URUGUAY. Accordo turistico con Pechino

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Uruguay e Cina hanno firmato un memorandum d’intesa per migliorare i collegamenti aerei tra i due paesi sia nel settore commerciale che in quello turistico.

Il ministero degli Esteri uruguaiano ha riferito in un comunicato che il ministro degli Esteri Rodolfo Nin Novoa ha tenuto una riunione a Montevideo con un dirigente cinese dell’Amministrazione dell’aviazione civile, Feng Zhenglin, nel quadro della partecipazione dell’Uruguay al secondo Belt and Road Forum di Pechino.

Entrambi hanno sottolineato l’importanza di una maggiore cooperazione nella creazione di collegamenti aerei più stretti, dato che tali collegamenti sono vitali per il trasporto “più fluido” di merci e passeggeri. Inoltre, le due parti hanno sottolineato che un maggiore dinamismo nella connettività aerea sarebbe “molto positivo” per lo sviluppo di aree in cui l’Uruguay ha un interesse significativo, come il turismo, e dove i due governi ritengono che ci sia «un grande potenziale di crescita», riporta Efe.

«Questo accordo cerca di creare il quadro appropriato per le compagnie aeree cinesi – in futuro – per essere in grado di operare negli aeroporti uruguaiani sia… per distribuire i passeggeri cinesi nella regione sudamericana, così come per il trasporto merci, tenendo conto che l’Uruguay è già in grado di esportare carne congelata e frutta fresca in Cina», si legge nel comunicato.

Il paese sudamericano sta partecipando all’iniziativa cinese Belt and Road, il piano globale multimiliardario promosso da Pechino dal 2013 per creare infrastrutture e fornire investimenti. L’Uruguay, che ha la Cina come importante partner commerciale, così come il Cile, è stato il primo paese latinoamericano ad aderire ufficialmente all’iniziativa della Nuova Via della Seta all’inizio del 2018, appena un anno dopo che la Cina è diventata la principale destinazione delle esportazioni uruguaiane con un fatturato totale di 2,55 miliardi di dollari nel 2017.

La Belt and Road Initiative è una strategia di sviluppo attuata dal governo cinese che prevede lo sviluppo di infrastrutture e investimenti in 152 paesi e organizzazioni internazionali in Europa, Asia, Medio Oriente, America Latina e Africa. L’elemento “Belt” si riferisce alle vie terrestri per il trasporto stradale e ferroviario, chiamato “Silk Road Economic Belt”, mentre “Road” si riferisce alle vie del mare, o “21st Century Maritime Silk Road”.

Pechino ha detto che l’iniziativa è «un’offerta per migliorare la connettività regionale e abbracciare un futuro più luminoso», ma alcuni osservatori la vedono come una spinta per il dominio negli affari globali con una rete commerciale gestita da e dalla Cina.

Maddalena Ingrao