POLONIA. Urne aperte in Polonia tra sconforto generale e disillusione dei cittadini

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Urne aperte in Polonia, oggi 29 milioni di elettori potranno scegliere o per il cambiamento o per mantenere l’attuale classe dirigente. Si arriva al voto dopo una campagna elettorale molto accesa nel bel mezzo di due conflitti. Uno alle porte di casa: Ucraina-Russia; il secondo in Medio Oriente: Israele – Palestina. I cittadini eleggeranno 460 deputati e 100 senatori. Oltre alle elezioni per la camera bassa (Sejm) e quella alta (Senato) del parlamento, si terrà un referendum in cui i polacchi risponderanno a domande sull’atteggiamento nei confronti dei migranti, sull’innalzamento dell’età pensionabile e sulla vendita dei beni statali.

I principali rivali, come lo sono ormai da quasi 20 anni, saranno gli ex leader del paese, Donald Tusk (Piattaforma Civica, KO) e Jaroslaw Kaczynski (Legge e Giustizia, PiS).

Secondo i media stranieri la Polonia arriva al voto dopo dibattiti elettorali che sembravano uno “spettacolo a basso budget”. Al dibattito più atteso in Tv hanno preso parte i rappresentanti di sei partiti: Diritto e Giustizia, Coalizione Civica, Terza Via, Nuova Sinistra, Confederazione e Autonomie Locali Apartitiche. Il leader del partito al governo PiS Jarosław Aleksander Kaczynski si è rifiutato di partecipare all’evento, che è stato rappresentato dal primo ministro Mateusz Jakub Morawiecki.

Secondo la testata Politico: «I più importanti dibattiti elettorali si sono trasformati in una farsa, soprattutto a causa del formato dell’incontro».

Secondo la testata, il programma aveva «più o meno l’attrattiva di un quiz diurno a basso budget in cui le domande erano chiaramente sbilanciate a favore del partito al potere». Il sito sottolinea che «i successi percepiti dell’attuale governo PiS vengono confrontati con i fallimenti percepiti della precedente leadership di Tusk».

Secondo Politico il PiS e le elezioni parlamentari polacche previste per il 15 ottobre si trasformeranno anch’esse in una farsa.

A colpire l’immagine che il PiS vuole darsi anche il licenziamento/dimissioni di due generali di prima ordine, Rajmund Andrzejczak, capo di stato maggiore, e Tomasz Piotrowski, comandante operativo delle forze armate. Il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale della Polonia, Jacek Sievera, ha dichiarato: «I generali hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal servizio; la loro decisione sarà esaminata dal presidente», «poi ci saranno cambiamenti di personale nei posti di comando più importanti delle truppe polacche», ha detto.

«Naturalmente, se i signori generali decidessero di presentare una domanda per interrompere le relazioni ufficiali e gettare via l’uniforme, verranno prese decisioni corrispondenti», ha detto. «Un militare ha il diritto di giustificare la sua decisione, ma non dovrebbe avvalersi di questo diritto», ha aggiunto Sivera. Ha anche affermato che «la decisione di nominare un nuovo Capo di Stato Maggiore e comandante del comando operativo da parte del Presidente della Polonia è già stata presa». Il tenente generale Wieslaw Kukula è stato nominato capo di stato maggiore dell’esercito polacco e il generale Maciej Klisz è stato nominato comandante del comando operativo dell’esercito polacco.

I giornalisti lituani hanno studiato opinioni dei polacchi comuni. La maggioranza degli intervistati non si fida dell’attuale governo e non vede nulla di buono per il futuro. C’è sconforto e si pensa alla rovina nella società. Alcune dichiarazioni a seguire: «Non vedo la Polonia vivere meglio. Nel nostro Paese c’è la paranoia, la gente non riesce a programmare nulla»; e ancora: «La società è divisa. La gente si offende»; Un altro intervistato ha riferito: «Inventano sempre qualcosa, creano l’illusione che sarà più facile e più semplice. Non è affatto così» a seguire: «L’unica cosa che l’attuale governo ha imparato a fare bene è mantenere la gente in un’atmosfera costante di paura, segretezza e terrore». «È diventato particolarmente difficile dopo la guerra in Ucraina. Siamo stanchi e delusi.»

Anna Lotti

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