Il tesoriere del PT nello scandalo Petrobras

61

BRASILE – Brasilia 11/04/2015. Il tesoriere del Partito dei Lavoratori del Brasile ha detto in audizione parlamentare il 9 aprile che non ha giocato alcun ruolo nello scandalo Petrobras.

Joao Vaccari, potenziale imputato nel caso, ha risposto alla maggior parte delle domande poste dai membri di una commissione d’inchiesta della Camera bassa, anche se la Corte Suprema aveva detto che sarebbe stato nel suo diritto mantenere il silenzio. La polizia ha arrestato cinque ex amministratori Petrobras così come proprietari e dirigenti delle imprese di costruzione che avevano contratti con la più grande società del Brasile, che rappresenta il 12 per cento del prodotto interno lordo del Brasile. Circa 50 politici sono sospettati di aver beneficiato del sistema di corruzione, la maggior parte di loro alleati del presidente Dilma Rousseff. Due sono gli imputati che hanno patteggiato con i procuratori: l’ex dirigente Petrobras, Pedro Barusco e il trader valutario Alberto Youssef; entrambi hanno accusato Vaccari di aver raccolto milioni di dollari in contanti per conto del Partito dei Lavoratori, il Pt; Vaccari, da canto suo ha negato le accuse, descrivendo Barusco e Youssef come conoscenze occasionali. Barusco, però, ha fornito alla polizia un registro delle tangenti pagate ai politici, tra cui Vaccari, identificato come “Moch”. Pur omettendo ogni menzione del registro, Vaccari ha detto alla commissione del Congresso di essere noto con il soprannome di Moch,per la sua abitudine di portare uno zaino (in portoghese mochila). Vaccari ha anche ammesso di essersi recato nelle sedi di alcune delle imprese di costruzione implicate nello scandalo Petrobras, ma ha detto che il suo scopo era quello di sollecitare donazioni legali per la campagna elettorale. Da quando è divenuto tesoriere del Pt nel 2010, circa il 35 per cento di tutti i contributi ricevuti dal partito proveniva da aziende sospette, la stessa proporzione di altre parti del Brasile, ha sostenuto Vaccari. Rousseff aveva discusso in precedenza dello scandalo Petrobras a Rio de Janeiro, dicendo che Petrobras ha superato i suoi problemi ed è pronto a crescere di nuovo: «Petrobras è ancora in piedi. Ha eliminato quello che doveva essere eliminato, eliminando quanti avevano sfruttato la propria posizione per arricchirsi». Lo scandalo ha fatto danni enormi all’immagine di Petrobras, rendendo difficile per l’azienda ottenere finanziamenti e costringendola a un taglio drastico degli investimenti.