ITALIA. Sommergibili del futuro Made in Italy

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Fincantieri, uno dei principali gruppi cantieristici mondiali e operatore di riferimento nel settore della cantieristica navale, e Occar (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d’Armement, l’organizzazione internazionale per la cooperazione congiunta in materia di armamento) hanno firmato il 26 febbraio il contratto per la costruzione di 2 sommergibili di nuova generazione. Tale contratto, in cui Fincantieri agirà come prime contractor, prevede un’opzione per ulteriori 2 unità e rientra nel nuovo programma di acquisizione dell’U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare Italiana.

Il valore totale del contratto per le prime due unità, compreso il relativo supporto logistico, ammonta a 1,35 miliardi di euro. Il progetto è un’evoluzione del programma U212A realizzato in collaborazione con la tedesca Thyssenkrupp Marine Systems, che ha portato alla produzione di 4 sottomarini per l’Italia – “Todaro”, “Scirè”, “Venuti” e “Romei”, consegnati da Fincantieri tra il 2006 e il 2017 – e 6 per la Germania, riporta un comunicato di Finmeccanica.

Secondo analisi molto affidabili, il contenuto tecnologico di questi sottomarini a propulsione indipendente dall’aria ha determinato lo spostamento dell’equilibrio tra navi nucleari e convenzionali nel dopoguerra.

Con le prime due consegne previste per il 2027 e il 2029, il programma U212NFS nasce dalla necessità di assicurare un’adeguata capacità di sorveglianza e controllo spaziale subacquea, considerando i futuri complessi scenari di operazioni subacquee e che la vita operativa dei 4 sottomarini della classe “Sauro”, attualmente in servizio, si avvicina.

L’obiettivo è anche quello di mantenere e sviluppare ulteriormente il know-how industriale strategico e innovativo acquisito da Fincantieri, nonché di consolidare il vantaggio tecnologico raggiunto dall’azienda e dalla sua filiera, valorizzando la presenza a bordo di componenti tecnologicamente avanzati sviluppati dalle industrie italiane.

L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha commentato: «Siamo orgogliosi che il riconoscimento delle nostre competenze da parte della Marina Militare Italiana e del partner tedesco abbia determinato una svolta nei rapporti, assicurando così – da un lato – il nostro ruolo di autorità di progettazione, dall’altro di prime contractor. Faremo un vero e proprio salto tecnologico rispetto ai sommergibili della classe precedente, a partire dalla progettazione e dal sistema di combattimento sviluppato insieme a Leonardo, che abbiamo il compito di integrare a bordo. Questo permetterà all’Italia di continuare ad essere protagonista tra il ristretto gruppo di Paesi che possono costruire unità così avanzate».

Redazione