RUSSIA. Mosca ha fatto dello spazio un nuovo campo di battaglia

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Nel 2021 la Russia ha messo in campo il suo sistema missilistico anti-satellite, Asat, S-550, che può colpire veicoli spaziali, veicoli di rientro di missili balistici e obiettivi ipersonici ad altitudini di decine di migliaia di chilometri. Si ritiene che l’S-550 sia un sistema mobile specializzato nella difesa strategica contro i missili balistici a raggio intercontinentale, Icbm, con un ruolo di “attacco spaziale” e “difesa spaziale”.

L’S-550 è una possibile continuazione di un programma di armi della tarda epoca sovietica per un “sistema di difesa aerea terminale ad alta mobilità” in sviluppo dal 1981 al 1988; era stato poi scartato come parte degli accordi sovietici e statunitensi per il controllo delle armi, riporta AT.

Ma se le affermazioni della Russia si dimostrassero vere, il sistema Asat mobile S-550 aumenterebbe la flessibilità operativa e la sopravvivenza delle capacità Asat della Russia, rispetto ai suoi attuali sistemi fissi e spaziali.

Un sistema mobile come l’S-550 sfrutterebbe l’enorme territorio della Russia per rendere le posizioni di lancio più imprevedibili, riducendo il tempo di risposta contro gli attacchi e impedendo agli avversari di colpire le armi Asat, poiché il sistema di lancio potrebbe essere spostato immediatamente in nuove posizioni.

Questa mobilità contrasta con i sistemi fissi, le cui posizioni di lancio sono note, rendendoli forse vulnerabili agli attacchi, e con i sistemi spaziali che, se danneggiati o distrutti, non possono essere facilmente sostituiti. Così, l’S-550 della Russia si aggiunge alla sua già sostanziale gamma di armi Asat, che vede come una necessaria risposta asimmetrica alle capacità spaziali degli Stati Uniti.

L’anno scorso, la Russia ha testato il suo missile Nudol PL-19, mettendo fuori uso il satellite inattivo Kosmos 1408, che era in orbita dal 1982. A differenza dell’S-550, il Nudol è un sistema stazionario che richiede rampe di lancio fisse.

Il test ha creato un campo di detriti di 1.500 frammenti rintracciabili in orbita bassa, minacciando potenzialmente altri satelliti e il volo spaziale con equipaggio. Il test è avvenuto 80 chilometri sopra la Stazione Spaziale Internazionale, costringendo il suo equipaggio a mettersi al riparo poiché i detriti hanno intersecato l’orbita della Iss più volte.

La Russia possiede anche la capacità di mettere in campo jammer Asta spaziali, i dettagli di questo programma rimangono classificati. Nonostante ciò, i satelliti con carichi utili EW sarebbero in grado di interferire con i sistemi di controllo, intelligence, comunicazione e navigazione dei satelliti nemici. Questi sviluppi indicano il cambiamento di pensiero strategico della Russia, che pone lo spazio esterno come il nuovo centro di gravità operativo per le operazioni militari contemporanee. Questo cambiamento è dimostrato dalla fusione del 2015 delle forze aeree e di difesa aerospaziale della Russia nelle Forze Aerospaziali Russe.

Antonio Albanese