Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ritorna sulla normalizzazione delle relazioni tra paesi arabi e Israele, sottolineando che c’è ancora una possibilità di normalizzare le relazioni tra Arabia Saudita e Israele se si raggiunge un cessate il fuoco a Gaza.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha descritto l’ultima settimana in Cisgiordania dal novembre 2023 come la “più sanguinosa” per i civili palestinesi. Ieri nei pressi di Beita, nei pressi Nablus un cecchino israeliano ha ucciso una attivista di doppia nazionalità turca/americana. La notizia ha fatto il giro del mondo. Mentre nei funerali delle vittime combattenti di Jenin si è vista una bandiera di Daesh.
Il Capo di Stato Maggiore egiziano Generale Ahmed Khalifa ha effettuato una visita a sorpresa al confine con la Striscia di Gaza, durante la quale ha fatto il punto sulla situazione e le misure di sicurezza al confine con la Striscia, nel frattempo continuano le manifestazioni a Tel Aviv che chiedono le dimissioni del primo Ministro e la liberazione degli ostaggi. Benjamin Netanyahu ha convocato il 5 di settembre i responsabili della sicurezza israeliana per discutere i prossimi passi nella guerra di Gaza; discusse due opzionI: riduzione degli aiuti umanitari; acquisizione di parti della Gaza settentrionale nel tentativo di fare pressione su Hamas.
Il ministro dell’Istruzione israeliano ha ordinato di trattenere gli stipendi degli insegnanti che hanno preso parte agli scioperi anti-Netanyahu questa settimana. Mentre il ministro degli Esteri israeliano, in un incontro con il ministro degli Esteri tedesco, ha mostrato una foto del leader della rivoluzione islamica iraniana, l’Imam Ali Khamenei, in cui si vede l’ordine emesso da Khamenei anni fa riguardo all’armamento della Cisgiordania contro i terroristi israeliani.
Tensioni in Giordania, il Ministero degli Esteri giordano, Ayman Safadi ha dichiarato che qualsiasi tentativo di allontanare i palestinesi dalla Cisgiordania della Giordania sarà considerato una dichiarazione di guerra alla Giordania.
Hamas nella giornata del 6 settembre ha continuato a postare dei video messaggi dei prigionieri – uccisi – in cui chiedevano la fine delle ostilità.
Ed ora uno sguardo all’aggravamento – Israele – Hamas – Hezbollah.
Numerosi gli attacchi da e per il Libano sud. Due attacchi aerei israeliani a Marwahin e Aita al-Shaaab. Hezbollah ha rilasciato il filmato del loro attacco missilistico di ieri sera verso un nuovo insediamento israeliano, Neot Mordechai. On line anche video del loro attacco con ATGM alla base di Birkat Risha, prendendo di mira varie fortificazioni.
Secondo fonti palestinesi si registra un bombardamento al fosforo che ha preso di mira la città di Kfarkila e i dintorni di Tal al-Nahhas e Burj al-Muluk con l’obiettivo di creare una cortina fumogena che bloccasse la visuale dal territorio libanese. Secondo stesse fonti questi tipi di bombardamenti sono propedeutici all’evacuazione dei villaggi. Registrati da fonti libanesi almeno due attacchi a Aitaroun. Le IDF in un comunicato hanno riferito che: “Durante la notte, l’IAF ha colpito un deposito di armi di Hezbollah nell’area di Blida nel Libano meridionale. Inoltre, le strutture militari di Hezbollah sono state colpite nelle aree di Ayta ash Shab e Yarine nel Libano meridionale. Nelle ultime 24 ore, l’artiglieria dell’IDF ha colpito diverse aree nel Libano meridionale per colpire le strutture militari di Hamas. Nella tarda mattinata sono ripresi i raid aerei israeliani: un attacco nel villaggio di Blida, nel villaggio di Duhayra e un attacco con drone tra Maroun al-Ras e Aitaroun.
Artiglieria in azione a i Kfarkila con l’artiglieria.
Non scemano nemmeno gli attacchi di Hezbollah contro gli insediamenti nel nord di Israele anche se le traiettorie sono sempre verso gli stessi siti dal 7 orttobre. Un certo numero di razzi sono stati lanciati verso Fassuta ed Elkosh, insediamenti non evacuati nella Galilea occidentale, colpito per l’ennesima volta l’insediamento di Metulla.
Hezbollah ha rivendicato i seguenti attacchi: contro la caserma di Zabadin con dei razzi; gli edifici utilizzati dai soldati israeliani nell’insediamento di Metula con armi appropriate e li hanno colpiti direttamente; hanno preso di mira il sito di Ruwaysat al-Qarn con missili.
Un comunicato IDF afferma che nell’ultima settimana e mezza, l’IDF, l’ISA e le forze di polizia di frontiera israeliane hanno condotto attività antiterrorismo nell’area di Jenin. “Ad oggi sono stati eliminati 14 uomini di Hamas, sono stati arrestati oltre 30 sospetti, sono stati smantellati circa 30 esplosivi piazzati sotto le strade e sono stati condotti quattro attacchi aerei nella zona. Inoltre, sono stati smantellati numerosi siti infrastrutturali di Hamas, tra cui un deposito di armi sotterraneo situato sotto una moschea e un laboratorio utilizzato per fabbricare esplosivi. Le forze hanno anche localizzato e confiscato grandi quantità di armi. Durante l’attività antiterrorismo, è stato eliminato Wassem Hazem, capo dell’organizzazione terroristica Hamas a Jenin. Hazem ha diretto sparatorie e attacchi esplosivi nella zona di Jenin ed è stato responsabile dell’avanzamento degli attacchi terroristici in Giudea e Samaria. Le forze di sicurezza israeliane continuano ad agire per raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare”.
Durante la mattinata del 6 settembre le truppe israeliane si ritirano da Jenin dopo 10 giorni di attacchi secondo le fonti Palestina ci sarebbero diversi morti e feriti.
Registrati attacchi a Ramallah da parte delle forze di Israele.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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