SENEGAL. Prosegue la guerriglia autonomista e la confusione politica

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In Senegal 4 soldati sono rimasti uccisi nell’esplosione di una mina anticarro. Quattro soldati senegalesi sono rimasti uccisi quando il loro veicolo ha colpito una mina anticarro in Casamance, regione dalla ribellione indipendentista.

L’incidente, che ha provocato anche “tre feriti”, è avvenuto “durante una missione” a Bignona Nord, vicino al confine con il Gambia. Da diversi mesi l’esercito porta avanti operazioni di sicurezza contro i ribelli del Movimento delle Forze Democratiche della Casamance (MFDC) che chiedono l’indipendenza di questa regione di confine tra Gambia e Guinea-Bissau.

Il tribunale di Dakar il 14 dicembre ha ordinato la riammissione dell’oppositore incarcerato Ousmane Sonko nelle liste elettorali, aprendo la strada a una sua candidatura alle presidenziali del febbraio 2024. È l’ultimo capitolo di una vicenda che si trascina da più di due anni, tra proteste e violenze, e che potrebbe avere ulteriori sviluppi. Il giudice ha confermato una sentenza emessa a ottobre dal tribunale di Ziguinchor (sud), che era stata annullata dalla corte suprema a metà novembre.

«Dopo aver ascoltato le parti per 8 ore di fila, più quindici minuti di bonus ciascuna, il giudice ha deciso di mettersi in solitudine, avendo come unica guida la sua coscienza e il breviario che è lo Stato di diritto. Consegna ha revocato la sua decisione il 14 dicembre», ha detto Ciré Clédor Ly, avvocato di Ousmane Sonko. Adama Fall, avvocato dello Stato, ritiene che la richiesta di Sonko sia “irricevibile”.

Sonko, 49 anni, ha ora tempo fino al 26 dicembre per presentare la sua candidatura. Alcuni sostenitori di Sonko hanno festeggiato la sentenza davanti al tribunale. Lo stato ha già preannunciato un ulteriore ricorso.

Il 3 dicembre scorso lo Stato del Senegal aveva respinto la caparra depositata dal leader dell’opposizione Ousmane Sonko per partecipare alle elezioni presidenziali del 2024, affermando che fino alla sentenza del tribunale il candidato non era “idoneo” a questa formalità richiesta per candidarsi.

Sonko ha fatto depositare un assegno dell’importo di 30 milioni di FCFA (45.000 euro) alla Caisse des Dépôts et Consignations (CDC). Il CDC ha indicato di aver poi “restituito l’assegno depositato”.

“Dopo la verifica, ci siamo accorti che Ousmane Sonko non ha ricevuto i moduli di sponsorizzazione”, passo essenziale per candidarsi. “Non rientra quindi tra le persone ammissibili” al pagamento della cauzione.

Sonko è stato cancellato dalle liste elettorali in seguito alla sua condanna a due anni di carcere nel giugno scorso per dissolutezza minorile e, citando questa decisione del tribunale, l’amministrazione si rifiuta di rilasciargli i moduli di sponsorizzazione.

Maddalena Ingroia 

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