SALUTE. Bassa scolarità tra le cause delle morti per cancro

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La bassa scolarità è tra le cause principali di circa un quarto dei decessi per cancro nel nostro Paese. I quasi trentamila morti del 2019, nel range di popolazione fra 30 e 84 anni, sono correlabili a livelli d’istruzione giudicati insufficienti. 

A darne evidenza è lo studio da poco pubblicato sulle pagine del Journal of Public Health. Nei determinanti socio-economici in grado d’influire sulla mortalità per patologia tumorale, compare il ciclo di studi che, a ruota, condiziona le capacità di reddito. La diagnosi di cancro, inoltre, può innescare ulteriori difficoltà economiche nei pazienti oncologici. È la cosiddetta tossicità finanziaria, che colpisce il 26% delle persone con neoplasia ed è legata a diversi fattori, tra cui i costi da affrontare per accedere alle strutture sanitarie. 

Nel 2022, in Italia quasi 28mila malati oncologici hanno cambiato regione per sottoporsi alle terapie e in particolare a intervento chirurgico. Servono strumenti utili a individuare le molteplici “varianti” della tossicità finanziaria e proporre soluzioni efficaci. 

È italiano il primo questionario al mondo in grado non solo di misurare questa condizione ma definire i motivi nel contesto di un servizio sanitario pubblico.

«La tossicità finanziaria interessa pure i pazienti dei sistemi sanitari universalistici» spiega Francesco Perrone, presidente AIOM. «Abbiamo già dimostrato, in uno studio su 3.760 cittadini con tumore, che al momento della diagnosi il 26% deve misurarsi con problemi di natura economica e il 22,5% peggiora tale situazione di disagio nel corso dei trattamenti. Quest’ultimi hanno poi un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto».

Nel 2023, in Italia, sono state stimate 395.000 nuove diagnosi di tumore. «Le persone con livello d’istruzione alto» chiarisce Saverio Cinieri, presidente Fondazione AIOM  «dispongono di maggiori strumenti atti a comprendere l’importanza della prevenzione, interpretare le informazioni sui sintomi della malattia e adottare comportamenti virtuosi e influenti sull’efficacia delle terapie. Da qui il tasso di mortalità per cancro più elevato nei cittadini meno istruiti. È necessario potenziare le azioni volte a diffondere l’adozione di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età, promuovendo campagne mirate». 

La sedentarietà mostra picchi nelle persone con evidenti gap economici o bassa istruzione: raggiunge il 43% rispetto al 25% dei cittadini che non vivono la medesima realtà. E lobesità è del 17% negli individui svantaggiati a livello sociale. Nel 2022, la prevalenza del fumo fra le persone con molte difficoltà economiche era del 37% e analoga a quanto si osservava nel 2008; mentre fra chi non ha criticità finanziarie la quota dei fumatori è scesa al 22%. 

«Ma assieme alla prevenzione primaria – aggiungono da AIOM – occorre migliorare, specie nelle istituzioni, la consapevolezza del legame fra inquinamento atmosferico e cancro».

«LOrganizzazione Mondiale della Sanità ha rilasciato vari aggiornamenti delle linee guida sulla qualità dellaria» spiega Paolo Vineis, ordinario di Epidemiologia Ambientale allImperial College di Londra. «I limiti raccomandati per il PM2.5, il particolato fine che è considerato cancerogeno, sono passati da 10 a 5 microgrammi a metro cubo. Nellottobre 2022, la Commissione Europea ha proposto una nuova Direttiva così da allinearsi alle linee guida OMS e raggiungere lambizioso obiettivo di inquinamento zerofissato dalla Commissione nel 2050. Obiettivo che comporterebbe, tra laltro, la riduzione del numero di morti premature attribuibili al particolato fine del 55% al 2030».

Marco Valeriani

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