TURCHIA. L’UE congela l’adesione di Ankara

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La Commissione europea ha accusato la Turchia di “grave regresso” rispetto agli standard democratici, allo stato di diritto, ai diritti umani e all’indipendenza della magistratura. 

La richiesta di adesione della Turchia all’UE è rimasta congelata per diversi anni. Questo rapporto significa che rimarrà lì, riporta BneIntelliNews.

La pesante critica è inclusa nel rapporto annuale della Commissione sulla candidatura della Turchia all’adesione all’Ue. La valutazione include anche un rimprovero al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per aver definito Hamas un movimento di “liberazione”. L’Ue, si legge, è in “totale disaccordo” con la posizione della Turchia nei confronti di Hamas.

Nel rapporto, pubblicato il 9 novembre, il braccio esecutivo dell’Ue rimprovera Ankara per non aver rispettato i principi dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta contro gli avversari che la Turchia ha identificato come terrorista. “Le misure antiterrorismo devono essere proporzionate”, afferma il rapporto.

Il rapporto ha inoltre evidenziato carenze non risolte nel sistema giudiziario turco: «La mancanza di criteri oggettivi, basati sul merito, uniformi e prestabiliti per il reclutamento e la promozione di giudici e pubblici ministeri rimane motivo di preoccupazione», ha affermato la Commissione.

Il ministero degli Esteri turco ha definito il rapporto “ingiusto e parziale (…) Respingiamo categoricamente le affermazioni infondate e le critiche ingiuste, in particolare sui criteri politici e sul Capitolo sulla magistratura e i diritti fondamentali”, si legge in una nota.

La violenza di genere e l’incitamento all’odio contro le minoranze e la comunità LGBT in Turchia rimangono una seria preoccupazione, afferma inoltre il rapporto.

L’avvio del processo formale per l’adesione della Turchia all’UE ha avuto luogo già nel 2005, anche se il movimento del paese verso l’Europa può essere fatto risalire al settembre 1959, quando ha presentato domanda di adesione associata alla Comunità economica europea. Da quando Erdogan ha lanciato la sua massiccia epurazione contro gli oppositori in seguito al tentativo di colpo di stato del luglio 2016 contro di lui, non si è registrato alcun progresso di cui parlare nel portare la Turchia verso l’adesione all’Ue.

Nel rapporto della Commissione viene attaccata anche la condotta del regime nelle elezioni di maggio che hanno visto Erdogan rieletto presidente e ha mantenuto il controllo sul parlamento. Sebbene le elezioni “abbiano offerto agli elettori una scelta tra autentiche alternative politiche e la partecipazione degli elettori sia rimasta elevata… la copertura mediatica distorta e la mancanza di condizioni di parità hanno dato un vantaggio ingiustificato al presidente in carica”, osserva il rapporto.

Ha aggiunto: “Il pluralismo politico in Turchia ha continuato a essere minato dagli attacchi ai partiti di opposizione e ai singoli membri del parlamento”. 

Tommaso Dal Passo

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