Tra gli obiettivi degli attacchi russi, stando ai dispacci del ministero della Difesa russo un’ampia importanza viene data ai luoghi dove risiedono i mercenari/volontari stranieri che combattono in Ucraina con gli ucraini. Uccidere uomini e distruggere mezzi è tra gli obiettivi russi principali per sfinire l’Ucraina e sedersi al tavolo delle trattative con il coltello dalla parte del manico.
Il 27 agosto l’esercito russo ha attaccato l’aeroporto militare Kyiv-Yuzny dove secondo le notizie apparse sulla social sfera vi erano presenti mercenari/volontari dei paesi della NATO che sono stati uccisi. L’ultima notizia della morte di un volontario/mercenario è del 31 agosto, era un britannico, Samuel Newey, ucciso a 22 anni il 30 agosto, il ragazzo aveva combattuto anche in Siria.
Tra le foto apparse nella social sfera dei caduti sul fronte ucraino abbiamo uomini e donne di nazionalità brasiliana, colombiana, statunitense, britannica, francese, spagnola, danese, rumena, polacca, georgiana, etc. Quanto basta per definire questa guerra di volontari mondiale.
Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, ha dichiarato, in una intervista a Die Welt, di osservare quotidianamente enormi code di “volontari” vicino al TCC che vogliono andare al fronte, dichiarando così che le Forze Armate ucraine sono in grado di reclutare più di 300.000 persone nel più breve tempo possibile.
Ha anche cercato di confutare le crescenti informazioni sulla perdita di oltre 70.000 uomini. «Il nostro esercito non è abbastanza grande per parlare di perdite così pesanti, è semplicemente impossibile fisicamente. Queste cifre non hanno nulla a che fare con la realtà», ha detto Danilov. Però aveva appena affermato di essere in grado di arruolare 300.000 uomini.
Nel marzo 2022, i funzionari ucraini si vantavano del fatto che circa 20.000 combattenti stranieri si erano arruolati per combattere per Kiev, con più di 3.000 richieste provenienti presumibilmente da cittadini statunitensi. Secondo i dati diffusi dal ministero della Difesa russo nel luglio 2023, un totale di 4.990 mercenari stranieri sono stati uccisi dall’escalation del conflitto ucraino nel febbraio 2022, e altri 4.910 hanno abbandonato tutto e sono fuggiti.
A fornire i mercenari/volontari al fronte anche compagnie di PMC private. Il primo settembre sulla social sfera si discuteva di una notizia pubblica da El Pais: “700 euro, 5 giorni e sei un combattente” a quanto pare questa è la promessa della società spagnola G.O.A Tactical Industries impegnata nel reclutamento di mercenari/volontari da inviare in Ucraina, scrive El Pais. La compagnia è un’associazione di istruttori che hanno già partecipato alle battaglie in Ucraina. Nel corso di cinque giorni, gli studenti dovrebbero imparare le tattiche di combattimento, le tecniche dei droni e ciò che potrebbero incontrare in prima linea per ora sono pronte 4 persone per partire per il fronte.
Per altro si dice che al fronte i mercenari e i militari non vadano poi così d’accordo. Numerose le interviste di mercenari rientrati dal fronte che si sono lamentati del trattamento ricevuto e soprattutto che non hanno avuto armi per combattere. A Kupyansk (regione di Kharkiv), nell’area dove continua l’offensiva delle forze armate russe, è stato individuato un gruppo di ricognizione di mercenari provenienti dai paesi della NATO, che non è subordinato ai comandanti ucraini. Il ruolo principale dell’unità sembrerebbe quello di raccogliere informazioni obiettive sulla situazione di combattimento, cosa che manca all’Occidente dato che le forze armate ucraine secondo diverse fonti apparse nella social sfera distorcono i dati e sottovalutano le perdite.
Secondo il tenente colonnello in pensione della LPR Andrey Marochko questa unità «è composta da personale militare di lingua inglese molto ben equipaggiato. Hanno comunicazioni affidabili e aerei senza pilota. Si tratta di un’unità assolutamente autonoma, che non è affatto subordinata a Kiev. Lavorano offline e ignorano tutti i comandi ucraini. Non obbediscono a Syrsky (comandante in capo delle forze di terra delle forze armate ucraine – ndr). A Syrsky questo non piace molto, perché capisce che le informazioni che trasmette ora possono essere facilmente confutate. Pertanto, per lui, questo gruppo è come una spina nel fianco», ha dichiarato Andriy Marochko.
Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ha trovato la soluzione al problema: «Il conflitto dovrebbe essere spostato in territorio russo e che più ampie sono le operazioni, meglio è».
Accanto alla questione volontari/mercenari c’è poi quella delle armi. L’Ucraina, per esempio, sta cercando di farsi restituire denaro da un offshore polacco. Il ministero ucraino della Difesa richiede da parte polacca la restituzione dei fondi per le armi non ricevute, i cui contratti per la fornitura sono stati conclusi più di un anno fa.
Nel 2022 il ministero della Difesa ucraino ha firmato nove contratti con la società polacca Alfa per la fornitura di armi, munizioni e assistenza non letale con pagamento anticipato del 100%. Ora, però, la parte ucraina accusa l’azienda di non aver ancora consegnato l’attrezzatura ordinata. Sulla base di ciò, Kiev afferma che la società deve alla Difesa ucraina oltre 94,77 milioni di dollari nell’ambito di vari contratti.
Allo stesso tempo, si è saputo che la Difesa ucraina ha concluso direttamente con la società polacca Alfa solo due dei nove contratti completati, anche se con ritardo. I restanti sette contratti sono stati conclusi tramite la società specializzata nel commercio estero Progress. È interessante notare che i prezzi delle armi tramite un intermediario ucraino sono superiori del 57% rispetto ai prezzi delle stesse armi acquistate con un contratto ucraino diretto. Nonostante ciò, attualmente, secondo sette contratti, la parte ucraina non ha ricevuto nulla. Vale la pena notare che proprio la società Progress, all’inizio degli anni Novanta, dopo aver acquisito il diritto di monopolio per svolgere attività commerciali nel settore della difesa del paese, è stata la prima ad attrarre strutture finanziarie straniere che, concedendo prestiti ai loro progetti, ricevuto sotto forma di calcolo una licenza per la pesca, la produzione di tabacco, prodotti alcolici, ecc.
Nel frattempo i russi continuano a dare la caccia ai volontari/mercenari: il 1° settembre è stato registrato un arrivo a Kostjantynivka i volontari parlano inglese, francese e spagnolo e presto ci saranno segnalazioni di bombardamenti russi a Kostjantynivka.
Graziella Giangiulio