PERÙ. Lima punta sulla Pacific Alliance

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Il Perù cercherà di espandere i suoi accordi di libero scambio con i paesi dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico, Asean, “preferibilmente” attraverso la Pacific Alliance, un’organizzazione che sta cercando di “rafforzarsi” per esplorare opportunità economiche in Asia.

Il presidente peruviano Pedro Pablo Kuczynski lo ha annunciato in un discorso in cui ha affrontato questioni politiche ed economiche in Perù, paese che sostiene pienamente l’Alleanza del Pacifico, blocco economico formato da Cile, Perù, Colombia e Messico.

«Preferiamo passare attraverso l’Alleanza del Pacifico (…) Abbiamo già accordi di libero scambio con la Cina, la Corea, Singapore, Giappone e Thailandia, e ora con questo sforzo da compiere attraverso la Pacific Alliance, cercheremo di espanderli di più. Non tutti gli Stati della Pacific Alliance hanno i trattati che abbiamo noi ora» ha detto Kuczynski in merito alla possibilità del paese di adottare il Partenariato regionale globale economico, Rcep, un accordo commerciale promossa dalla Cina.

Il presidente peruviano ha detto che, nei prossimi giorni, gli Stati membri della Pacific Alliance si incontreranno a Viña del Mar per parlare di come l’accordo commerciale possa mantenere «i suoi elementi più importanti» nei rapporti con l’Asean «senza seppellire le cose buone dell’Accordo Trans-Pacifico».

Kuczynski ha sottolineato che a causa della instabilità internazionale, lo scopo del Perù è di “rafforzare” l’Alleanza del Pacifico, riducendo le barriere tariffarie tra i paesi membri.

«In secondo luogo, dobbiamo rafforzare la libera circolazione degli investimenti, capitali e fondi tra i quattro paesi dell’Alleanza», ha detto il presidente, aggiungendo che l’Alleanza esplorerà anche la possibilità di prendere accordi come gruppo in Asia.

I quattro presidenti dell’Alleanza del Pacifico hanno tenuto un “summit virtuale” il 9 marzo in teleconferenza in cui hanno espresso il loro rifiuto del protezionismo e il sostegno all’apertura dei mercati.

Durante l’incontro, gli Stati membri hanno anche mostrato il loro sostegno al Messico, uno dei soci fondatori della Pacific Alliance, perché il paese ha dovuto affrontare diverse sfide per quanto riguarda l’impatto economico e sociale delle politiche imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump verso il Messico; la costruzione del muro al confine e la revisione dell’accordo di libero scambio nordamericano, Nafta.

Il 14-15 marzo, si terrà un incontro sull’integrazione delle iniziative per la regione Asia-Pacifico a Viña del Mar in Cile, attuale paese leader della Pacific Alliance. L’ordine del giorno comprende anche l’analisi della situazione dopo il ritiro degli Stati Uniti dalla Trans-Pacific Partnership.

Tommaso dal Passo