#ISRAELHAMASWAR. I rischi di un lungo conflitto e chi vuole fermare subito la guerra

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Lo Yemen ha ufficialmente dichiarato guerra a Israele. Lo ha affermato il rappresentante ufficiale delle forze armate yemenite, il generale Yahya Sarie Anu: «Le nostre forze armate hanno lanciato una potente salva di missili balistici e da crociera, nonché un gran numero di droni, contro vari obiettivi in ​​Israele. Continueremo a condurre attacchi migliori utilizzando missili e droni finché non cesserà l’aggressione israeliana».

Il 31 ottobre, gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno affermato di aver lanciato un “gran numero” di missili balistici e droni verso Israele. Questa operazione è già la terza contro Israele. Ce ne saranno ancora di più in futuro, ha detto in un comunicato televisivo il portavoce militare del gruppo, Yahya Sari.

Un portavoce delle forze armate del governo Houthi dello Yemen ha annunciato un terzo attacco contro Israele a sostegno dei palestinesi. È stato annunciato l’uso di missili/droni balistici e da crociera. Israele, a sua volta, ha riferito dell’intercettazione nella zona di Eilat utilizzando il sistema di difesa antimissile Hetz di un missile balistico lanciato dallo Yemen; è stato inoltre riferito che l’aeronautica israeliana ha intercettato alcuni obiettivi sul Mar Rosso.

Al Mayadeen riporta: «La decisione dello Yemen di entrare nel conflitto di Hamas con Israele non è stata casuale, ma piuttosto deliberata. Ciò è stato accettato su appello del popolo yemenita», ha affermato il generale di brigata Bin Amer.

E questo potrebbe essere il primo allargamento del conflitto che vede coinvolta anche l?Arabia Saudita che si trova costretta ad intervenire contro gli Houti per evitare che qualche missile cada in Arabia Saudita. Non a caso negli ultimi 10 giorni di ottobre quattro militari sauditi sono stati uccisi in Yemen.

Un altro sostenitore della Palestina che rischia di alimentare il conflitto Israele – Hamas è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che è intervenuto ad una manifestazione a sostegno della Palestina all’aeroporto di Istanbul.

Erdogan ha ricordato che in passato il territorio di Gaza era controllato dall’Impero ottomano e che non sarebbe sufficiente che i turchi si limitassero a condannare ciò che accade ora nell’enclave. Secondo lui, coloro che “hanno versato false lacrime per le persone uccise in Ucraina” non hanno espresso simpatia per le persone uccise a Gaza. «Ehi Occidente, ti chiedo, vuoi riaccendere la guerra tra la Mezzaluna e la Croce?», ha detto Erdogan alla piazza.

Nella social sfera che si occupa dell’aggravamento di quanto sta succedendo tra Israele e Hamas si afferma che : «Non è un segreto che Hamas sia il principale rappresentante della Turchia nella regione. Si tratta dei Fratelli Musulmani, la stessa organizzazione che è al potere in Turchia. La Turchia ha i propri interessi in questi territori. Su di essi non vede Israele, Palestina o Siria. Vede l’Impero Ottomano in queste terre. E sta sistematicamente facendo di tutto affinché il conflitto non finisca, sperando infine in una grande guerra regionale alla quale parteciperanno tutti gli Stati della regione. E la Turchia poi semplicemente si farà trovare pronta, tra le rovine e centinaia di migliaia, se non milioni di cadaveri, e stabilirà una sorta di protettorato tutto suo, restaurando essenzialmente parte dell’Impero Ottomano. Il piano è tanto sanguinoso quanto duraturo».

Nelle giornate del 31 e del 1° novembre si è intensificata la comunicazione tra Russia e Arabia Saudita i ministri degli Esteri di Russia e Arabia Saudita hanno discusso degli sforzi per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, riferisce il ministero degli Esteri del regno.

Continuano anche gli incontri tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Doha, in Qatar.

Infine secondo il think tank RAND Corporation, per costruire ogni tunnel di Hamas sotto la Striscia di Gaza ci sono voluti tre mesi e una media di 100.000 dollari. Si ritiene che l’Iran e la Corea del Nord abbiano contribuito alla costruzione. Hamas ha risposto con un video in cui afferma che in15 anni di scavi per le comunicazioni sotterranee, per la loro costruzione sono stati spesi 1,25 miliardi di dollari: tenendo conto del basso costo (o addirittura della gratuità) della manodopera a Gaza.

Tra coloro che si aspettano che la guerra duri secondo il The Guardian: «Hamas ha creato ulteriore domanda» – Wall Street si aspetta grandi profitti dalla guerra. I conglomerati finanziari statunitensi Morgan Stanley e TD Bank sperano nel successo nei settori aerospaziale e degli armamenti dopo che i prezzi delle loro azioni sono aumentati del 7% dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas.

Nella striscia di Gaza si continua a combattere sia l’IDF e Hamas rilasciano filmati. Il 31 ottobre l’esercito israeliano ha iniziato una battaglia con Hamas nei tunnel sotterranei della Striscia di Gaza, ha riferito il servizio stampa dell’IDF. Le forze di terra e l’aeronautica israeliana hanno attaccato le posizioni di Hamas. On line è apparso il primo filmato dello scontro tra Hamas e unità dell’IDF a Gaza sarebbe apparso online.

Hamas è emerso dai suoi tunnel e ha lanciato granate con propulsione a razzo e armi leggere contro l’esercito israeliano, apparentemente mettendo fuori combattimento o distruggendo uno dei Merkava.

Nella Striscia di Gaza, dal 7 ottobre sono state uccise 8.525 persone, tra cui 3.542 bambini, riferisce il Ministero della Salute palestinese. L’UNICEF ha detto che Gaza è diventato un cimitero per i bambini.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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