
L’intenzione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy di ripristinare il controllo di Kiev sulla Crimea costituisce una “minaccia diretta” alla Russia, ha detto il Cremlino mentre le tensioni tra i due paesi restano alte.
Durante il suo recente incontro con Antony Blinken, segretari di Stato Usa, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato l’Occidente di “giocare con il fuoco” negando alla Russia di avere voce in capitolo in qualsiasi ulteriore espansione della Nato nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Zelenskyy ha spinto l’Ucraina ad unirsi all’alleanza, che mantiene la promessa di adesione, ma non ha fissato una linea temporale.
«Voglio essere chiaro: trasformare i nostri vicini in una testa di ponte per il confronto con la Russia, il dispiegamento di forze Nato nelle regioni strategicamente importanti per la nostra sicurezza, è categoricamente inaccettabile», ha detto Lavrov alla riunione dell’Osce dei giorni scorsi.
Putin ha detto che Mosca cercherà garanzie occidentali che precludano qualsiasi ulteriore espansione della NATO e il dispiegamento delle sue armi vicino ai confini della Russia. Lavrov ha dato seguito all’appello di Putin per un nuovo accordo di sicurezza, affermando che raggiungere un accordo su una serie di «garanzie di sicurezza a lungo termine e giuridicamente vincolanti è imperativo per evitare di scivolare in uno scenario conflittuale».
Sembrerebbe escluso che gli Stati Uniti o la Nato accettino di fermare il tipo di assistenza militare che hanno fornito all’Ucraina dal 2014, tra cui armi, formazione e condivisione di intelligence.
L’Ucraina e gli Stati Uniti stimano che la Russia abbia almeno 90.000 uomini al confine con l’Ucraina, mentre la Russia ha accusato l’Ucraina di aver ammassato circa 125.000 soldati, circa la metà del suo esercito, vicino alle zone controllate dai ribelli nell’est.
Rivolgendosi alla riunione dell’Osce, Blinken ha esortato la Russia «a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, a smorzare le tensioni, ad annullare il recente accumulo di truppe» e a «riportare le forze alle normali posizioni pacifiche». Il Cremlino ha espresso la preoccupazione che l’Ucraina possa usare la forza per recuperare il controllo dell’est ribelle. Per Blinken, «L’Ucraina non sta in alcun modo ponendo una minaccia alla Russia o cercando un confronto che giustifichi un intervento militare russo», ha insistito il segretario di Stato americano.
Blinken ha anche incontrato separatamente il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. Kuleba ha twittato in seguito che l’Ucraina e gli Stati Uniti «stanno lavorando strettamente insieme per sviluppare un pacchetto completo di deterrenza, comprese severe sanzioni economiche, per demotivare la Russia da ulteriori mosse aggressive».
Antonio Albanese