
Non è bastata la liberazione di quattro ostaggi, secondo i media israeliani gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno fornito a Israele informazioni chiave che lo hanno aiutato a liberare quattro prigionieri durante l’ultima offensiva nel campo profughi di Nuseirat a Gaza, per evitare le dimissioni di Gantz.
Il capo del partito centrista “Unione degli Stati”, il ministro Benny Gantz, ha tenuto una conferenza stampa, il cui argomento principale era la sua decisione di lasciare il governo di emergenza israeliano, di cui fanno parte Benjamin Netanyahu, nonché i leader dei partiti di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir.
Il politico dell’opposizione ha annunciato il mese scorso i suoi piani riguardo all’adesione alla coalizione di governo. Il motivo di questa decisione sono stati i disaccordi tra Benny Gantz e il primo Ministro israeliano: questi ha accusato Netanyahu di non essere riuscito a delineare chiaramente entro l’8 giugno un piano per ottenere la vittoria e la ricostruzione postbellica della Striscia di Gaza.
Alla partenza del ministro è seguita la reazione dell’élite politica: Netanyahu ha affermato che Israele sta conducendo una guerra esistenziale su più fronti e che non è il momento di abbandonare l’unità, Smotrich ha accusato Gantz di aiutare indirettamente Hamas, Iran e Hezbollah, e uno dei leader dell’opposizione Yair Lapid ha naturalmente definito la decisione “importante e giusta”.
Nonostante il fatto che anche senza l’“Unione di Stati” Netanyahu mantenga la maggioranza dei voti alla Knesset, ciò potrebbe avere conseguenze più profonde. Probabilmente, senza la componente moderata di Benny Gantz, il governo degli ultraortodossi avrà più difficoltà a legittimare le sue azioni.
Tra i primi a commentare le dimissioni di Gantz, il Ministero degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani: “Le dimissioni dei funzionari Israele sono un indicatore della sua fine dopo il fallimento dell’aggressione contro Gaza. Non ci sono indicazioni che gli Stati Uniti siano seri riguardo ad un cessate il fuoco a Gaza. Dopo 8 mesi di guerra a Gaza, il mondo si è reso conto che Israele era la causa dell’instabilità nella regione. La comunità internazionale deve condannare le minacce israeliane contro il Libano”
L’esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di aver attaccato e ucciso gli “agenti di Hezbollah” responsabili del lancio di missili antiaerei contro gli aerei da combattimento israeliani.
Nessuna vittima è stata segnalata ancora in Libano. L’esercito israeliano ha anche annunciato di aver attaccato edifici a: Saba, Aitarun, Markaba, Hula.
Dopo i raid israeliani si segnalano sirene in azione in Galilea per timori infiltrazioni di droni di Hezbollah. Durante la notte, le sirene hanno suonato nella città costiera settentrionale di Acri e nell’area di Kiryat Bialik e Kfar Masaryk. E vicino a Haifa, dopo che missili intercettori sono stati lanciati contro un “bersaglio aereo sospetto”, ha dichiarato l’esercito israeliano.
L’IDF ha poi aggiunto che, dopo un’indagine, è stato stabilito che l’obiettivo era “una falsa identificazione” e non vi era stata alcuna infiltrazione di un drone o di un altro proiettile nello spazio aereo israeliano. Le sirene sono state attivate a causa del timore che cadessero schegge a seguito dell’esplosione degli intercettori. Ricordiamo che gli Houthi e la resistenza islamica irachena lanciano falsi bersagli per individuare la difesa aerea israeliana.
L’artiglieria israeliana prende di mira la periferia della città di Wazzani, nel sud del Libano.
Hezbollah ha rivendicato due attacchi contro case negli insediamenti di Al-Manara e Ya’roun, uccidendo soldati. I media israeliani affermano che 7 ATGM sono stati lanciati finora da Hezbollah nella mattina del 10 giugno. Hezbollah parla di attacco con sciame di droni.
Nella mattina del 10 giugno allerte droni nella Galilea occidentale, a est di Nahariyah. Impatto segnalato vicino o all’interno di una base israeliana nell’insediamento di Kabri. Hezbollah ha attaccato qualche tempo prima anche il sito Radar e la base di Bayad Blida, secondo i media locali. Due missili sono stati lanciati contro il sito radar israeliano nelle fattorie di Shebaa.
L’esercito israeliano ha spiegato che hanno intercettato due droni al largo di Nahariya. Nessun allarme è stato emesso secondo il protocollo. Sembra che l’obiettivo fosse un raduno di militari. Altri due droni suicidi provenienti dal Libano hanno colpito l’area di Kabri. Si sono verificati incendi e danni.
Sono stati individuati numerosi lanci di missili anticarro verso le zone di Manara, Yir’on, Avivim, Margaliot e Yiftach nel nord di Israele. Sono poi stati individuati diversi colpi su strutture nelle zone di Manara e Yir’on. Inoltre, sono scoppiati incendi nelle aree di Yir’on, Yiftach e Manara. L’incendio di Manara è stato domato poco dopo. L’ artiglieria dell’IDF ha sparato per rimuovere le minacce nelle aree di Salhani, Ayta ash Shab e Hanine nel sud del Libano.
Le IDF continuano le operazioni nella striscia di Gaza: “Nelle ultime ore, l’IAF ha colpito ed eliminato i uomini di Hamas, compresi gli agenti delle forze Nukhba, nel centro della Striscia di Gaza. Allo stesso tempo, l’IAF ha colpito le infrastrutture di Hamas sotterranee nell’area di Deir al-Balah”.
“Le truppe di terra dell’IDF hanno condotto raid mirati contro strutture militari nell’area e hanno distrutto tunnel e infrastrutture terroristiche sotterranee situate nel centro della Striscia di Gaza. La 162a Brigata continua i raid mirati basati sui dati dell’intelligence, eliminando gli uomini di Hamas o milizie correlate che rappresentano una minaccia per le forze. In un incidente, due miliziani armati, identificati mentre si avvicinavano al pozzo di un tunnel sotterraneo nelle loro vicinanze, sono stati uccisi da un attacco aereo”.
Fonti palestinesi riportano di attacchi aerei israeliani contro una casa a est della città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Sempre fonti palestinesi riportano che si sono tati almeno 5 morti negli scontri a Rafah. Le forze israeliane continuano a chiudere il valico di Rafah. Tre, fra morti e feriti, nel bombardamento israeliano di una casa ad Al-Fukhari, a est di Khan Yunis.
In Cisgiordania fonti palestinesi riportano della morte di due persone uno a Tulkarem e l’altro nel campo di Al-Fara’a a Tubas, durante l’assalto da parte delle forze israeliane. Dal 9 giugno almeno 30 gli arresti da parte di Israele in Cisgiordania.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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