziati, è raro da vedere; per aumentare le loro probabilità di localizzare gli eventi di microlensing, i ricercatori si affidano adatti raccolti e in questo caso, gli astronomi hanno utilizzato i dati raccolti da Ogle (Optical Gravitational Lensing Experiment), con un telescopio cileno e guidato da un team di astronomi dell’Università di Varsavia in Polonia.

Fortunatamente, il rilevamento di microlensing non dipende dalla luminosità dell’oggetto in lente. È la massa dell’oggetto lente che conta. Più è massiccio l’oggetto con lenti, più a lungo dura l’evento di microlensing. L’evento di microlensing causato dal pianeta canaglia recentemente scoperto è durato solo poche ore.

I ricercatori sono stati in grado di calcolare la massa del pianeta “vagabondo” misurando la curva di luce e la durata dell’evento microlensing. Ogni notte, il telescopio di Varsavia di 1,3 metri scansiona il centro della Via Lattea, che ospita centinaia di milioni di stelle, alla ricerca di cambiamenti nella luminosità stellare. I ricercatori sono stati in grado di determinare che l’oggetto era probabilmente meno massiccio della Terra e più o meno delle stesse dimensioni di Marte. Gli astronomi sono stati anche in grado di determinare che l’oggetto era privo di una stella ospite, riporta Upi.

Da quando Ogle ha trovato il primo esopianeta diversi anni fa, l’indagine ha scoperto diversi pianeti vagabondi che galleggiano attraverso la Via Lattea, ma l’ultimo, soprannominato Ogle-2016-Blg-1928 – è il più piccolo che gli scienziati hanno trovato.

Gli astronomi stimano che simili pianeti si sono inizialmente formati intorno alle stelle all’interno di dischi protoplanetari, ma sono stati espulsi dalle interazioni gravitazionali con altri giovani pianeti. Studiando la distribuzione dimensionale di questi pianeti, gli scienziati si aspettano di ottenere una maggiore comprensione della formazione e dell’evoluzione planetaria.

Maddalena Ingroia