SANZIONI. Le azioni ZTE salgono, mentre i suoi concorrenti europei crollano

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Nonostante le campagne e le sanzioni contro le apparecchiature di telecomunicazione 5G prodotte in Cina negli Stati Uniti, in Europa, in Australia, in Giappone e altrove, il prezzo delle azioni del gigante cinese delle telecomunicazioni ZTE è salito del 61% nell’ultimo anno, mentre quelle dei rivali Ericsson e Nokia sono scese rispettivamente del 30% e del 22%.

Questo confronto tra impennate e crolli può essere attribuito al maggiore impegno della Cina nella costruzione di stazioni base 5G e alla sua attenzione per le applicazioni industriali di questa tecnologia, di cui la Cina è il pioniere a livello mondiale. ZTE, infatti, è il secondo produttore cinese di apparecchiature di telecomunicazione dopo Huawei riporta AT.

La svedese Ericsson e la finlandese Nokia stanno pagando a caro prezzo la loro dipendenza dal mercato dei consumatori in un contesto di inflazione e di aumento dei tassi di interesse. Il 14 luglio le azioni di Nokia hanno subito un crollo del 9,6%, il più grande degli ultimi due anni, mentre quelle di Ericsson sono scese dell’8,7% dopo i deludenti annunci di vendite e profitti della società per il secondo trimestre e per il resto del 2023.

Si è trattato del secondo brusco calo delle azioni delle due principali società europee di apparecchiature di telecomunicazione nel corso dell’anno. Il primo risale ad aprile, in risposta alla debolezza degli utili del primo trimestre.

Entrambe le società hanno licenziato lavoratori e tagliato i costi in risposta alla debolezza della domanda e all’eccesso di scorte, soprattutto in Nord America. Di conseguenza, i loro clienti – per lo più fornitori di servizi di telecomunicazione – sono stati costretti a ridurre i prezzi e a rinviare i progetti 5G.

Il 14 luglio Ericsson ha comunicato di aver registrato un aumento delle vendite del 3% su base annua (-0,9% escludendo gli investimenti di recente consolidamento e le variazioni dei tassi di cambio) e un calo del 62% dell’utile operativo (al netto degli oneri di ristrutturazione) nei tre mesi fino a giugno.

Il management ha dichiarato che questo risultato è in linea con le proprie aspettative. Tuttavia, non era in linea con le aspettative del mercato.

Il 20 luglio, Nokia ha riportato un calo delle vendite del 3% su base annua e un calo del 16% dell’utile operativo nei tre mesi fino a giugno.

Nessuna delle due società europee si aspetta grandi miglioramenti nel secondo semestre ed entrambe sperano ora in una ripresa nel 2024.

Tommaso Dal Passo

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