CUBA. L’Avana accusa Washington: finanziate i sovversivi, abbiamo le prove

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Durante la trasmissione del programma tv cubano Noticiero Estelar il giornalista Humberto Lopez ha denunciato che le azioni sovversive condotte contro Cuba, e la campagna di comunicazione sviluppata sui social network, sarebbero state sponsorizzate, guidate e finanziate da persone esterne al territorio cubano.

Secondo il notiziario nazionale piani come lo sciopero della fame, indetto recentemente dal controrivoluzionario Luis Manuel Otero Álcantara, farebbero parte dei metodi di guerra non convenzionali stabiliti nel manuale delle forze armate degli Stati Uniti. Noticiero Estelar ha mostrato i legami tra Otero e il Capo del Programma Cuba dell’Istituto Nazionale Democratico USA, Karla Velásquez, trasmettendo l’audio che la donna aveva inviato al giovane e in cui gli spiegava i passi da fare nell’organizzare la sua nuova provocazione contro l’ordine sociale del paese e l’importanza ricoperta dalle richieste dello sciopero della fame.

L’Istituto Nazionale Democratico (NDI) è un’agenzia non governativa degli Stati Uniti che finanzia gruppi di persone affinché eseguano piani sovversivi e destabilizzatori in paesi progressisti, con un’attenzione speciale verso Cuba e Nicaragua, e organizza progetti che nascondono il loro vero obiettivo, tra cui la promozione della buona leadership e la formazione di giovani attivisti.

Come riportato nell’audio, Karla Velásquez ha rivolto richieste precise a Otero relativamente all’organizzazione delle rivolte, e che lui ha poi reso pubbliche sulla sua bacheca di Facebook, gli ha dettato le linee guida da seguire per registrare i video per i social network, ha coordinato un incontro con lui e ha diretto l’assunzione di un agente dei media per organizzare la campagna sullo sciopero della fame. La tv cubana ha mostrato che le azioni di Otero, dettate non dalla sua spontaneità ma dalle istruzioni fornitegli dall’esterno, non avevano il potere di istigare gli altri, ma erano a loro volta istigate “dai soliti padroni ed è ingenuo credere che si tratti di un legittimo atto di ribellione”.

Molti specialisti e organi di stampa hanno concordato sul fatto che la ricerca di reazioni cubane, all’interno e all’esterno del paese, l’uso dei social network per incitare alla disobbedienza civile, l’appello al commettere crimini e la diffusione di notizie false facessero parte del copione di un colpo di stato ‘morbido e contro Cuba’.

Recentemente gli Stati Uniti hanno riferito di aver speso più di 261 milioni di dollari in progetti sovversivi contro l’isola dal 1990 a oggi.

Coraline Gangai